Depressione

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Non passò molto tempo che Elaine ebbe il primo tracollo.
Viktor si accorse che la moglie aveva iniziato a manifestare degli atteggiamenti piuttosto preoccupanti: non mangiava praticamente quasi nulla e, a pranzo, quando lui era assente, non toccava cibo, mentre a colazione si sforzava di bere un'unica tazza di tè, giusto perché sapeva che lui lo voleva; a cena, dove presenziava anche l'uomo, a stento toccava quello che aveva nel piatto.

Oltre l'assenza d'appetito, l'impressione che il visconte aveva di sua moglie era quella che si stesse lentamente spegnendo, appassendo come una rosa senza spine priva della sua linfa vitale, perdendo lentamente ogni petalo della sua corolla.
Il volto della giovane si era fatto ancora più pallido, nonostante fosse già di suo di chiarissima carnagione, e benché quel volto simile alla porcellana potesse essere per le dame sinonimo di vanto, il Visconte era più che cosciente che, in realtà, non si trattasse affatto di un buon segno.

Elaine aveva persino smesso di disegnare e l'unica cosa con la quale si prodigava restava il pianoforte.
Ogni volta che Lloyd tornava in casa, sentiva ancora le note di quella che era una musica che ormai riconosceva e che, ogni volta, gli sortiva sempre quell'effetto di affezione nei confronti della donna.
Tuttavia percepiva un cambiamento, una tonalità differente che trasportava malinconia.

Dopo che avevano smesso di condividere il talamo, Viktor faticava terribilmente a rivolgerle la parola e quelle rare volte in cui si erano scambiati un paio di frasi, aveva sempre risposto monosillabico o con tono tagliente, come se poco gli importasse di quello che lei gli stesse chiedendo, almeno all'apparenza.

Era convinto che Elaine non lo desiderasse più e non provasse quel sentimento che all'inizio le aveva fermamente dimostrato concedendogli tutta se stessa.

Ogni volta che il visconte tornava alla villa, sentire la sua musica lo affascinava e nel contempo lo tormentava a tal punto da non tollerare neppure la sua presenza a tavola, soprattutto nel vederla in quello stato che di giorno in giorno peggiorava; a quel punto terminava rapidamente la cena, alle volte senza neppure congedarsi, lasciando intonso il piatto che i domestici gli avevano portato, chiudendosi successivamente all'interno del suo studio a concedersi i soliti bicchieri di Brandy, senza smettere di pensare a Elaine e su come risolvere quella situazione che sembrava aggravarsi sempre di più, sia sulla sua salute sia sullo stato d'animo di Viktor stesso.

Dal punto di vista della viscontessa, invece, le cose erano ben diverse.
Dopo la loro discussione riguardo all'avere figli, aveva iniziato una lenta discesa verso quella che sembrava essere una sorta di depressione, per quanto lei non se ne rendesse affatto conto.

Il dover stare obbligatoriamente in villa, avendo come unico passatempo la musica e il disegno, l'aveva lentamente esaurita e, ovviamente, l'atteggiamento di Viktor non era stato d'aiuto; anzi, aveva peggiorato rapidamente la sua situazione emotiva.

Il fatto poi che lui avesse iniziato a rimanere fuori di casa per più di un'occasione, senza dare spiegazioni o limitandosi a rispondere in maniera sufficiente, aveva iniziato a punzecchiarle la mente sempre più a fondo come un tarlo nel legno.

Viktor era convinto che lei non lo volesse più, Elaine invece era certa di essere diventata come una sorta di fantasma per il proprio marito. Lui non le parlava, né la guardava e quelle rare occasioni in cui lei provava a cercare la conversazione, lui le rivolgeva una severa occhiata infastidita rispondendole seccato.

Il visconte non si accorgeva di come lei lo guardasse, ancora con amore, affetto e un dolore velato di tristezza che lentamente la stava dilaniando e lei, invece, non vedeva ciò che stava tormentando il proprio marito.

Era come se ogni volta che uno dei due guardava l'altro, questo stesse osservando altrove e viceversa. Quando lei cercava il suo sguardo, lui era perso nei suoi pensieri e, quando finalmente alzava gli occhi azzurri su di lei, l'attenzione della donna si era ormai spostata altrove.

La gabbia d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora