Quattordicesima notte

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-ricordatevi di votare con una stellina-

*TW* (non so se sia necessario, nel dubbio preferisco metterlo)

Ciao!

Vi lascio subito alla lettura, ma prima volevo chiedervi: sono troppo lunghi i capitoli?

Ho adorato scrivere questa parte della storia e spero possiate apprezzarla!

Vi ringrazio per tutti i voti, i commenti, le letture!

A volte, prima di pubblicare un capitolo, ho il terrore di deludere le aspettative di qualcuno quindi se c'è qualcosa che non vi piace, che preferireste vedere di più/di meno, se c'è qualche errore nella trama o nell'intreccio con la storia originale non esitate a farmelo presente.

Buona lettura🦋

*FLASHBACK*
La piccola Astra si tamponava in continuazione la ferita sulla spalla. Era parecchio profonda, il panno era costantemente intriso di sangue, ma i medicamenti stavano funzionando e in poche ore sarebbe rimasto solo il segno di una piccola cicatrice.

Per essere una bambina di 7 anni aveva perso parecchio sangue che, mischiato ad un pianto incontrollato, aveva rischiato di farle perdere i sensi. Si era calmata con un lecca-lecca e qualche carezza.

"Nonno- chiese all'anziano che teneva la manina stretta nella sua per darle coraggio- credi che se Fanny mi avesse beccato più forte avrei potuto rivedere la mamma e il papà?"

Silente rimase sconcertato da quella richiesta, non erano queste le idee che avrebbero dovuto occupare la mente di una bambina della sua età. Nonostante la lunga carriera passata all'interno di una scuola, occuparsi dell'educazione di sua nipote era risultato per lui estremamente complicato. C'erano mille avvertenze, mille precauzioni per affievolire i danni che un trauma in età infantile poteva causare sulla mente di un bambino, ma non erano mai abbastanza. La paura di sbagliare era sempre dietro l'angolo, Silente avrebbe voluto fare il nonno e non il genitore, ma il destino aveva deciso per lui. Gli acciacchi della vecchiaia non gli permettevano di essere limpido come un tempo, di scorrazzare dietro i piccoli disastri di Astra ogni volta che ne avesse combinato uno. Non si sentì mai abbastanza per lei.

"No piccola, non devi pensare a questo. Mamma e papà guardano dall'alto tutte le tue marachelle e scommetto che in questo momento stanno ridendo per il modo in cui sono inciampato sulla veste per soccorrerti" rise amaramente osservando le mani che teneva incrociate in grembo per non perdersi a guardare il faccino perplesso della bambina.

"Se fossi la strega più potente al mondo li farei materializzare qui all'istante per dirgli di smettere di prenderti in giro perché sei il migliore nonno del mondo" la piccola si sporse verso di lui tentando di stringerlo tra le braccia. Una piccola lacrima bagnò il viso rugoso del mago e tentò di nascondere tutto il suo turbamento interiore in un sorriso forzato.

"Sai che non ci si può materializzare all'interno di Hogwarts?"
Silente era solito spiegare alla piccola leggi e doveri del mondo magico inserendo delle frasi all'interno di discorsi comuni come una pillola nascosta in un mucchietto di zucchero. Credeva che fossero più semplici e immediate da imparare; qualche volta le ripeteva fino allo sfinimento e Astra gli faceva eco sbuffando.

"Perché nonno?" domandò con innocenza.

"Il rischio è che i maghi e le streghe cattive entrino nella scuola, saremmo tutti in pericolo e non vogliamo che succeda" si allungò per darle un buffetto sul nasino spruzzato di lentiggini.

Under Control (DRACO MALFOY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora