Fly away // h.s.

Chapter 46

Non ci posso credere, lo sta facendo davvero.

-Elizabeth Grace Tomlinson, mi vuoi sposare?
Si inginocchia, mostrandomi l'anello incastrato nella scatolina.

-Sì, certo, tesoro!
Lo abbraccio improvvisamente, con le lacrime agli occhi.

"I don't want a lot for Christmas
There's just one thing I need."
Cado letteralmente dal letto, seguita dal mio cuscino, appena scatta la musica.

No, giuro che questa me la paga, quanto è vero che mi chiamo Elizabeth.

-Mamma!!
Urlo dalla mia stanza mentre mi avvio nervosa verso le scale che scendo velocemente, nonostante i piedi mi facciano ancora male.

Ignoro completamente mio padre che mi chiede se mi senta bene e gli uomini intenti ad addobbare le librerie accanto all'ingresso e mi dirigo subito in cucina, dove raggiungo mia madre, ammutolendo subito lo stereo che è stato sentito pure in Papua Nuova Guinea.
Scusami Mariah ma non era proprio il momento.

-Tesoro, buongiorno!
Esclama mia madre, lasciando la girlanda dorata luccicante che ha tra le mani per venire verso di me.

-Buongiorno un corno! Ti pare normale mettere la musica al massimo alle 7:29 di mattina? Mi stavo per sposare con Orlando Bloom, diamine!
Urlo, nonostante abbia fermato la canzone.

Toccatemi tutto ma non il tempo per dormire. Quello è sacro.

-Scusami tesoro, solo che non pensavo fosse così alto, Louis infatti sta ancora dormendo.
Si giustifica mia madre, seguendomi mentre mi avvio verso la mia stanza.

-Mamma, non parlare di Louis. Lo so io perché non si è svegliato, nonostante il fracasso.
Dico una volta entrata in camera, mentre raccolgo il cuscino dal pavimento.

-Oh, e come mai?

-Meglio che non te lo dico.
Rispondo pensando ai rumori indiscreti provenienti dalla stanza accanto di stanotte alle 4. Mi chiedo se la tipa sia ancora qui o sia stata già scaricata.

-Va bene – sta per andarsene, quando si ferma – Ehi, a te come è andata ieri sera? Non mi hai detto ancora nulla.

-Mamma, ti prego, lasciami dormire. Sto ancora sperando di trovare Orlando con l'anello fra le mani che mi aspetta. Ne parliamo un'altra volta.
Parlo svogliata mentre mi infilo nel letto, portandomi le coperte fin sopra la testa, cadendo nelle braccia di Morfeo pochi secondi dopo.

***

-Scusi, come sarebbe a dire che non è possibile averla in mattinata? Siete sempre così efficienti.
Comincio ad innervosismi con il commesso di Furla, mentre digita qualcosa sulla tastiera del computer alla cassa.

-Sì, Signorina. È un'edizione limitata, ed è limitata.
Parla ridendo, credendosi simpatico.

-Sì, come la sua intelligenza e professionalità lavorativa.
Rispondo rudemente mentre esco del negozio, nervosa più che mai.

Giro nel centro della città da quasi due ore, fra mezz'ora chiudono i negozi e io ancora non prendo il regalo per Harry e non completo quello di Cassidy.
Sì, potrei anche non cercare altro per la mia amica dato che per lei ho già speso 129 sterline ma ci vuole sempre una borsa per completare un outfit.