Capitolo 27

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Fra i trecento tavoli che si trovano in questa mensa, giustamente, ne sono rimasti solo due: uno alla destra del tavolo di Harry e uno alla sua sinistra.
Continuo a guardarmi intorno, nella speranza che qualcuno abbia finito tuttavia la situazione non è variata.

Mi dirigo, così, verso quello dalla parte della grande finestra che ci divide dalla forte pioggia che cade. Cerco Niall nella folla di ragazzi intenzionati a fare la fila, vedendolo da lontano che si pulisce gli occhiali con un piccolo panno. Sorrido alla scena.

Dopo essermi seduta, appoggio lentamente la testa al vetro, con lo sguardo rivolto fuori, perso nel vuoto.
Sposto leggermente lo sguardo verso il riccio, il riccio ed Isabelle. Avrei dovuto immaginare subito che tutta quella sua gentilezza, in realtà, era solo una messa in scena.
Guardo ognuno dei ragazzi seduti a quel tavolo, passando da Luke a Liam, da Ashton a Louis. Oh, Louis, quanto mi manca passare del tempo con te, come facevamo una volta. Tuttavia, si sa, il tempo passa e le cose cambiano, restano solo i ricordi.

Ritorno ad osservare Harry che continua a parlottare e giocare con la ragazza fino a quando non si gira verso di me, fissandomi con i suoi occhi verdi. Decido di sfidarlo, con le poche forze che mi rimangono, senza spostare lo sguardo da lui che, beh, è intenzionato a fare lo stesso. Cerco in quegli occhi qualcosa, non so esattamente cosa, per esempio una minima emozione o sentimento. Niente, quello che vedo è solo due pozzi verdi senza fine, nient'altro.

-Okay, sembrava un'impresa impossibile ma, alla fine, ce l'ho fatta.
Esclama il biondo dopo aver appoggiato il mio vassoio davanti ed essersi seduto con il suo davanti a me.

-Ho visto: la prossima volta vado io.
Gli dico, guardandolo negli occhi e ridendo. Harry non merita di certo le mie attenzioni.

-Spero sia buona questa volta, non come quella dell'altra volta. Era un totale disastro!

-Beh, si sa, purtroppo non possiamo chiedere il massimo in una mensa di un college.
Rispondo, prendendo poi un pezzo del mio trancio di pizza.

-Effettivamente hai ragione. Ho dimenticato di lasciare gli occhiali in stanza, idiota.
Se li toglie nuovamente, poggiandoli sul piano del tavolo, come se si vergognasse di portarli.

-Perché te li sei tolti? Ti stavano divinamente.

-N-Non mi piacciono come mi stanno, sembro un secchione che non fa altro che studiare.
Dice, abbassando lo sguardo sul piatto ormai vuoto.

-E allora? Cosa ti importa? Non dare peso a quello che pensa o dice la gente. Loro non sono nessuno per farti cambiare idea o pensiero su qualcosa. Solo perché qualcuno pensa che ti stiano male non significa che sia vero.
Gli rispondo, sorridendogli.

-Sì, ma io già son-

-Non voglio nemmeno sentire cosa vuoi dire. Adesso mettiti questi occhiali perché sei il secchione più bello dell'intero istituto.
Lo interrompo, prendendo gli occhiali blu notte e appoggiandoglieli delicatamente sul viso.
Dalla prima volta che ho incontrato Niall ho sempre pensato che fosse un ragazzo molto timido, non che non lo sia, anzi, ma che dà anche molto peso al giudizio degli altri.

Non dovrebbe vergognarsi di camminare per i corridoi o di alzarsi per andare a buttare una carta durante una lezione perché non ne ha motivo: è uno dei ragazzi più carini che abbia mai visto e, in più, non è un ragazzo come... Harry.

-Dici sul serio?
Mi domanda timidamente, diventando rosso come il pezzetto di pomodoro rimastogli all'angolo della bocca.

-Mai stata più seria.
Gli sorrido, prendendo un fazzoletto, passandoglielo e indicandogli il punto sul suo viso.

