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Il lunedì fu il giorno più brutto di tutti. Non appena arrivò a scuola, Chloe, si trovò per la prima volta veramente da sola.

Zayn ovviamente non parlava più con lei. Alex neanche a pensarci, e Colton... Be Colton era Colton ed ora stava con Nina.

Chloe sarebbe dovuta rimanere dentro quelle mura da sola, dalle otto fino alle tre che finivano le classi, senza contare la pausa pranzo che avrebbe passato da sola.

E poco prima che attraversò le porte principali, le venne in mente di saltare per quel giorno. Tanto non sarebbe stata di certo la prima volta, però sarebbe stata la prima volta che lo avrebbe fatto da sola.

Però forse qualcuno lo avrebbe trovato. Mentre scendeva di corse le scale, cercando di non farsi vedere dai sorveglianti, cacciò il telefono dalla borsa e chiamò Luke.

"Luke, stai per diventare un ragazzaccio." annunciò lei.

"Mh, ma io sono già un ragazzaccio. Sto con una del bronx, lo sai!"

"Oh ma davvero? Raccontami di lei. Mi sembra una tipa sexy e super forte, magari a conoscerla!"

"Già, magari un giorno te la presento."

"Senti, non cambiare discorso. Tra un quarto d'ora ti aspetto a Times Square." Disse tutto d'un fiato prima di riattaccare.

Se avesse aspettato una sua risposta, lui le avrebbe sicuramente detto che non sarebbe venuto. E se lei conosceva i ragazzi, e credetemi lei li conosceva, lui sarebbe stato lì.

Arrivata al centro di Manhattan, si diresse subito al luogo di incontro. Si sedette sugli scalini rossi, pieni di turisti come al solito, e aspettò almeno dieci minuti prima di vederlo.

Aveva su il cappuccio della felpa e se ne andava in giro con l'aria di uno che aveva appena commesso un crimine, e ora scappava dagli sbirri.

Non appena lui la vide, sembrò rilassarsi e Chloe non potè fare a meno di ridere divertita dal suo comportamento. Lui la raggiunse subito e si sedette sugli scalini accanto a lei.

"Cosa c'è di tanto divertente?" Le chiese, mettendo giù il cappuccio.

"Tu." Rispose, sempre ridacchiando, per poi sporgersi e baciarlo sulle labbra velocemente.

"Adoro quando la mia ragazza mi riempie di complimenti, lo sai?"

"Oh, ma cos'è? Ti sei offeso?" Domandò Chloe, stuzzicandolo, mentre si stringeva a lui, che la ignorava di proposito.

Lui non riuscì a rispondere, ma si mise a ridere. Poggiò un braccio sulle spalle della sua ragazza e si avvicinò al suo orecchio.

"Ti ricordo che oggi sei uscita con un ragazzaccio. E ora andiamo." si alzò e le tese la mano, che Chloe prese prontamente.

"Andiamo dove?"

"Senti, ormai la scuola è andata oggi, e poi sei tu che mi hai invitato, mi affido a te."

"Ti fidi troppo." disse lei, ridendo.

Se ne andarono da Times Square, e camminarono per almeno qualche ora tra i grattacieli familiari di quella città. E Chloe ogni volta tirava un sospiro di sollievo, ma sapeva che prima o poi Luke le avrebbe chiesto come mai quel giorno non era voluta andare a scuola.

"Andiamo a casa mia? Mi sta venendo fame." disse lui "e poi tanto i miei non ci sono, dato che sono fuori città per questa settimana, e i miei fratelli sono all'università."

"Ma non è neanche ora di pranzo!" rispose lei, guardando il telefono, ridendo.

"Si, ma ho fame. E poi la cameriera avrà sicuramente preparato qualcosa, quindi..."

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