Inaccettabile

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L'anno 1859 era ormai volto al termine da qualche mese, lasciando al suo successore l'inizio di uno nuovo ciclo, dettato dal trascorrere inesorabile del tempo.
In quella fredda stagione invernale appena nata l'atmosfera della residenza dei Lancashire era cambiata: il ritorno di Elaine aveva trasformato tutto, rendendo l'ambiente molto più vivo e vissuto, cancellando la decadenza ormai annidata in quel luogo negli anni. Tuttavia per Viktor era stato l'arrivo del suo erede a mutare il suo mondo.

Thomas aveva raggiunto la capitale britannica da qualche settimana, in compagnia di Cody, ignaro di cosa avrebbe scoperto in quanto il valletto era stato ben attento a non rivelargli nulla, come da istruzioni.
Per il maggiordomo era risultato piuttosto difficile convincerlo, spiegargli che fosse un amico di sua madre e suo padre, senza specificare a chi davvero si stesse riferendo. Aveva fin sa subito notato le somiglianze dei tratti delicati di Elaine e al contempo le similitudini caratteriali ed espressive del suo signore, da lui conosciute ormai a memoria.
C'erano voluti diversi giorni, spiegazioni e chiarimenti, per riuscire a superare lo scoglio del sospetto, ma alla fine l'idea di tornare da sua madre aveva prevalso sulle sue incertezze.
Altrettanto difficile era stato convincere il prete, dubbioso su chi fosse e cosa volesse lo straniero arrivato a reclamare il ragazzo, sebbene alla fine era riuscito a persuaderlo e ottenere la sua fiducia.

Per quanto la diffidenza avesse prevalso alla partenza, appena raggiunto il mare l'atteggiamento del ragazzino era del tutto mutato, lasciando spazio a una fremente eccitazione durata per tutto il viaggio in nave e nell'attraversata dei territori inglesi.
L'euforia era poi svanita nel varcare l'ingresso della residenza di Whitesand's Hall, incapace di nascondere il disagio di trovarsi in un luogo nel quale mai avrebbe pensato di mettere piede.
Vissuto per anni immerso nella natura e in un mondo ben lontano da quello che si trovava davanti, la paura aveva preso il sopravvento sull'entusiasmo del viaggio. Gli eleganti domestici in livrea, impettiti e pronti a elargire inchini, avevano angosciato ancora di più il giovane, convincendolo di trovarsi nel posto sbagliato e permettendo alla sua fantasia di correre a valutare le peggiori ipotesi possibili.
Solo l'arrivo di sua madre aveva spazzato via i dubbi, cancellando le domande sul motivo per il quale si trovasse in quel luogo e perché tutti lo fissassero con viva attenzione.
Ignaro di essere osservato anche da Viktor, rimasto ben distante e restio ad affrontare il figlio così presto, il ragazzino non aveva perso tempo a chiedere spiegazioni su cosa stesse accadendo e soprattutto su dove Benjamin, suo padre, fosse.

Affrontare la verità fu estremamente complicato per tutti: Elaine aveva cercato di spiegare dall'inizio quanto accaduto, le sue origini e chi fosse in realtà, ma appena la questione si era spostata sull'americano la reazione di Thomas era stata terribile.
La rivelazione sul suo vero genitore aveva innescato il lui solo cieca furia, dando fuoco a uno spirito ribelle atto solo a negare con fermezza la verità. Non riusciva ad accettarlo, nonostante la vicinanza e le parole della madre.
Per tutto il tempo Viktor non si avvicinò, né si fece vedere, preferendo aspettare un momento migliore per incontrarsi con il ragazzino, terrorizzato dal confronto e al contempo frustrato per il rifiuto nell'accettarlo.
Fu però il male di Elaine a obbligarli a quell'incontro.

La tisi aveva iniziato a farsi sempre più aggressiva, sebbene la contessa altalenasse momenti di piena salute a crolli repentini, svenimenti e tossi spaventose.
All'arrivo di Thomas aveva nascosto il pallore dietro al trucco e cipria, cercando di apparire al suo meglio e lasciando Cody a occuparsi del figlio quando il corpo reclamava riposo, riuscendo per giorni a celare il suo male. Solo quando Thomas dormiva, sotto lo sguardo attento del valletto diventato ormai suo tutore, si vedeva con Viktor, cercando di mediare la situazione e lasciando che si prendesse cura di lei.

Il tutto accadde durante una fitta nevicata, talmente fredda da impedire persino ai camini accesi di scaldare le gelide mura della residenza.
Elaine si era messa al piano suonando, mentre Thomas ascoltava a occhi chiusi perso nei ricordi ridestati da quelle note. Si era quasi appisolato su uno dei divanetti, rilassato dalla melodia, quando la donna si era interrotta improvvisamente, scossa da forti colpi di tosse e respiri rantolanti, destando all'istante il ragazzino e lasciandolo ammutolito a guardarla.
Impietrito dal terrore, non aveva detto nulla neppure quando Viktor era apparso assieme a Cody. Aveva capito subito chi fosse, conscio della presenza di quell'uomo all'interno della villa, ma senza la volontà di dire o fare nulla.
Il conte, dal canto suo, si era solo fermato qualche istante a guardarlo nervoso, prima di rivolgersi al suo maggiordomo. «Prendete il ragazzo e portatelo nelle sue stanze» aveva ordinato con fermezza, rivolgendo poi la sua attenzione a Elaine.

La gabbia d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora