In quella notte in cui il conte partì alla volta della sua tenuta estiva nel Lancashire, la caligine aveva ormai ricoperto tutta Londra, lasciando scorgere a stento gli scheletri di quelle che erano case, alberi e lampioni emananti bagliori luminosi appena percepibili nel buio.
La capitale era famosa per la sua fitta foschia, presente soprattutto nei mesi invernali.
Veniva chiamata "Pea Soup Fog" per la sua consistenza quasi tangibile e il colore che, purtroppo non sempre grigio, alle volte sfumava verso il giallo e il verde.Nonostante fosse ormai inizio settembre, dal Tamigi la nebbia prendeva vita fin troppo spesso, ammantando d'umidità tutte le vie limitrofe al fiume, mescolandosi alle effusioni prodotte dal carbone consumato nei cantieri e nelle fabbriche, all'interno delle quali operai si spezzavano la schiena giorno e notte per pochi scellini.
In quelle sere Londra si avvolgeva nella sua cenerina tenebra, la stessa che ispirò, fin dagli primordi, autori e artisti in scritti e dipinti riguardanti terribili creature della notte.
Tuttavia chi viveva nella capitale era ormai abituato ai quei miasmi, ignari di quel veleno che inalavano, diminuendo sempre più il ticchettio dell'orologio che avrebbe portato la Nera Signora al loro capezzale per un ultimo saluto.Quegli stessi uomini, donne e bambini che vivevano a stenti nelle Workhouse, o un qualsivoglia vagabondo in cerca di un'anima caritatevole spinta a donargli qualche penny, convivevano con l'ombra di malattie e le lente sofferenze, nell'inutile speranza di una vita migliore.
Viktor, al pari di tutti gli altri londinesi, non aveva mai dato importanza per quel pericolo che aleggiava nell'aria, sebbene non amasse affatto gli odori mefistofelici che talvolta di percepivano con la nebbia, ma quella stessa notte qualsiasi cosa avrebbe solo peggiorato il suo umore.
Tutto quanto lo avrebbe solo inutilmente tediato.Non avrebbe voluto partire, per nulla convinto di quanto stesse accadendo alla sua stessa famiglia. Avrebbe voluto stare accanto a sua moglie e assicurarsi stesse meglio per affrontarla.
Quel ricordo lo aveva tormentato ogni giorno senza dargli tregua e infastidendo persino il suo sonno, per quanto quei tre giorni li avesse passati unicamente al capezzale di Elaine.
Il conte, aggredito dalla sua stessa codardia, si era sempre rifiutato di affrontare la sua donna, per la semplice paura di conoscere una verità dolorosa, scoprendola così nel peggiore dei modi.La contessa, priva dei limiti e ignara di quello che stesse dicendo o facendo, aveva versato su di lui tutta la sua rabbia, senza filtri o frasi sottointese.
In un'altra occasione Viktor sarebbe sfuggito, come al solito, rinchiudendosi dietro a un manto ancora più spesso e pensate, nel tentativo di evitare il dolore derivato da quelle parole.
Ma non quella volta.Alla mente del nobile tornò il ricordo di quanto accaduto qualche notte prima. Appena Cody era uscito dalla villa in cerca del medico, Viktor aveva iniziato a dare direttive alla propria servitù, scossa da un frenetico andirivieni, impreparati e spaventati da ciò che aveva misteriosamente colpito la loro signora.
Viktor aveva fermato William, anche lui confuso e scosso, ombra del maggiordomo solitamente impeccabile sia nella postura che nel galateo. L'uomo aveva guardato il suo signore pronto a rendersi subito d'aiuto, alternando occhiate incerte tra lui ed Elaine, la quale ancora si muoveva nervosa nel letto, coperta dal leggero lenzuolo.«Annullate il viaggio di domani, Will» ordinò il conte con tono spento e lievemente arrochito. «Dite che ritarderemo qualche giorno, sperando che mia madre non peggiori.»
Distolse lo sguardo dalla moglie, rivolgendolo poi verso il proprio interlocutore. «Non possiamo muoverci con le attuali condizioni di Elaine e non ho intenzione di lasciarla da sola. Ancora devo capire cosa le sia accaduto.»
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La gabbia d'argento
Historical FictionLondra, anno 1851. Elaine, rampolla della famiglia Dietrich, riesce a unirsi in matrimonio al Conte di Lancashire; un uomo enigmatico quanto affascinante, ma dal freddo e distaccato atteggiamento. La meravigliosa vita che la giovane Contessa da que...