Becky era tornata a casa da ormai un paio di giorni. Aveva un braccio rotto e sulle gambe delle fasciature che coprivano i punti, per le ferite causate dai pezzi di vetro che erano volati via dai finestrini.
Sul volto aveva quella che sarebbe diventata una cicatrice che le attraversava il viso, dallo zigomo fino a sotto il mento. La prima volta che si era guardata allo specchio, e aveva quindi visto come era ridotta, aveva chiesto a Chloe se era brutta.
Non le disse che era sempre la bambina più bella del mondo, non ce la fece. Fu quella la prima volta che crollò davanti ai suoi occhi e scappò via, piangendo, chiudendosi in bagno. Fortunatamente però, quando tornò da lei, la vide ridere e giocare con Calum.
"Calum ha detto che quando cresco mi vuole come sua fidanzata!" le disse ridendo, e Chloe sorrise a sua volta.
"Ma davvero?"
"Si, però io gli ho detto che se trovo un bambino più bello mi sposo lui." continuò la bambina, girandosi poi verso Calum che le rivolse un finto sguardo arrabbiato.
I tre ragazzi scoppiarono a ridere, mentre Becky si sdraiò sulle gambe di Calum per dormire. Le ferite le facevano ancora male, e per via delle medicine aveva spesso sonno.
"Becky, aspetta ti metto a letto, così gli dai fastidio..."
"No, lasciala stare. Starò qui con lei, se voi due" disse Calum, indicando poi Chloe e Luke "volete uscire e svagarvi..."
Chloe ci pensò su, e poi annuì, sorridendo lievemente. Aveva bisogno di parlare in pace con Luke. Non avevano esattamente chiarito tutto da quando era tornato Ricky.
"Per te va bene, Becky?" la bimba annuì, tenendo gli occhi chiusi "Okay, allora, grazie mille Calum. Se hai bisogno di qualcosa puoi guardare la TV, o se hai fame la cucina è qui e il bagno è la porta in mezzo."
"Ce la caveremo qui, voi divertitevi." gli fece l'occhiolino per poi salutarli con la mano.
Una volta fuori da casa, Luke e Chloe camminarono in silenzio per almeno dieci minuti. Erano uno affianco all'altro, a separarli c'erano solo due centimetri, eppure tra di loro non ci fu nessun contatto o nessuno sguardo.
"Allora..." cominciò Luke "come stai?"
"Oh, be, sono stata meglio." disse lei "tu invece?"
"Um, bene, credo."
"Okay."
"Okay." ripeté lui, suscitando una lieve risata da parte della bionda "Che c'è?"
"Niente solo, fa tanto John Green." ridacchiò di nuovo, ma smise subito quando il ragazzo la guardò con aria confusa "John Green, Colpa delle Stelle. Non hai mai letto il libro o visto il film?"
Luke scosse la testa e Chloe sospirò divertita. Nessuno dei due disse più nulla e finalmente raggiunsero un parco e si sedettero ai tavolini.
Fu lì che Chloe iniziò a preoccuparsi. Tutto quel silenzio tra i due le aveva dato da riflettere e non voleva più passare quello che aveva già passato.
"Um, Ricky che fine ha fatto?" chiese Luke.
"Dopo essere uscito dall'ospedale ha recuperato in qualche modo i soldi che gli avevo procurato e poi è andato via, del tipo, sparito. Almeno spero." rispose la ragazza, cercando di ignorare il nodo allo stomaco.
"Almeno adesso è tutto finito, no?"
Chloe rise, in modo amaro. Scosse la testa e poi spostò di nuovo lo sguardo verso il ragazzo biondo accanto a lei.
"Non lo capisci proprio, vero?"
"A quanto pare no." rispose sarcastico.
Lei saltò giù dal tavolo e fece due passi, prima di girarsi. Luke la stava guardando confuso e un po' triste. Tutto ciò che voleva era renderla felice, ma a quanto pareva ogni parola che usciva dalla sua bocca, non faceva che innervosirla ancora di più.
"Non è finita. Non finisce mai. Ma è ovvio che non mi segui, dico tu sei di Manhattan. Abiti al ventesimo piano, con le cameriere, una famiglia per bene, i soldi non mancano, party con vino e caviale ogni settimana." fece un sospiro "Se ti affacci dalla finestra della tua stanza ti senti il dio del mondo, mentre dalla mia vedi al massimo dei topi che cercano cibo tra l'immondizia!"
