Paura

662 55 198
                                    

La Contessa rimase solo qualche istante a riordinare le idee, conscia di quanto successo, prima di rivolgersi verso la scalinata e dirigersi verso di essa a passo svelto, iniziando a scendere le scale con ancora il respiro accelerato e il cuore che le batteva irrefrenabile in petto.
L'uomo le fu subito dietro, «Elaine, aspettate! Perdonatemi...» farfugliò, tentando delicatamente di afferrarle il braccio, facendola voltare verso di sé.

«Non dovevate, non possiamo e lo sapete» rispose lei con tono deciso, l'espressione amareggiata e ombreggiata dalla mestizia dell'anelare ciò che si era imposta di non poter avere. «Ciò che è successo la sopra non deve più accadere!» chiarì lei, sottraendosi alla sua presa per tornare a scendere le scale, percependo le lacrime che le pizzicavano gli occhi, ma lui non la lasciò.
«Non posso evitarvi, Elaine. Sarei venuto io stesso da voi dopo aver scoperto che stavate male...»
«Ma non possiamo!» esclamò decisa. «Quello che desiderate, non lo potete avere.»

Si liberò da lui con uno strattone, tornando a scendere le scale rapidamente, seguita come un'ombra dal ragazzo alle sue spalle.
«Non accadrà mai più, ve lo prometto.»
«Non accadrà più perché non ce ne saranno le occasioni, Signor Collins» chiarì la donna con il respiro affannato.
«Non impeditemi di vedermi e parlarvi, ve ne prego» tentò di nuovo Ben, tornando a cercare di fermarla sfiorandole il polso a cui lei si sottrasse, voltandosi però a guardarlo.

«Ma non capite? Come fate a non capire! Avete idea di cosa può succedere se qualcuno mi avesse riconosciuta?» domandò con voce tremante dall'emozione e dalla paura.
«Elaine... io non ho paura di vostro marito.»
«Signor Collins,» lo riprese lei mentre tentava di allontanarsi di nuovo da lui e dai vani tentativi dell'avvicinarsi del ragazzo a sé «rischiate l'impiccagione e io il disonore. Non avete idea di cosa state dicendo e a quali pericoli potreste andare incontro.»

La Contessa scosse il capo, decisa a chiudere la questione una volta per tutte. «Sono sposata; so benissimo quale sia il mio ruolo e ciò che non mi è concesso fare...»
«...vivendo in una gabbia d'argento a villa Lancashire? Con un uomo che non si cura per nulla di voi?» domandò con tono severo il ragazzo, senza smettere di seguire la donna che faticava a scendere con celerità, visto l'ingombro dei suoi abiti.

A quelle parole Elaine si fermò, voltandosi a guardarlo con un'espressione che ne tradiva il fastidio. «Voi non conoscete mio marito e non sapete nulla del mio matrimonio, Signor Collins.»
«Questo lo dite voi, Elaine!» replicò lui con il medesimo tono della Contessa, spostandosi di fronte a lei, così da impedirle nel caso di testare nuovamente la fuga nello scendere, anticipandola. «Se davvero con vostro marito fosse tutto così bello come voi dite ora non sareste qui con me; non avreste mai acconsentito a venire in questo luogo sapendo che ci sarei stato anche io; non vi sareste mai fermata a passare tempo in mia compagnia da sola ogni giorno al Bedford College; avete accettato il mio dono e voi stessa, quando ve lo chiedo, confermate di averlo ancora; mi avete scritto una lettera ben sapendo che sarebbe stato "inopportuno"...» continuò lui con tono deciso che deviò sul sarcastico all'ultima parola, mentre Elaine lo fissava con sguardo angosciato, tanto da faticare a sostenere lo sguardo del ragazzo.

La Contessa rimase interdetta solo qualche istante, per poi cercare di sottrarsi di nuovo a quel dialogo spinoso, con ancora il cuore in gola e il respiro che non sembrava volersi placare, ma Benjamin fu lesto a fermarla, spostandosi abbastanza da allungare un braccio di fronte a lei, avvicinandosi al contempo tanto da farla arretrare contro la parete di legno dipinto della struttura. «... sempre voi mi avete detto che vostro marito vi odia e rimugina sul vostro matrimonio; sempre voi state male in più occasioni per le assenze o il disinteresse del Conte.»

Lei scosse il capo, sottraendosi al suo sguardo e cercando di riacquistare il proprio autocontrollo senza troppo successo. Benjamin le stava elencando ogni cosa con una tale freddezza da non riuscire a ribattere nessuno di quei punti, sentendosi improvvisamente in colpa per ognuno di essi.

La gabbia d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora