-Styles, questa cosa della benda sugli occhi ti sta sfuggendo di mano.
Borbotto, nuovamente bendata, mentre siedo sul sedile in pelle accanto a quello del guidatore. Mi aveva chiesto di vestirmi in modo pesante e l'ho fatto tanto da sembrare la sorella acquisita di Olaf e Jack Frost. È da una decina di minuti che siamo in auto ed Harry si limita solo a ridere ad ogni mio capriccio, quasi facendolo di proposito.Mi zittisco quando mi accorgo del rallentare della macchina, muovendo la testa a destra e a sinistra, cercando di capire qualcosa o di riconoscere un suono particolare. Realizzo di essere arrivata a destinazione quando sento il ragazzo alla mia destra slacciare la mia e la sua cintura di sicurezza, per poi sentire sulla poca pelle scoperta un'ondata di freddo, segno che abbia aperto la sua portiera. Mi tira subito fuori, sentendomi piuttosto imbarazzata quando odo tante voci parlare intorno a noi dal momento che la benda copre ancora i miei occhi.
-Stasera sono sicuro che non mi annoierò minimamente con te.
Ridacchia il riccio vicino il mio orecchio, mentre da dietro mi scioglie la benda. Mi paralizzo quando realizzo dove mi abbia portata.-Harry, ma tu vuoi proprio piangere dalle risate stasera, vero?
Chiedo sarcastica al riccio, mentre guardo terrorizzata la scritta "Natural History Museum Ice Rink" posta all'entrata della pista di pattinaggio. Io e i pattini non abbiamo un bel rapporto, per niente.-Non dire così, ragazzina. Sono sicuro che tu sia una promessa del pattinaggio di figura.
Parla con aria strafottente mentre mi prende per mano, trascinandomi verso l'ingresso.-Sì, di figura di merda.
Alzo gli occhi al cielo mentre ride alle mie parole.Solo dopo aver pagato l'ingresso mi rendo conto di quanto sia bello stasera: i ricci gli cadono leggermente sulla fronte, e sta da Dio con quel cappotto nero e la sciarpa che gli scende dal collo.
-Ehi, signorino, adesso mi devi spiegare perché tu sei vestito come se dovessi andare ad una sfilata di Gucci e io sembro la controfigura di Olaf.
Metto il broncio, a braccia conserte, fissando con un sopracciglio alzato i suoi occhi verdi.-Perché so bene che quando sentirai freddo, perché tu sentirai freddo nonostante il piumone, farò il gentiluomo che appoggerà la sua unica giacca sulle spalle della sua donna.
Parla con un'aria drammatica e ironica allo stesso tempo, ottenendo da parte mia uno sguardo accigliato.Dopo aver passato una moltitudine di minuti nella stanza con i pattini giocando a rincorrerci tra gli scaffali, arriviamo al momento cruciale: indossare gli affari diabolici e salire sulla lastra di ghiaccio.
-Styles, sul serio, io posso stare tranquillamente qui ad osservarti così mi godo meglio la tua figura - quando realizzo cosa ho appena detto mi correggo subito - cioè, così mi godo meglio la tua performance volevo dire.
-Però, ragazzina - inizia a parlare, avvicinandosi a me fino a far sfiorare i nostri nasi, mentre continua a fissarmi negli occhi - se rimani qui non puoi goderti la mia figura da più vicino. Oh, cioè non puoi goderti la mia performance da più vicino volevo dire.
Rimaniamo in quella posizione per infiniti secondi, fino a quando il riccio abbassa improvvisamente lo sguardo verso il basso.-Scusi signore - una piccola bambina con delle tenere codine che fuoriescono da un cappello blu notte come i suoi occhi richiama Harry tirandogli leggermente il cappotto lungo - perché non dai un bacio a tua moglie? Nei film che vede la mia mamma dopo si danno un bacio.
Ridacchio alle parole della bimba e mi sorprendo quando vedo il ragazzo di fronte a me abbassarsi per arrivare alla sua altezza.-Tu credi che debba farlo?
-Sì, Signore. Lo devi fare perché la ami.
Annuisce la bambina, rispondendo piuttosto decisa.
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Fly away // h.s.
RomanceNella vita di ognuno di noi, a volte, capita di incontrare delle persone che non avremmo mai voluto conoscere e senza delle quali avremmo voluto fare volentieri a meno. È quello che capita ad Elizabeth in una calda giornata di settembre. Americana e...