"Okay ho capito." Luke la interruppe, alzandosi a sua volta, e avvicinandosi a lei "Ma cosa vuoi che faccia? Che mi senta in colpa perché tu vivi qui? Dio, Chloe, tutto quello che faccio è renderti felice, o almeno ci provo, visto che non mi pare che io stia andando molto lontano!" ora stava gridando, ma non gli importava.
"Già, rendermi felice tipo presentarmi come la ragazza di Brooklyn?"
"Sei stata tu la prima a dirmi questa cosa, Chloe! E poi ti ho chiesto se per te andava bene, e hai detto di si. E se l'ho fatto è stato solo perché volevo che la mia famiglia ti amasse quanto ti amo io. Perché si, anche io ti amo, o solo io, visto come mi stai trattando. Tutto quello che fai è spingermi via." la sua voce si affievolì.
"Pensi che io non ti amo?" gli occhi di Chloe erano sbarrati, incredula "Ho dovuto vivere una settimana fingendo di non amarti, fingendo che non mi fregasse niente di te perché tu non venissi coinvolto... Perché nessuno venisse coinvolto in questa merda!"
"Oh, io invece me la sono spassata, sai!" rispose lui sarcastico.
"Luke..." Chloe sospirò, girandosi di spalle.
Si mise le mani nei capelli e li tirò dietro. Era così stanca di urlargli contro. Non aveva tutti i torti quando lui diceva che lei volesse allontanarlo. Ma non perché non ci tenesse a lui, ma tutto il contrario. Voleva solo tenerlo il più a sicuro possibile.
"Chloe, dimmi solo una cosa." fece una pausa, per accertarsi che lei lo stesse seguendo "Dove sta andando a finire questa conversazione?"
"Luke" provò a parlare, ma fu interrotta da un singhiozzo, che però ignorò "io ti amo. Non ho mai provato questa cosa per nessun altro in quasi diciotto anni di vita. E ammetto che un po' mi spaventa, ma non è per questo che lo sto facendo."
"Facendo cosa?"
"Io... Dio, vorrei solo essere capace di proteggere le persone che amo ma a quanto pare non ci riesco. Se non riesco a tenere al sicuro Becky che abita sotto il mio stesso tetto, come credi che possa tenere te al lontano da tutto questo?" si asciugò le lacrime, prima di andare avanti "Luke, io e te non possiamo stare insieme. Io sono quasi morta l'altro giorno quando ho visto Becky che..." un altro singhiozzo si fece avanti "Insomma, se dovesse succederti qualcos'altro del genere, ora che mio pa... ora che Ricky ti ha visto, io non credo che ce la farei a superarlo."
"Ho capito."
Gettò un ultimo sguardo verso Chloe e poi la superò, sbattendo lievemente la sua spalla contro la sua, ma non gli importava.
"No, aspetta." Chloe, ormai in lacrime, lo supplicò.
"Che c'è ancora? Non puoi stare con me, ma non vuoi che io me ne vada. Cazzo, Chloe, dimmi cosa devo fare?" si girò di colpo verso la sua ormai ex ragazza, senza neanche nascondere i suoi occhi ora rossi e lucidi.
"Io non..." si coprì il viso con le mani, non riusciva neanche a parlare per via del nodo alla gola.
Luke si avvicinò a lei per abbracciarla forte e lei non esitò a stringere le sue braccia intorno al suo collo e piangere ancora di più. Sentì la guancia di Luke bagnarsi, segno che anche lui stava piangendo, e si senti ancora più in colpa. Voleva solamente baciarlo con tutta se stessa, ma voleva anche che corresse via da lei in quello stesso momento.
Chloe sentì delle mani sulle sue spalle e Luke la allontanò di poco da lui. La guardò negli occhi e lei scuoteva la testa, come a dirgli di non ascoltarla. Luke chiuse gli occhi e prese un respiro profondo, prima di poggiarle un leggero bacio sulla fronte, per poi andare via. Questa volta, definitivamente.
a/n
Non ammazzatemi, io vi adoro giuro!
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Bronx
FanfictionChloe scese dal letto e quasi cadde, ma fortunatamente Luke era già vicino a lei, pronto a prenderla e a poggiare le sue labbra sulle sue. "Non puoi tirarmi fuori da tutto questo con un bacio." disse infine lei. "Forse. Ma non puoi impedirmi di pr...