Sentiamo improvvisamente alla nostra sinistra qualcuno che inizia a fare commenti stupidi, il cui nome inizia per 'H' e finisce in "-arry".

-Aw, Luke, Isa, avete visto che scena carina? Nemmeno nei romanzi di Nicholas Sparks ci sono storie d'amore come la loro. Credo che ci scriverò un libro.
Guarda Ashton, mi sta per scendere una lacrima.
Inizia a sfottere il riccio, riferendosi alla scena che ha appena visto. Oh, povero scemo.

-B-Beth? Andiamo?
Mi sussurra Niall, volendosene andare.

-No, aspetta un secondo.
Dico, alzandomi e dirigendomi verso quel maledetto tavolo.

-Continua a sfottere, eh. "Guarda Ashton, mi sta per scendere una lacrima."
Lo imito, girandomi verso Niall.

Sorprendo il riccio quando afferro un bicchiere d'acqua dal loro tavolo, gettando tutto il contenuto sul suo viso, attirando tutta l'attenzione della sala.

-Ashton, guarda bene. Adesso sarà difficile trovare la lacrima che gli stava scendendo.
Mi rivolgo all'australiano, che rimane di stucco.

-Niall, adesso possiamo andare.
Chiamo Niall, per poi uscire con lui dalla mensa, sentendo le risate da parte di tutti.

-Beth, sappi che sei la mia eroina!
Urla Niall, saltellando per il corridoio.

-A quel ragazzo serviva una bella lezione.
Dico, per poi scoppiare a ridere. Mi sarebbe piaciuto vedere la scena da un altro punto di vista. Si vede che Harry è il leader del gruppo e anche uno dei ragazzi più richiesti in questa scuola. Non voglio immaginare come si sia sentito in quel momento.
Intanto arriviamo davanti la stanza di Niall, intento a infilare la chiave nella serratura, alzandosi con un dito gli occhiali scesi lungo il naso.

-Okay, ce l'ho fatta!
Alza la voce, aprendo finalmente e accendendo la luce.

-Non era un'impresa titanica, Niall.

Ci blocchiamo improvvisamente alla vista della confusione che si presenta davanti ai nostri occhi.

-Ehm, da dove iniziamo?
Scoppio a ridere, vedendo piume ovunque.

-Iniziamo a pulire la parte di Ashton, almeno evito un possibile strangolamento.
Dice, afferrando un'aspirapolvere e una busta.

Stranamente trascorriamo meno di cinque minuti a raccogliere ed inseguire piume che volevano nell'aria a causa dei nostri movimenti.

-La situazione era migliore di quanto pensassimo.
Dice, richiudendo gli attrezzi in un piccolo armadietto.

-Già. Forse è meglio che vada, Cassidy mi starà aspettando in camera.

-Sì, forse è meglio. Domani ci vediamo nell'ora di matematica?

-Sì sì, come sempre. Buonanotte biondino!
Parlo, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta.

Sono fortunata ad avere Niall come amico, altrimenti credo che sarei sola in questo momento.
Continuo a percorrere il corridoio, ancora vuoto. Guardo l'orario sul display del mio inseparabile orologio: 20:32. La mensa dovrebbe chiudere fra circa mezz'ora, ecco perché c'è il silenzio totale nei dormitori.
Finalmente intravedo da lontano la mia amata '331' così comincio a prendere le chiavi dalla mia borsa. Pur tuttavia, sento improvvisamente la mia schiena sbattere leggermente contro la parete del muro, mugolando per il lieve dolore. Alzo velocemente la testa che avevo abbassato per il timore, trovando a lato due braccia, in corrispondenza del capo, dove avverto cadere delle goccioline d'acqua.

-Dove hai intenzione di andare, ragazzina?

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Hii everyone!
Come va? Ecco qui un altro capitolo! Spero che vi sia piaciuto e, se vi va, lasciate qualche stellina e commento.

All the love xx
-Marts.

Fly away // h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora