Prima notte

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La residenza del Visconte di Lancashire era una delle poche ville private presenti nel quartiere di Myfair, per lo più urbanizzato da svariati palazzi disposti a schiera e dalla semplice architettura, le cui facciate davano sulle vie principali che si intersecavano in quel dedalo di strade e piazze.

La villa era di origini antiche e negli anni la famiglia di Lancashire se ne era sempre occupata con minuzia e attenzione quasi ossessiva. Non era di certo delle dimensioni delle magioni di campagna, di cui Lloyd vantava svariati possedimenti nel contado di suo padre che, con tutta probabilità, sarebbero passate a lui di diritto in un ormai prossimo futuro.
Un'ampia cancellata si stagliava di fronte alla facciata principale della residenza, dalle cui finestre si intravedeva il bagliore delle luci a gas provenienti dai lampadari.
Una nebbiolina sottile aveva iniziato da poco ad apparire e diradarsi tra le strade in una grigia foschia, creando un'atmosfera suggestiva, cupa e pesante; complice la pioggia che iniziava a cadere ritmicamente, annunciatrice, assieme al vento, dell'arrivo di un possibile temporale.

Quel primo bacio consumato all'interno della carrozza, con solo il buio e il croscio dell'acqua come unica compagnia, aveva sancito l'inizio di quel legame che quella stessa notte sarebbe stato definito in maniera indissolubile.
Era stato, per Elaine, il primo contatto intimo mai avuto con un uomo, qualcosa che andava oltre a una semplice carezza o tocco.
Nell'oscurità di quello spazio angusto lo sguardo di Viktor l'aveva osservata attentamente, quasi con rinnovata curiosità, sempre avvolto nel suo abituale silenzio; difetto, quest'ultimo, che lo avrebbe condannato a un rimorso durato per gli anni a venire.

Il visconte fu il primo a uscire dalla vettura appena questa fu ferma di fronte all'ingresso della villa, per poi aiutare la giovane sposa a uscire a sua volta.
Dal canto suo la ragazza era di nuovo vittima di emozioni contrastanti, tra l'eccitazione del momento e la paura atavica di quello che da lì a poco sarebbe accaduto.
Armata del suo scarso coraggio varcò la soglia di quella che, da quel momento, era diventata la sua dimora. La residenza della viscontessa Lloyd, e in futuro, contessa di Lancashire.

In quell'istante però nulla di tutte queste congetture sfiorava il suo pensiero, rivolto unicamente al marito al suo fianco che l'accompagnava all'ingresso.
Viktor si fermò nell'atrio, dove attendevano in una fila i domestici che ricoprivano il grado maggiore della villa, quasi a volersi presentare a quella che era diventata la nuova padrona di casa.

La Viscontessa riconobbe Cody, lo Steward di Viktor che era stato presente a ogni incontro o uscita del Visconte; il maggiordomo, William, all'apparenza della stessa età del padrone di casa e la governante della villa, Hester, riconoscibile dalla Chatelaine; un genere di cintura dalla quale scendevano piccoli inserti contenenti degli oggetti per le faccende domestiche, come aghi, forbici e monili che potevano esserle utili per il suo lavoro.

Elaine rivolse loro un sorriso tirato mentre in risposta le tre figure si chinarono in una riverenza più o meno accentuata a seconda del loro rango, indifferenti di fronte all'espressione spaesata della nuova arrivata e molto più concentrati sui gesti e movimenti del loro signore.

«Colette si occuperà di voi,» mormorò il Visconte fermandosi di fronte a una giovane domestica che, a differenza degli altri, aveva degnato di maggiore attenzione la nuova arrivata, distogliendo poi lo sguardo a terra nell'esatto istante in cui si era sentita addosso lo sguardo attento di Viktor «da adesso in poi sarà la tua cameriera personale» spiegò il padrone, riportando lo sguardo su Elaine per un brevissimo istante, la quale annuì con un cenno del capo, tornando a guardare la ragazza di fronte a sé.

Era giovane e dimostrava circa la stessa età della ragazza della quale avrebbe dovuto iniziare a prendersi cura, con qualche corvino ricciolo ribelle che le usciva dalla cuffia bianca e due grandi occhi castano scuro. Il suo atteggiamento era diverso da tutti i membri della servitù che sembravano impeccabili e attenti, specchio del loro stesso padrone che dimorava in quel luogo.
L'istintiva curiosità e irrequietezza della giovane domestica, contrastante il rigido rigore che aleggiava in quel luogo, mise a proprio agio la giovane sposa. Ipotizzò che fosse a sua volta appena arrivata; un possibile nuovo acquisto di Viktor per lei, considerando che Sabine, la sua precedente tutrice e cameriera personale, non aveva potuto seguirla in casa Lloyd.

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