Ottava notte

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"Allora Nott? Ti muovi o devo fare un incantesimo per velocizzarti i piedi?" saltellava Astra alla porta dei Tre Manici di scopa. Era felice quel giorno, i ricordi della notte precedente non le avevano guastato il pomeriggio. Theodore, dietro di lei, aveva un perenne sorriso stampato in volto mentre le andava incontro continuando a ripetere che la stava raggiungendo.

I Tre Manici erano un luogo piuttosto affollato nel fine settimana. Molti studenti, quando la scuola lo concedeva, ci andavano per prendere una pausa dalle lezioni; la burrobirra era piuttosto buona e i dolcetti alla zucca erano i più saporiti del mondo magico. I grandi tavoli erano pieni, tanto che molti erano stati costretti a servirsi in piedi ricavandosi un pertugio direttamente al bancone.

"C'è uno spazio lì!" notò Nott indicando un tavolino all'angolo estremo del locale, vicino ai bagni: non era la migliore delle posizioni, ma potevano dirsi fortunati anche solo di averla trovata.

Si fecero strada tra i corpi. Astra si sorprese nel vedere che in un tavolo poco distante dal loro c'era anche il trio più acclamato di Hogwarts: Harry, Hermione e Ron Weasley. Gli ultimi la guardarono sottecchi, mentre Potter fece un timido cenno con la mano per salutarla. Stava cercando di non far deteriorare i rapporti, dopotutto entrambi avevano un ruolo importante nei confronti di Silente e farsi la guerra era del tutto stupido. Astra, però, era troppo ferita per accettare questa sorta di compromessi o una falsa amicizia con Harry, preferiva ignorarlo e così fece anche questa volta.

Nott, prima di sedersi spostò la sedia della ragazza per farla accomodare.

"Abbiamo un gentiluomo!" esclamò divertita e lui le sorrise di rimando. Era carino infondo: i lineamenti del volto erano leggermente marcati, i capelli scuri come gli occhi gli davano un'aria sicura e affabile.

Madame Rosmerta ci mise un po' a notare la presenza dei due ragazzi appena arrivati, andò a ritirare le ordinazioni solo dopo una buona mezz'ora.
Astra prese uno sciroppo di ciliegia, Theodore optò per una classica burrobirra.

La giovane serpeverde era distratta a studiare i movimenti di Potter e dei suoi due amici che si stavano alzando per uscire dal locale quando venne interrotta dalla calda voce del suo accompagnatore.

"Com'è andata ieri?" domandò portandosi il boccale alle labbra. Lei si trovò un attimo spaesata e fece un piccolo sforzo per mettere insieme i fili del discorso.

"Ieri? Tutto bene, come sempre-

"Con Malfoy intendevo..."

Astra non aveva voglia di parlarne, la sua risposta era stata allusiva per una ragione. Non voleva addirittura più sapere nulla di lui, dov'era, cosa facesse, se dormisse con la maglia del Quidditch o senza. L'affronto di ieri era stato di troppo, le aveva dato tanto fastidio che al solo pensiero le si stringeva lo stomaco.

"Perché lui deve essere sempre in mezzo ai nostri discorsi?" sbuffò bevendo un sorso di sciroppo, il dolce sapore della ciliegia le invase la bocca rasserenandola parzialmente. Era avvolgente, le ricordava l'infanzia.

"Niente, è solo che-

"AIUTO!" esclamò una ragazza spalancando le porte del pub. Istintivamente tutti si girarono a guardarla, c'era chi si alzava già in preda al panico.

"AIUTO!- ripetè- LA MIA AMICA STA MOLTO MALE!"

Astra riconobbe dalla voce una delle sue compagne di corso, doveva avere circa la sua età. Puntò le mani sul tavolo, alzandosi dalla sedia. Riuscì a notare tra la folla che la ragazza si era già allontanata dal locale per chi sa quale meta sconosciuta.

"Dobbiamo andare a darle una mano" propose a Nott invitandolo a seguirla fuori.

"Sciocchezze! Sarà uno stupido scherzo dei gemelli Weasley, l'avranno assoldata per scatenare il panico" commentò lui tornando a concentrarsi sulla sua bevanda.

Under Control (DRACO MALFOY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora