Quando Nellie uscì finalmente dalla stanza si rese conto di non avere idea del tempo che fino a quell'istante fosse passato.
Aveva cercato di ignorare ciò che accadeva al di là della porta, concentrandosi solamente sulla discussione con suo fratello e ripetendosi che quello che stesse accadendo non fosse per colpa sua.
Aveva esposto all'uomo il piano di Marjorie e Ben, auspicando ancora una volta di riuscire a convincerlo nella speranza di salvare almeno una vita, ma Mortimer era stato inflessibile, irritandosi ancora di più nel sapere dei loro fallimenti e del ritorno del conte di Lancashire.Era stato difficile mantenere la calma e la freddezza per sostenere quel dialogo, mentre al di là della porta si sentivano gemiti e pianti sommessi, impossibili da ignorare.
Nellie però lo fece, cercando di estraniarsi, consapevole che per la donna che stava nella stanza accanto non avrebbe potuto fare nulla, se non peggiorare la situazione.
Tuttavia, nonostante i suoi tentativi di far ragionare il fratello, uscì dalla bisca delusa, amareggiata e sola.
Non incontrò né Benjamin né Marjorie nelle sale e stanze che aveva attraversato per uscire all'aperto, pregando che non gli fosse accaduto nulla di grave tanto da averli spezzati più di quanto già non fossero.Li trovò entrambi all'esterno in sua attesa, nascosti nell'ombra di una via poco distante e ben attenti a stare lontani da quell'uomo maledetto.
Solo nell'avvicinarsi poté vedere il risultato di quel tentativo di far ragionare il fratello sulla pelle dei due ragazzi.
Benjamin era ricoperto di lividi che stavano lentamente fiorendo sul volto ferito ed escoriato, sporco di terra e sangue; della sua camicia ingiallita era rimasto un abito strappato, logoro e imbrattato anch'esso di liquido vermiglio e fango. Si teneva lievemente chinato, come se il minimo movimento gli provocasse dolore, ma non si impedì dall'alzarsi in piedi come vide la donna avvicinarsi titubante.
Marjorie invece rimase seduta, avvolta nel soprabito scuro che aveva portato con sé, senza degnarla di attenzioni. I capelli erano ricaduti lungo la schiena, sfatti e disordinati, e sebbene sul volto non ci fossero segni di percosse o ferite, il trucco sciolto degli occhi, colato sulle guance, lasciava intendere quanto lei stessa fosse scossa da quanto appena successo, completamente estraniata da quello che avesse in quel momento attorno.Nellie percepì il senso di colpa attanagliarla e stringerla come una serpe, tanto da toglierle il respiro di fronte alla violenza che i due giovani avevano subito.
A lei non era mai capitata una cosa simile, sempre protetta da un fratello che aveva iniziato a cambiare di giorno in giorno, corrotto dal cuore oscuro di Londra quanto da sé stesso e da quella nuova vita che lo stava facendo impazzire un pezzo alla volta.
Da quello stesso dialogo avuto con lui si era resa conto quanto fosse diventato diverso, impedendole di riconoscere nell'uomo che aveva avuto davanti il ragazzo che fino a pochi anni prima si era preso cura di lei dopo la perdita dei loro genitori.
Le aveva promesso che non avrebbero più sofferto, che l'avrebbe protetta e che tutto sarebbe cambiato; poi la capitale lo aveva inghiottito, oscurando quella parte di bontà che sembrava perduta per sempre.«Che cosa ha detto Lo Scozzese?» domandò Ben, richiamandola alla realtà e attirando la sua attenzione. «Sei riuscita a convincerlo?»
«No, non ci sono riuscita. Non ha voluto ragionare in nessun modo. Ha detto che adesso si farà come deciderà lui» spiegò Nellie in tono basso, sconfitto, abbassando il capo. «Mi dispiace.»
«Non è servito a nulla venire qui» intervenne Marjorie senza guardare nessuno dei due. «Ve lo avevo detto.»
Benjamin la ignorò, incalzando la sorella del rosso e avvicinandosi a lei. «Sei stata con lui per delle ore. Ti deve aver detto qualcosa» sbottò afferrandola per le spalle.
«Ben, questo non è il luogo dove parlarne» reagì però lei spostandosi.Era ormai mattina inoltrata e le vie si stavano facendo gremite di ogni genere di anima. Nessuno sembrava far caso a loro, nonostante fossero ancora poco distanti dall'entrata della bisca, di fronte alla quale i due uomini di prima piantonavano ancora l'ingresso.
Marjorie annuì alle parole di Nellie, concorde. «Sì, andiamo altrove. Non posso neppure tornare in queste condizioni a Belgravia, darei troppo nell'occhio in quel quartiere. Mi serve un posto dove... ripulirmi.»
«Andiamo da te, Ben. Devi darti una sistemata anche tu» propose Nellie, tornando a guardare il ragazzo che faticava a stare in piedi.
«Io sto bene! Voglio sapere cosa ti ha detto Krane» insistette lui, angosciato da ciò che Mortimer aveva potuto decidere.
«Ti racconterò tutto quanto, ma non qui. Non adesso. Dobbiamo andare via!» esclamò in risposta la donna con tono secco e deciso. «O vuoi farti prendere di nuovo a pugni da quelli là sotto?»
Senza aspettare risposta la donna voltò loro le spalle, con la chiara intenzione di allontanarsi nel più breve tempo possibile.
STAI LEGGENDO
La gabbia d'argento
Historical FictionLondra, anno 1851. Elaine, rampolla della famiglia Dietrich, riesce a unirsi in matrimonio al Conte di Lancashire; un uomo enigmatico quanto affascinante, ma dal freddo e distaccato atteggiamento. La meravigliosa vita che la giovane Contessa da que...