Scrimshaw

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Elaine e Nellie tornarono al Bedford il giorno dopo in un orario più tardo e così anche quello successivo, allungando di giorno in giorno il tempo trascorso all'istituto.
Quel luogo era diventato per la contessa un rifugio sicuro, nel quale nascondersi dai suoi peggiori incubi, lontano da una casa che, a differenza dei giorni precedenti, le dava solo sofferenza e tedio. La villa nella quale viveva con suo marito, che non vedeva praticamente da giorni se non fugacemente, non era più il luogo sicuro in cui voleva rifugiarsi, cercando una serenità che non sarebbe mai arrivata.

Nell'istituto invece tutto era diverso: il legame con le insegnanti e le ragazze che frequentavano la scuola si faceva sempre più forte, per quanto restassero rigorose all'etichetta e alla classe sociale della contessa, senza mai mancarle di rispetto.
La donna iniziò persino a risentirne di quell'atteggiamento di forte rigore nei suoi confronti, anelando sempre di più quella sincerità che a lei invece veniva negata.
Non metteva in dubbio che qualcuno le volesse nascondere qualcosa, ma faticava a non notare il rapporto creatosi tra Nellie e le alunne, che ormai la trattavano come loro pari.

Le era chiaro che verso di lei vigesse un rispetto dovuto al suo status sociale, ma quell'esclusione, che limitava l'affinità e la confidenza e che invece vedeva avere la sua domestica, la portavano a provare un'infelice invidia, arrivando a desiderare di non possedere quel titolo nobiliare che la etichettava e di sentirsi libera come lo erano le ragazze e le donne con cui aveva a che fare.

Non che avessero chissà quali libertà in più di lei, in realtà, tuttavia molti atteggiamenti non poteva permetterseli, così come parlare di certi argomenti reputati poco etici.
Agli occhi della società, la sua era un'azione caritatevole, un atto di beneficenza, svincolandosi dalla tutela domestica del suo influente marito e al contempo apparendo come una donna pia e devota all'ideale della chiesa anglicana.

Eppure a lei non importava dell'apparenza, per quanto le mancasse uscire, recarsi a balli e feste; si era ormai abituata a quel luogo che le era diventato tanto famigliare e dal quale non voleva separarsi. Sentiva come se fosse l'unico posto dove respirasse davvero, percependo una serenità che invece in casa sua non aveva.

Anche il legame con i tre ragazzi crebbe, per quanto con molta lentezza.
Fermandosi più a lungo e fino a pomeriggio inoltrato, le giovani donne prendevano spesso una pausa al termine delle lezioni, restando a sentire i due irlandesi suonare o cantare, oppure ad ascoltare Ben narrare qualche storia marinaresca o del continente americano dal quale proveniva.

Elaine aveva inizialmente osservato i tre dall'alto, rigida a quelle che erano le sue regole, ritenendo inopportuno scendere con le altre come se fosse una di loro. Lei che era una donna sposata e con un titolo che le sembrava pesare sempre di più addosso non poteva mescolarsi con il volgo, ma Nellie era stata abbastanza insistente da convincerla a scendere assieme a loro.

Se fosse girata la voce tra i patrizi che lei si fosse mescolata alla plebe, e Viktor ne fosse stato messo al corrente, era certa che non l'avrebbe mai fatta più uscire di casa.
Voleva evitare altre dicerie, ormai certa che proprio quei cicalecci erano stati il motivo dell'allontanamento del conte nei suoi confronti.
Per questo motivo la nobildonna, con suo grande rammarico, mai si apprestava ad avvicinarsi troppo al trio e alle ragazze che li ascoltavano, affascinate e ormai conquistate.

Tuttavia adorava assistere, sia quando cantavano o suonavano qualche pezzo irlandese, così come nell'ascoltare Benjamin narrare di mandriani in sella ai loro Mustang; agli enormi Ranch pieni di animali; agli indiani e alla caccia ai bufali.
Ben raccontava quasi ogni giorno qualche aneddoto, cercando di coinvolgere le ragazze e, soprattutto, la stessa contessa che si trovava ogni volta a disagio e in imbarazzo, motivo per il quale sembrava che l'americano lo facesse apposta.

La gabbia d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora