Quando Luke si alzò, e andò in cucina, c'era Sarah con due occhiaie enormi che gli stava preparando del caffè, e sul tavolo c'era della posta.
Vide una busta e riconobbe subito la scrittura di Chloe, cosa che aveva fatto anche Sarah. La prese e la mise in tasca, l'avrebbe letta da solo. Non era la tipa che scriveva lettere, quindi doveva essere qualcosa di importante.
Quando finalmente tornò in camera, la aprì e vide il contenuto. Non era sicuro di come avrebbe dovuto reagire, sapeva solo che non fece niente. Era solo confuso. Prese la foto, e dopo averla guardata per più tempo del dovuto, la poggiò sul comodino e poi prese il foglio di carta.
Lesse ogni parola che c'era scritta, anche se le conosceva a memoria, visto che le aveva scritte lui, ma l'ultima riga non aveva niente a che fare con essa: scusa se ti ho deluso.
Poggiò tutto sul letto e corse a prendere il suo telefono. Aveva bisogno di spiegazioni, per questo chiamò Chloe. Purtroppo però scattò subito la segreteria telefonica, così lasciò perdere. Si vestì in fretta e uscì di casa. Non sarebbe andato a scuola quel giorno, sentiva dentro di sé che qualcosa non andava.
Si diresse fino a casa sua nel Bronx e suonò al campanello. Non stava pensando che lei probabilmente era a scuola quel giorno, e neanche ci sperava ma quando vide la porta aprirsi sentì quel briciolo di speranza, che però svanì nel momento in cui vide Becky.
"Che ci fai tu qui?" la guardò confuso.
"Chloe deve essere andata a scuola, scordandosi di svegliare anche me, questa mattina." disse lasciandolo entrare in casa.
"E sei qui da sola?"
"Si. Vuoi del caffè? Solo che però non so come si fa." alzò le spalle.
"No, um, vieni con me. Non va bene che stai sola."
La bambina annuì e corse in camera sua a prendere la felpa. Quando tornò in sala, prese la mano di Luke e lo seguì fino alla sua macchina.
"Dove mi porti?"
"Oh, vuoi che andiamo a mangiare qualche dolcetto?"
"Si!"
Detto fatto, qualche minuto dopo si erano fermati da dunkin donuts. La bambina mangiava felice, mentre Luke era sempre più pensieroso e preoccupato. Se prima sentiva che c'era qualcosa che non andava, ora lo sapeva per certo.
Quando ebbero finito, Luke la portò a casa sua, e aspettò finché non fosse pomeriggio, per poi andare in libreria, dove sarebbe stata sicuro a lavorare. Lasciò la bambina da sua cugina e poi andò a Brooklyn. Non appena entrò, corse da Tyler.
"Tyler!" lo chiamò.
"Hey, amico. Come mai da queste parti?"
"C'è Chloe?"
"No, mi dispiace."
"E non sai dov'è?" insisteva il biondo, mentre il moro lavorava.
"Onestamente pensavamo tutti che fosse da te." rispose confuso.
"Da me?" domandò incredulo l'altro.
"Si, insomma... Ieri sera è praticamente scomparsa e Colton mi ha detto che stamattina non era neanche a scuola, quindi credevamo che..."
"Non è mai venuta da me." rispose il biondo, sentendo il panico crescere.
Cacciò il telefono dalla tasca dei suoi pantaloni e provò di nuovo a richiamarla, senza però ottenere risultati, così decise di provare con Colton. Il telefono squillava, ma nessuno rispondeva.
"Colton non mi risponde."
"Si, ha perso il telefono." disse Tyler con un sorriso divertito.
Il biondo annuì e lo salutò, per poi andare via. Si diresse fino a casa di Colton, dopo aver prima ripreso Becky, e bussò, sperando vivamente che fosse dentro. Quando gli aprì la porta si sentì sollevato per la prima volta quel giorno.
"Colton, dov'è Chloe? Non è mai stata con me, anzi non viene a casa mia da non so quanto."
L'altro ragazzo lo guardò confuso, con un pizzico di panico negli occhi.
"L'ultima volta che è venuta a casa tua è stata due notti fa." disse Nina, uscendo dalla cucina con in mano una tazza di caffè.
"Prego?" Luke pensava di aver sentito male.
"Si, è venuta a casa mia verso l'una di notte chiedendomi di venire a casa tua, aveva da consegnarti una lettera o qualcosa del genere e poi siamo tornati a casa. Mi aveva chiesto di non dirlo a nessuno, ma questa sembra un'emergenza."
"Ho provato a chiamarla tutta oggi, ma il telefono mi da sempre la segreteria telefonica." disse sedendosi sul divano, con la testa fra le mani " E poi ho chiamato te, ma anche se squillava, Tyler mi ha detto che hai perso il telefono."
"Si... L'ho perso ieri sera."
"Ma non l'hai perso." si intromise Becky, riuscendo a catturare lo sguardo attento di tutti e tre "Ho visto Chloe che lo prendeva, forse ce l'ha lei. Chiamala e dille di riportartelo."
"Becky..." Colton sospirò "Non è una cattiva idea!"
"Neanche Chloe risponde al telefono." disse Luke, spegnendo la piccola speranza che si era accesa in loro.
"Già. Quindi che si fa?" chiese Nina.
"Voglio Chloe." intervenne di nuovo la piccola, con la voce però spezzata per via del pianto.
"La riporteremo presto a casa, va bene?" Colton la prese in braccio, stringendola forte "Non piangere."
Ci impiegarono all'incirca dieci minuti per far calmare Becky, e ci riuscirono solo quando lei si addormentò sulle gambe di Colton. Nina e Luke rimasero in silenzio.
"Io devo andare." disse all'improvviso Luke, alzandosi dalla sedia.
"Dove?" chiese Nina seguendolo fino alla porta.
"Da una parte. Vi chiamo se ho notizie e voi fate lo stesso. Se vi serve aiuto con Becky potete chiamarmi domattina e passo a prenderla. Ci sentiamo, ciao!"
Non lascio a Nina neanche il tempo di rispondere al saluto, che subito corse via e salì in macchina, per poi partire a tutta sparata.
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Bronx
FanfictionChloe scese dal letto e quasi cadde, ma fortunatamente Luke era già vicino a lei, pronto a prenderla e a poggiare le sue labbra sulle sue. "Non puoi tirarmi fuori da tutto questo con un bacio." disse infine lei. "Forse. Ma non puoi impedirmi di pr...