-Divertiti, tesoro!
Si fa sentire mia madre dal piano di sopra, mentre Harry mi apre la porta. Che imbarazzo.-Tu non troppo.
Riesco a sentire Louis, rivolto ad Harry, mentre lo guarda serio anche se il riccio fa finta di niente.Solo quando usciamo da casa, realizzo che razza di figura di merda ho appena fatto. Sapevano tutti di quest'uscita e mi è sembrato di essere tornata a tredici anni quando andai per la prima volta in gita scolastica per più di tre giorni. "Mi raccomando", "Aspetta, manca questo!" o "Divertiti, poi mi racconti tutto".
-Scusa per i miei genitori. Sono un po' ficcanaso ed espansivi a volte.
Sbuffo, mentre entro in auto, prima che Harry chiuda la mia portiera.-Sembrano simpatici i tuoi.
Dice sincero, mentre cerca le chiavi nella tasca del soprabito nero.-Lo sono, a volte pure un po' troppo.
Parlo con il nervosismo nella voce, non sapendo che dire o fare.Cala il silenzio subito dopo ma, passata una trentina di secondi, il ragazzo alla mia destra decide di interromperlo.
-Sei bellissima, Elizabeth.
Dice senza nemmeno un accenno di ironia nella voce come suo solito, tenendo lo sguardo dritto sulla strada, mentre stringe saldamente il volante con entrambe le mani.-G-grazie, Harry. Anche tu lo sei.
Dico sinceramente, sorridendogli anche se non può vedermi. Solo adesso desto più attenzione al suo completo bianco e nero.
"Quella camicia bianca perfettamente stirata gli sta da Dio." commenta la mia coscienza, con la quale mi trovo pienamente d'accordo.-Credi che non abbia esagerato con l'eleganza? Probabilmente nemmeno ad un matrimonio dovr-
Mi interrompo quando sento un suo "Beth" estremamente calmo. Lo guardo con insistenza, avendo paura che davvero i miei pensieri siano giusti.-Intendevo questo quando ho detto "Vestiti elegante". Sei perfetta, mi devi credere.
Mi risponde con lentezza, mentre sposta lo sguardo su di me per qualche secondo, sorridendomi.Abbasso lo sguardo per la timidezza, sicura di essere diventata rossa in viso come il vestito che indosso.
-L'ultima volta che entrai in questa macchina stava piovendo a dirotto e nel tragitto da casa tua al college non facemmo altro che litigare.
Mentre mi posiziono meglio sul sedile di pelle scura, faccio questa osservazione che mi provoca involontariamente un sorriso.-"Mi apri questo maledetto sportello o devo mandare la richiesta alla Regina?"
Mi imita con voce acuta per poi scoppiare a ridere dopo di me.-"Aspetta, non puoi salire! Mi sporchi la macchina!"
Lo sfotto a mia volta, facendomi venire in mente quella notte.-Ehi ragazzina, guarda che mi avresti davvero sporcato la macchina.
Mi rimprovera, cercando di fingersi il più serio possibile, senza risultati.-Ci rinuncio.
Sbuffo, scuotendo la testa per poi poggiarla al finestrino.Dopo un paio di minuti vedo la macchina rallentare, fino a fermarsi del tutto in un parcheggio custodito.
Una volta scesa, vedo Harry lasciare le chiavi dell'auto ad un uomo in uniforme per poi raggiungermi.-Ci sono da fare due minuti di strada. I tuoi piedi te lo permettono?
Mi chiede abbassando lo sguardo verso il basso mentre incastra il suo braccio con il mio, in modo da andare a braccetto.-Sì, nessun problema. O almeno credo.
Gli sorrido, cercando di convincere più me stessa che lui.Arriviamo senza aprir bocca fino al grande teatro, i cui grandi finestroni emanano un'immensa luce che illumina la notte ormai giunta.
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Fly away // h.s.
RomanceNella vita di ognuno di noi, a volte, capita di incontrare delle persone che non avremmo mai voluto conoscere e senza delle quali avremmo voluto fare volentieri a meno. È quello che capita ad Elizabeth in una calda giornata di settembre. Americana e...