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La loro madre non era sempre presente, anzi si potrebbe dire che non ci fosse mai. Lavorava più che poteva pur di portare a casa, se così si poteva definire, qualche soldo.

Il padre era sparito quando aveva scoperto che la moglie era incinta di Becky e aveva fatto perdere le sue tracce. Né Chloe né la madre ne sentivano la mancanza. Un uomo codardo come lui non avrebbe fatto nulla di buono in quella famiglia.

Così a crescere Becky c'era la sua sorella maggiore e qualche volta Colton, che ormai lo considerava come un fratello. Era nata sei anni prima, e anche lei aveva le lentiggini e un paio di occhi scuri che sembravano neri. I capelli erano castani,tendenti al rossiccio.

Era bellissima, e per avere solamente sei anni sembrava più intelligente di molte altre bambine. Non faceva neanche tante domande riguardanti il padre, ma ogni qualvolta l'idea le sfiorasse la mente, Chloe doveva essere pronta.

In fondo, solo perché lei e sua madre lo odiavano, non voleva dire che non avesse fatto male la sua partenza così dal nulla. Molto, molto nel profondo, Chloe sapeva di avergli voluto bene. Molto bene.

Comunque, quel pomeriggio, mentre giocavano con delle bambole vecchie, che addirittura appartenevano alla sorella grande, a Chloe venne un'idea che sicuramente Becky avrebbe approvato.

Non ce la faceva più a vederla da sola in quelle quattro mura grigie e piene di muffa, a giocare. Non era questo ciò che meritava una bambina della sua età.

"Becky, sei mai andata a Manhattan?"
"Una volta, con la mamma" i suoi occhi si illuminarono, era abbastanza sveglia da capire dove volesse andare a parare la sorella.
"E se questa volta ci andiamo solo io e te?"
"Si! Si! Si!" saltò su e giù felice, facendo muovere anche le sue treccine.
"Però deve essere un segreto solo nostro okay?"
"Prometto" le porse il mignolino che lei strinse.

Chloe si alzò da per terra e andò a prendere il cappotto suo e della sorellina. Lo indossarono, e mentre Becky non guardava, cercava qualche dollaro nella sua borsetta. Purtroppo ce ne erano pochi, così dovette prendere qualche suo risparmio sotto il cuscino.

"Andiamo?"

Senza staccare minimamente la mano di Chloe, Becky la seguì per la metropolitana e poi su per le scale mobili, fino ad uscire di fronte a Times Square. Si stava già facendo buio, e le migliaia di luci colorate stavano prendendo forma.

Chloe abbassò lo sguardo sulla bambina al suo fianco e vide con che meraviglia guardava lo spettacolo di luci che aveva davanti.

"Andiamo a prenderti qualcosa da mangiare."

Andarono nella direzione opposta, fino ad un negozietto piccolo ma carino che vendeva dei mini cupcakes. Erano buonissimi, e non costavano molto. Molte volte lei ci andava li con Colton.

"Una confezione da tre cupcakes, grazie" cacciò i cinque dollari dalla borsa e li porse alla ragazza dietro il bancone.
"Quali gusti volete?"
"Scegli tu, Becky"

La bambina, ancora su di giri, corse verso la piccola vetrina colorata, con dentro almeno una ventina di gusti tutti diversi.

"Voglio questo, quello e... Quello lì!" li indicò tutti.
"Perfetto, arrivederci"

Una volta usciti fuori da li, decisero di andare a mangiarli a Central Park. Dopo quasi mezz'ora a piedi, arrivarono e trovarono una panchina su cui sedersi.

Dopo che Becky ne ebbe mangiati due e Chloe uno, la piccola chiese il permesso di andare a giocare al parco giochi di fronte a loro e la sorella acconsentì, a patto che ci sarebbe stata poco.

La bionda teneva d'occhio la sorellina, ma nel frattempo controllava il telefono. Era praticamente morto. Colton non le dava nessuna notizia sull'appuntamento o altro.

Un quarto d'ora più tardi, la bambina tornò sempre più divertita.

"Ho fatto amicizia con una bambina, e ha chiesto se ci torno domani" la guardò con due occhioni che facevano tenerezza.
"Domani vediamo, okay?" sorridendo, ripresero la strada verso casa.

All'incrocio tra la quinta strada e la cinquantasettesima, stavano per attraversare la strada quando di colpo il semaforo tornò rosso, e la mano della piccola Becky scivolò da quella della sorella.

In un attimo fu in mezzo alla strada, quando un camion enorme e blu stava ripartendo.

Chloe sentì il mondo andare in frantumi e si portò le mani alla bocca per lo spavento, quando un ragazzo si buttò in mezzo alla strada per riportare la bambina giusto in tempo sul marciapiede.

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