Ventisettesima notte

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3 mesi dopo...

Le pareti dell'accampamento erano leggere, ogni  minimo rumore rimbombava da un ambiente all'altro in maniera perfettamente udibile. Così i cassetti che si aprivano, le carte sfogliate, l'acqua dentro il bollitore e soprattutto i fottutissimi cigolii del letto tormentavano Draco ogni istante che avesse passato all'interno della tenda con Harry, Ron ed Hermione.

"Cazzo Potter, di' ai tuoi amichetti grifondoro di fare meno casino quando scopano. Sto cercando di pensare" sospirò alzando per un attimo lo sguardo dal libro che stava leggendo.

"Sei così suscettibile, Malfoy. Ti manca non è vero?" domandò Harry sedendosi al tavolo difronte a lui, tra le mani una tazza di tè fumante.

Potter era terribile, ogni giorno si impegnava per tirare fuori dal suo cilindro un'insinuazione diversa. Era come se avesse paura che Draco dimenticasse il fine per cui si trovava a condividere un piano strategico con lui, come se la memoria di Astra potesse volatilizzarsi da un momento all'altro. Invece era rimasta il suo chiodo fisso durante tutti quei mesi, l'unica ragione per cui si era schierato a viso scoperto contro le forze che lo avevano cresciuto.

"Cosa, scopare? Devo ammettere di sì. Non mi sono mai masturbato tante volte come in questo periodo-

"Non intendevo quello, lo sai Malfoy. Parlavo di lei,
di Astra"

Draco serrò la mascella, l'aria all'interno della tenda era diventata ad un tratto irrespirabile, sentiva ogni molecola fredda sbattere violentemente contro le pareti del naso. "Hai sempre avuto gusto per impicciarti negli affari degli altri, non è vero?"

"Non era mia intenzione...-

"Ah no? Allora potresti preoccuparti di salvare il mondo magico e lasciare la mia vita privata fuori dai tuoi piani. Penso sia una scelta conveniente per entrambi: tu risparmieresti tempo e io sarei sicuramente più sereno di quanto non lo sia ora".

Harry si allontanò dalla panca alzando il tavolo di qualche centimetro per poi rilasciarlo con un tonfo sordo. Guardò il suo nemico di sempre con occhi che sembravano divampare fiamme e si portò le mani tra i capelli. "Stiamo solo cercando di aiutarti in cambio di tutte le preziose informazioni che ci stai fornendo, ma tu sei un fottuto egoista! Ecco cosa sei!"

Draco permise alle parole di entrare nella sua pelle per rafforzare la dura corazza che si era creato nel tempo. Avrebbe mentito dicendo che non l'avessero neanche minimamente toccato, ma in un certo senso era così. Non aveva scopi nobili, non era in quella tenda di salvatori del mondo per sconfiggere il male in nome di un patto di fratellanza; lui era lì soltanto per lei.

Aveva lavorato mesi e mesi su vecchi manuali ritrovati nella biblioteca del maniero e nella scuola, aveva speso ore in solitudine nella stanza delle Necessità per trovare il modo di superare il potere di Voldemort. Voleva essergli superiore per non lasciarsi sopraffare dalle istanze della purezza del sangue e da tutte le stronzate che quella macchina di morte si portava dietro. Voleva essere libero, ecco il punto. Libero e potente. Aveva scoperto dell'esistenza, del funzionamento e della sconfitta degli Horcrux, li aveva interpretati come una serie di punti deboli semi-scoperti dove un attacco sarebbe potuto risultare letale. Erano il suo modo per ricattare la potenza di Voldemort, teneva quella conoscenza celata a tutti per potersene servire nel momento più opportuno.

Under Control (DRACO MALFOY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora