La carrozza del visconte procedeva lentamente, lungo una strada sterrata che attraversava la campagna nelle immediate vicinanze di Preston.
Un cielo scuro e ricco di nuvole circondava un paesaggio ingrigito e sfumato, reso fosco da una leggera nebbia che si diradava tra i campi, memore dell'acquerugiola sottile che aveva accompagnato l'uomo per tutta la giornata.
Era in viaggio da tre giorni e contava di arrivare alla sua tenuta da lì a poco, ormai stanco e infreddolito da quello sfibrante percorso.Whitesand's Hall apparve, finalmente, tra le colline sempre più avvolte dalle tenebre, mentre i pochi raggi di luce trafiggevano le nubi, iniziando a svanire a seguito del tramonto, donando una cornice velata di rosso e oro, in contrasto con il grigio della tempesta.
I marmi bianchi della tenuta di proprietà dei conti di Lancashire spiccavano in quell'atmosfera quasi fiabesca, avvolta da una sottile cortina di nebbia tanto da non permettere neppure di vedere la strada che portava all'ingresso dell'enorme abitazione.L'attenzione dell'uomo si portò su quel palazzo che gli si stagliava di fronte, memore di un'infanzia ormai andata perduta di quando ancora viveva in quei luoghi ormai quasi dimenticati.
La residenza era in stile neoclassico, con un ingresso presentato da quattro colonne sostenenti un frontone triangolare decorato da un bassorilievo. Lungo i lati si stendevano le ali di quella che aveva l'aspetto di una reggia, con tanto di torri laterali che donavano al complesso la somiglianza di un antico castello.Tutt'intorno si estendeva un enorme parco dai prati curati e da fitte zone boschive, mentre sulla parte posteriore dell'edificio si allargava un curato giardino, con tanto di serra dove un tempo il padre di Viktor si dedicava alla cura di svariate piante su cui lo stesso Visconte aveva tratto interesse per i suoi studi.
Whitesand's Hall era un luogo nel quale Viktor non tornava da anni, troppo impegnato dalla vita oberata di Londra. Era stato lui stesso a consigliare al padre di tornare in campagna dopo aver capito cosa stesse logorando lentamente il corpo del genitore, riconoscendo su di lui i sintomi della consunzione, malattia che sapeva benissimo quanto potesse essere mortale.
In rarissimi casi, aveva visto persone guarire da quell'affezione e quando si accorse di ciò che stava accadendo non poté far altro che convincere suo padre Cedric a trasferirsi nella tenuta di campagna, sperando che l'aria pulita e la salsedine potessero ritardare la malattia o dare beneficio al proprio genitore.L'uomo sospirò, stancamente, ricordando quel momento in cui aveva insistito con suo padre e sua madre su quella decisione, non preoccupato che, in tale soluzione, Cedric avrebbe dovuto smettere di seguire la camera dei Lord, uscendo dalla scena dalla politica britannica, poiché per il bene di suo padre non aveva sentito ragioni.
Si era assicurato di ricevere il più spesso possibile delle lettere che portassero notizie dello stato di salute del genitore, così da esserne sempre aggiornato, dando direttive precise di eventuali medicinali e rimedi che potessero portare a un miglioramento. Progressi che non c'erano mai stati, neppure per lui che aveva studiato per anni la medicina.
Per Viktor quella perdita non faceva male solo per una questione emotiva e sentimentale, per quanto ovviamente celasse con attenzione i suoi sentimenti, senza lasciar trapelare nulla come sua abitudine, ma la percepiva come una sconfitta vera e propria.
Aveva studiato a lungo la consunzione, o Tisi, proprio per tentare di poter trovare una cura, ritrovandosi infine con quella lettera che dava la triste notizia della dipartita di Cedric.Il suo umore era diventato nero quanto gli abiti che portava per il lutto, situazione nella quale sarebbe dovuto sottostare per almeno un anno dal momento della morte di suo padre, così come il resto della sua famiglia.
La tenuta sembrava a sua volta esprimere il suo cordoglio per quel decesso, sebbene preventivato da mesi. Dall'esterno si poteva vedere ogni singola finestra spalancata, con pesanti tendaggi neri drappeggiati e nastri del medesimo colore, come se l'anima del defunto conte albergasse ancora all'interno di quel luogo nefasto, girovagando per i corridoi alla ricerca di uno spiraglio dal quale uscire.
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La gabbia d'argento
Historical FictionLondra, anno 1851. Elaine, rampolla della famiglia Dietrich, riesce a unirsi in matrimonio al Conte di Lancashire; un uomo enigmatico quanto affascinante, ma dal freddo e distaccato atteggiamento. La meravigliosa vita che la giovane Contessa da que...