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Alex e Colton erano seduti in sala d'attesa, così come Sarah. Luke invece faceva avanti e indietro, mentre mandava un messaggio a Calum, dicendogli cosa stava succedendo.

Chloe invece aveva detto che sarebbe andata in bagno, ma la realtà era che era andata in camera di Ricky. Aveva smesso di piangere, e ora in lei c'era spazio solo per la rabbia che provava.

Non appena entrò nella stanza, l'uomo era allungato, con gli occhi chiusi. La maggior parte del viso era bendata e aveva un braccio rotto e una gamba fasciata. Stava messo anche fin troppo bene, secondo Chloe.

Chiuse la porta e si avvicinò al letto, con un ghigno. Poteva sembrare davvero cattiva, se non fosse per la maglia nera dei Nirvana a maniche corte di almeno due taglie più grande e i pantaloncini grigi del pigiama.

"Senti, figlio di puttana. Io non so che cazzo ti sia saltato in mente, ma è meglio per te se ti allontani il prima possibile da qui."

"O cosa fai ragazzina?" l'uomo aprì gli occhi e parlò, nonostante si capiva quanto si stesse sforzando.

"Ti conviene pregare che Becky si risvegli e che stia bene. Una sola cicatrice che avrà e giuro che me la paghi." si appoggiò al letto "Non so quali problemi hai, ma giuro su dio che se ti immischi di nuovo nelle nostre vite, a costo di diventare un mostro come te, io avrò la mia vendetta." disse, prima di dirigersi verso la porta.

"Uh, e se non si sveglia? Cosa farai allora?"

Chloe ignorò i brividi che provò a quelle parole e si girò di nuovo verso di lui. La rabbia non faceva altro che aumentare, ma sapeva rimanere 'calma'.

"Allora verrò io a cercarti e ti ucciderò con le mie mani."

Non appena tornò in sala d'attesa, notò che c'era solamente Alex. Nel momento in cui vide la sua amica che tornava, si alzò per andare verso di lei.

"Chloe, tutto bene?" la bionda annuì "Gli altri sono da Becky. Io ti stavo solo aspettando."

Chloe la ringraziò e poi andarono insieme nella stanza della bambina. Era allungata sul letto con un braccio ingessato e tutti gli arti fasciati. E anche il suo viso era coperto da garze e cerotti.

Si costrinse a mostrarsi forte e poi andò accanto a sua madre, che era seduta sulla sedia accanto al letto della bambina. Dormiva ancora, e da un lato ne era felice; voleva essere lì quando si sarebbe svegliata.

Luke era di fronte a lei, e ogni tanto le lanciava un'occhiata, giusto per incoraggiamento e lei ne fu grata. Allungò una mano e lui la strinse prontamente. 

"Chloe?" la voce debole di Becky si fece sentire e la sorella si girò subito verso di lei, colma di gioia.

"Becky, amore mio!" la strinse, per quanto possibile "Stai bene?"

"Mi fa male la testa, Chloe." si lamentò e la presa di Chloe si strinse, facendo gemere Luke per il dolore.

"Becky, ora è meglio si ti riposi un po', okay?" la dottoressa entrò nella stanza.

"Si, ha ragione. Noi stiamo qui, non ci muoviamo." continuò Chloe lasciandole un bacio sulla fronte.

"Va bene. Ma non mi lasciare, Chloe."

"No. Non lo farò mai più, giuro."

Sentì le lacrime risalire, ma riuscì a trattenerle. La rabbia cresceva, ma anche il senso di colpa. Era colpa sua se Ricky era stato capace di prenderla, e non se lo sarebbe mai perdonato.

Una volta che tutti furono usciti dalla stanza, dopo aver salutato per bene Becky, Chloe si sedette sulla sedia accanto al letto e si appoggiò con la testa su di esso, continuando però a stringere la mano della sorellina.

"Se tu rimani qui, Chloe, io posso passare a casa tua a prenderti dei vestiti." disse Colton.

"Mi faresti un grande favore." gli sorrise.

"Ti voglio bene, Chloe." le lasciò un bacio sulla testa e poi andò via dalla stanza, facendo entrare di nuovo Luke.

"Andrà tutto bene, te l'ho detto, tua sorella è una tosta."

Chloe ridacchiò a quelle parole, per poi alzarsi e far sedere Luke sulla sedia, in modo che lei potesse sistemarsi in braccio a lui. 

"Già. Probabilmente ha passato troppo tempo con te." lo prese in giro, e lui le colpì la spalla fingendosi offeso.

"Se hai bisogno di riposarti, fallo. Non c'è molto da fare qui, adesso."

"Tu andrai via?"

"Vuoi già sbarazzarti di me?" lei scosse la testa divertita "Resto qui con voi due."

Detto ciò, Chloe si lasciò cullare dalle carezze di Luke che le faceva sulla schiena e si addormentò sulla sua spalla.

Quando si risvegliò, all'incirca due ore più tardi, fu a causa delle risate che sentì provenire in quella stanza.

Si alzò lentamente dalla spalla di Luke e notò che lui si stava divertendo con Becky, già sveglia, e Calum. Non si era accorta che fosse arrivato, ma ne fu felice, Becky lo adorava.

"Ben svegliata, Chloe." la salutò Calum, e lei arrossì, ricordandosi l'ultima volta che lo aveva visto.

Quando qualcuno bussò alla porta, tutte e quattro le teste si voltarono a guardare chi fosse e comparve una Alex con in mano tre panini che aveva comprato al bar del piano di sotto.

"Ho pensato che dovevate mangiare qualcosa." disse portando i panini ai tre ragazzi.

"E qui ci sono i tuoi vestiti." continuò Colton, entrando nella stanza.

"Grazie ragazzi. Per tutto." le sorrise, e i due ricambiarono.

La salutarono e poi decisero di tornare a casa, insieme a Sarah, che doveva tornare a lavorare. Nonostante Luke le avesse detto di restare tranquillamente, lei non ce la faceva a vedere la bambina in quelle condizioni. In fondo Chloe non era l'unica a sentirsi in colpa per l'accaduto.

Dopo che Chloe si fu tolta il pigiama e avesse indossato i vestiti puliti, tornò in stanza. Calum stava giocando con Becky, ma Luke non era lì.

"Dov'è Luke?"

"Um, lui è andato... di la." rispose Calum, in un tono strano.

"Merda." sospirò lei, prima di correre fuori.

Ci mise all'incirca due minuti prima di trovarlo, ma fortunatamente riuscì a fermarlo prima che lui entrasse nella stanza di Ricky.

"Che intenzioni hai?" chiese lei, incrociando le braccia al petto.

"Quello stronzo non la passerà liscia." rispose, indicando la stanza dietro di lui.

"Oh, lo so bene, credimi. Ma non c'è niente che tu possa fare. Non adesso e non qui."

Luke sospirò e poi fece marcia indietro, per andare verso Chloe e abbracciarla.

"Il fatto è che il pensiero che tu abbia affrontato tutto questo da sola mi fa impazzire."

"Ma ora ci sei, giusto? Non te ne vai via?"

"Da te? Mai."

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