Ventiduesima notte

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La notizia dell'avvelenamento di Ron Weasley dopo aver bevuto dell'idromele nell'ufficio di Lumacorno aveva fatto il giro della scuola. Era stato istituito un comitato di studenti e professori addetto a controllare ogni tipo di cibo o bevanda che circolasse all'interno di Hogwarts.

Si respirava tensione in ogni angolo, nei corridoi si mormoravano le notizie più disparate. La versione più accreditata sembrava essere quella per cui la bottiglia sarebbe stata destinata a Silente e che quindi l'avvelenamento fosse un tentativo mal riuscito di uccidere il vecchio preside. Restava da capirne il movente.

Astra non aveva dubbi: uno studente dei primi anni doveva aver avvelenato l'idromele per un gesto di spavalderia o di ribellione e doveva aver esagerato nel dosaggio degli ingredienti creando un intruglio potenzialmente mortale. Era un piano elementare, non studiato al dettaglio. Alla fine dei conti le possibilità che il liquore arrivasse nelle mani di Silente erano percentualmente basse e incerte.

Harry avrebbe di sicuro avanzato delle accuse sul conto di Malfoy. Era inevitabile fosse il primo indiziato. Ma lei sapeva che il serpeverde non aveva nulla a che fare con quella storia, era solo una sfortunata circostanza.

Il destino non gioca mai a favore del lato oscuro.

Si affidava al fatto che lui non le avesse parlato di nulla che riguardasse l'assassinio di suo nonno. Non era un affare contemplato a quanto pareva.

Per quanto crudele potesse essere, lui aveva giurato di proteggerla e certamente la salvezza dell'unico familiare che le rimanesse in vita era un buon modo per farlo.

"Hey tu!" un ragazzo seduto difronte a un tavolino posizionato all'entrata della sala grande la puntò con il dito. "Non conosci le nuove regole? Devi firmare il modulo e annotare qui tutto ciò che hai mangiato, acqua esclusa".

Il ragazzo addetto al controllo del cibo sventolava in aria un foglio bianco dov'era annotata una sorta di tabella rudimentale. Astra allungò le dita verso il foglio e glielo strappò dalle mani, gli diede una rapida occhiata prima di spingerlo dentro la tasca dell'uniforme.

"Non dovresti accartocciarlo, se scoprono che l'hai perso non esci da qui per almeno mezz'ora" Theodore Notte infilò la mano per riprendere il foglietto di carta e stirarlo fin quanto poteva. Sotto il braccio stringeva un pacchetto regalo arancione, sembrava contenesse qualcosa di morbido.

"Nott!" Astra si voltò verso il ragazzo piacevolmente sorpresa. Lui le scompigliò i capelli sopra la testa in modo affettuoso.

"Dove eravamo rimasti? Ah si..." le porse il pacchetto. "È un pensiero stupido, ma il migliore che mi potessi permettere di questi tempi"

Lei lo prese tra le mani e iniziò a scartarlo. Era leggermente in imbarazzo,  non aveva pensato a nessun regalo per lui; a dire la verità non l'aveva nemmeno contemplato durante quei giorni. La
sua mente lo aveva come rimosso, erano successe una serie di cose incredibili che l'avevano trascinata lontano dalla vita scolastica.

Tra la carta arancione comparve una porzione di tessuto tecnico verde.

Era una maglia della squadra di Quidditch.

La estrasse completamente e la pinzò con due dita sollevandola difronte agli occhi. Lo stemma della casa serpeverde brillava sul davanti, dietro le lettere traslucide del cognome NOTT sopra il numero del giocatore.

Restò per un istante fissa a guardarla. Era un contrassegno del tutto personale, molto più vistoso della semplice M che le decorava il polso.

Under Control (DRACO MALFOY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora