Sesta notte

4K 171 66
                                    

Il compito del professor Lumacorno era risultato più difficile del previsto. Astra aveva risposto a metà delle domande e si aspettava un voto malapena sufficiente (se fosse stata fortunata). L'unico quesito a cui era sicura di aver risposto correttamente era quello riguardante gli ingredienti dell'intruglio confonde.

L-S-C, Levistico, Starnutaria, Coclearia.
Appena aveva letto la domanda una piccola lacrima di sfogo le era scivolata lungo la guancia.

"Tutto bene?" le aveva chiesto il professore vedendola leggermente provata.

"Si, sono solo un po' agitata" aveva risposto Astra, in realtà la sua mente era ferma a pensare agli avvenimenti della notte precedente con Malfoy.

Era così frustata per quel pessimo risultato che decise di rifugiarsi in camera per dormire almeno fino all'ora di pranzo. Avrebbe dovuto anche parlare con Nott per mettersi d'accordo per la serata, ma aveva bisogno di riflettere sulla decisione da prendere. Malfoy glielo aveva vietato e sapeva che si sarebbe vendicato nel caso in cui lei gli avesse disobbedito. Dannazione, era così complicato avere a che fare con lui. Non lo sopportava.

Si gettò sul letto, il materasso rimbalzò sotto il suo peso, distese un braccio per coprirsi la schiena con il lenzuolo verde smeraldo. Il silenzio la accolse, le era così familiare ultimamente, mentre i suoi pensieri galoppavano e non le permettevano di rilassarsi.
Si chiedeva dove fosse Malfoy in quel momento, immaginò che anche lui stesse dormendo nella sua stanza a pochi passi da quella. Chissà se aveva un pigiama o preferiva dormire con una maglia del Quidditch, magari rinunciava anche a quella e restava in boxer. Astra si ritrovò a figurarsi mentalmente la sagoma mezza nuda del suo odiato compagno di ronda nascosta sotto le coperte. La pelle chiara, quasi trasparente lasciava affiorare il tenue blu delle venature, i capelli biondi leggermente arruffati gli circondavano la testa come un'aureola sul cuscino. Si immaginò di affondare una mano tra quei ciuffi chiari, di prendere una piccola ciocca e rigirarla intorno al dito dolcemente mentre, appoggiata su un gomito, studiava i tratti gentili del suo volto. Non c'era una minima imperfezione, era quasi fanciullesco, pallido, gli occhi chiusi parevano meno minacciosi.

Era così vivida quella visione che le sembrava di percepire il calore della pelle del serpeverde contro il suo corpo. Continuò a immaginare di far scivolare quella stessa mano che teneva tra i suoi capelli lungo il viso, superò l'avvallamento degli zigomi dove piegò l'indice per accarezzargli la guancia. Scese ancora, lungo il collo fino alle scapole dove di soffermò qualche secondo in più.
In realtà la sua mano stava scorrendo lungo la superficie del materasso, quella fantasia si era impossessata della sua mente per una qualche inspiegabile ragione, ma l'aveva accolta perché la faceva stare stranamente bene. Era stanca, poco importava a quel punto che il protagonista di quella fantasia fosse Malfoy.

Dalle scapole la mano si spostò sul suo petto, distese le cinque dita, sentiva il suo cuore batterle nel palmo. La pelle era così morbida al tatto in quel sogno lucido, levigata, bianca; ricordava il marmo di quelle statue che si vedono in alcuni giardini inglesi.
Non aveva timore in quel momento, il fatto che tutta la scena si stesse svolgendo all'interno della sua mente era un'ottima garanzia. Fece scendere ancora la mano sul suo addome, sentiva sotto le dita un accenno di costole per poi finire dove la pelle era più distesa e morbida. Superò lentamente la linea dell'ombelico e con le unghie smaltate di nero immaginò di sfiorarlo lungo la linea dei boxer.

"Ti piace, Malfoy?" sussurrò con la testa affondata nel cuscino. Intanto la mano che nella sua immaginazione giaceva sul corpo del serpeverde, in realtà si stava insinuando lentamente tra le sue cosce.

Poi, come in un incubo, lo vide aprire gli occhi ed esclamarle qualcosa di offensivo come "mezzosangue" o "stupida" e subito ritrasse la mano prima di compiere un qualsiasi atto osceno con lui nella testa. Quelle parole risuonavano in lei come se avesse potuto udirle per davvero, ricordava le inflessioni della sua voce ogni volta che gliele ripeteva: la p esageratamente marcata e il sibilo quasi fastidioso delle s.

Under Control (DRACO MALFOY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora