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Non appena Chloe si calmò abbastanza da riuscire a respirare normalmente, Luke la prese per mano e la portò fino in camera sua.

"Non c'è nessuno in casa" spiegò lui "ma almeno, se qualcuno dovesse entrare, non ti vedrebbero in queste condizioni."

La bionda, invece di rispondere, si limitò ad annuire, senza neanche sforzarsi di alzare lo sguardo dal tappeto per terra.

"Ti va di dirmi cosa è successo?"

"Ti ricordi quando ti ho parlato di Colton e del fatto che mi ignorasse perché preferisce quella puttana di Nina a me?"

"Si, e allora?"

"Ecco, poco fa mi ha chiamato questa mia amica, Alex, dicendo che li aveva incontrati e si sono messi a parlare del ballo e di altre cose ed è uscito fuori che stanno insieme ora!"

"Oh, mi... Mi dispiace."

"Non si è neanche preoccupato di dirmelo lui stesso, ma ho dovuto saperlo indirettamente. Lui è... Era il mio migliore amico!" Chloe pianse ancora, ma il biondo si tenne distante, non sapeva bene come comportarsi.

"C'è più di questo, non è vero?"

Con quelle parole, Chloe alzò di scatto la testa verso il biondo seduto sul letto di fronte a lei. La sua vista sfocata a causa delle lacrime era fissa sugli occhi azzurri di Luke.

"Oddio... Tu sei innamorata di lui?" si azzardò a chiedere.

Quella domanda fu capace di bloccarle il respiro e il battito cardiaco. Non aveva mai detto a nessuno ciò che provava per lui, e probabilmente non se ne era neanche accorta lei stessa, ma ora che lo aveva sentito dire ad alta voce, capì che aveva ragione.

"Dalla seconda media." si lasciò sfuggire una leggere risata, ricordando quel giorno "Il giorno in cui ci siamo baciati."

"Vi siete anche baciati?" chiese lui.

"Si, ecco... A sei anni ci eravamo promessi che tutte le nostre 'prime volte' " imitò le virgolette con l'indice e il medio "sarebbero state insieme. E così anche il nostro primo bacio, e tutto il resto, sai..."

"Lui lo sa che per te è così importante?"

"Luke, no. Eravamo bambini, non sapevo neanche cosa stessi dicendo, è acqua passata."

"Hai qualcuno con cui andare al ballo?" chiese di colpo lui.

"No, credo di andare da sola."

"Bene, allora io verrò con te, e tu verrai con me al mio ballo, ci stai?"

"Ma io sono del Bronx..."

Chloe rimase spiazzata a quella domanda. Sapeva che avrebbe dovuto accettare. Sapeva che Colton provava un po' di invidia per Luke e presentarsi al ballo con lui al suo fianco, lo avrebbe sicuramente fatto ingelosire.

"Chloe, ecco, io l'ho sempre saputo che eri del Bronx. Da quando ci siamo incontrati mi sei, uhm, interessata così ho fatto delle ricerche su di te. Se non avessi più voluto parlarti perché sei del Bronx, allora lo avrei già fatto."

"Allora, si. Ma io non verrò al tuo ballo. Non posso."

"Come mai?" si poteva vedere che era deluso.

"Be', avrei bisogno di un vestito all'altezza ed è già tanto se posso trovarne uno per venerdì..."

"Ci penso io." disse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

"Cosa? No. Luke te l'ho già detto, non mi frega niente dei tuoi soldi!" si ritenne offesa.

"Oh, no, devi avermi frainteso." rise "Sono io che ti ho invitata, quindi mi pare il minimo che sia io a pensarci. E non accetto un no come risposta."

"Oh... Io non so che dire."

"Di solo di si!"

Il suo pianto si era calmato e le sue lacrime si stavano asciugando velocemente. I suoi occhi blu erano ancora fissi con quelli poco più scuri di Luke. Chloe gli sorrise e annuì.

"Quand'è il tuo ballo?"

"La prossima settimana." fece una piccola pausa, ma poi gli venne in mente un'idea, così non le diede neanche il tempo di rispondere che parlò di nuovo "Che ne dici se andiamo a fare un giro, così vedi se riesci a trovare qualcosa che ti piace?"

"Perché no?"

Detto, fatto, cinque minuti più tardi erano già in strada, e lui la stava trascinando per tutti negozi, affinché trovasse qualcosa che le potesse interessare.

Ne girarono all'incirca una decina, ma poi, stanchi, o meglio esausti, decisero di meritarsi un po' di riposo. Andarono così a sedersi su una parte di prato al sole a Central Park.

Risero e scherzarono per tutto il pomeriggio. Luke per Chloe era come una boccata d'aria fresca. Con lui riusciva ad essere se stessa, e ora che lui era a conoscenza della verità, anche di più.

Stavano allungati a terra, con l'iPod di lui in mezzo a loro ad ascoltare Bridge Burning dei Foo Fighters, quando sentirono delle gocce cominciare a bagnare i loro vestiti.

Si alzarono quindi di colpo, e mentre la pioggia aumentava sopra di loro, e i vestiti e i capelli si appiccicavano alle loro pelli, corsero fino a casa di lui, dove si sarebbero potuti asciugare e riscaldare.

Appena arrivarono sotto il porticato, con il respiro pesante, si appoggiarono al muro per riprendere fiato, con difficoltà dato che scoppiarono a ridere. Chloe rise come se qualche ora prima Alex non le avesse detto nulla, come se quel pomeriggio non avesse mai pianto.

Lo sguardo di Chloe si alzò verso quello di Luke, più alto e di fronte a lei, ed entrambe smisero di ridere. Nessuno dei due non sentiva persino più il rumore del famoso traffico che intralciava Manhattan.

E quando Luke si sporse in avanti, e posò delicatamente le mani sul collo di Chole per avvicinarla a lui, lei non si spostò minimamente. Anzi, chiuse gli occhi e lasciò che le sue labbra si scontrassero con le sue e con l'anellino di metallo nero.

Scusate se è un po' corto come capitolo, ma è uno di passaggio, diciamo.
Grazie mille per leggere questa storia comunque e passate a leggere anche le altre.
Ily 💞💞

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