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I giorni passavano, e Colton se ne stava sempre di più sulle sue, mentre Chloe si sentiva messa in disparte. Sapeva che lui le voleva bene, ma da un po' di tempo non sembrava neanche più accorgersi di lei.

Passava ancora a prenderla ogni mattina prima di scuola, a pranzo se ne stavano insieme e durante le lezioni si sedevano vicini. Ma era troppo più distratto del solito.

Era talmente distratto ultimamente, che era passata una settimana e non erano andati a Manhattan neanche una volta. Colton non pareva notarlo, ma Chloe capiva benissimo che lui le stava nascondendo qualcosa.

Così un giorno a pranzo, stufa della situazione, corse verso di lui addirittura con i libri in mano; non si era neanche fermata a poggiarli nell'armadietto.

"Colton, cosa mi stai nascondendo?"
"Come?"
"Oh andiamo, è una settimana che non fai altro che messaggiare, ignorando completamente la tua migliore amica. O forse ora sono diventata solo un'altra delle tue tante e semplici amiche che non hanno importanza."
"Chloe" lui la fermò, divertito "ma di cosa stai parlando? Tu sei la mia migliore amica, e hai importanza per me."
"Allora perché non mi parli più?"

Mise il broncio come quando era piccola, e lui non poteva fare altro se non ridere per la sua tenerezza. Allungò un braccio sulle sue spalle e la tirò a se, baciandole la testa.

"Chi ti ha detto che non ti parlo più?" lei lo fulminò con lo sguardo "Okay, ho rincontrato questa ragazza qualche giorno fa, in un bar, e abbiamo cominciato a parlare"
"E cosa aspettavi a dirmelo?" le balzò fuori dalla sua stretta per guardarlo in faccia.
"Non so, credevo che potesse darti fastidio..."
"Quando la vedi?" lo bloccò subito.
"Oggi pomeriggio, credo. È anche lei del Bronx"
"Mi sento offesa che tu non me l'abbia detto. Comunque, cosa ti metterai?"
"Non so, avevo intenzione di andare nudo, sai..."
"Sei patetico. E disperato!" Chloe si alzò e prese i quaderni e la borsa, pronta per dirigersi in classe "Metti la felpa rossa, con quella non sbagli mai" gli fece l'occhiolino e corse via.

Dopo scuola, quando Chloe uscì dal portone proncipale, lui la stava aspettando sotto l'ombra di un albero e senza telefono in mano. Nonostante facesse freddo per essere marzo, il sole non mancava.

"Nervoso, Colton?"
"E di cosa? Le donne mi amano per natura, insomma guardami!"

Lei rise, era bello non si poteva negare. I suoi occhi azzurri abbinate alle lentiggini erano ciò che tutte avevano sempre sognato. E anche la sua mascella ben definita faceva svenire molte ragazze.

La maggior parte degli studenti di sesso femminile, e anche qualche ragazzo ancora spaventato di fare outing, aveva un debole per lui. Ma lui fino ad allora non ci aveva fatto molto caso; si preoccupava solo di far stare bene la sua migliore amica e da qualche giorno pensava alla sua nuova cotta.

"Comunque, ho bisogno che tu mi faccia sapere tutto quello che succede, fin nei minimi particolari!"
"Ai suoi ordini!"
"Mi raccomando, profumo e felpa rossa!" lei si fermò davanti casa sua, mentre lui proseguiva per la sua strada, prestandole ancora attenzione.
"Si, mamma."

Ridendo, si divisero e Chloe entrò in casa.

"Chloe!" la sua sorellina, Becky, le corse incontro.
"Pulce" la strinse a se.
"Oggi giochiamo insieme?"

Stava per rispondere che aveva da fare con Colton, come era sua abitudine, ma poi si ricordò che lui era impegnato, perciò annuì e la bambina di sei anni fece salti di gioia.

Quello era il sorriso che preferiva Chloe. Al secondo posto c'era quella di Colton.

Bronx Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora