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"Sai, Colton" disse Chloe mentre lei metteva a posto dei libri a lavoro "avevi ragione. Riguardo a Luke, intendo."

"Spiegati meglio."

"L'altro giorno sono andata a casa sua, perché Becky giocasse con sua cugina, e abbiamo parlato. Praticamente gli ho dette le stesse parole che tu avevi detto a me su di lui e ora abbiamo fatto un passo avanti, diciamo che non ci odiamo più."

"Be, credo sia una cosa buona."

"Si, già..."

"Ma ti manca comunque."

"Da fare schifo." ammise la bionda, scrollando le spalle.

"E con Tyler? Insomma cosa succede tra di voi?"

"Dopo quella volta, non siamo più andati a letto insieme." si intromise il moro "Siamo talmente innamorati che non riusciamo più a tornare indietro."

"Esattamente." confermò la bionda.

"Voi due siete strani, fatevelo dire." disse Colton, ridendo.

Passò almeno un'altra mezz'ora con i due ragazzi, nonostante ogni tanto uno dei due si assentava per servire i clienti del negozio, prima di andare via.

"Sono felice che tra te e Luke si sia risolto." disse Tyler dopo aver fatto lo scontrino ad una cliente.

"Ora non esageriamo. Diciamo solamente che non mi odia più. Il che è un grande passo avanti, dopo il modo in cui ho rotto con lui."

"Ah si? E cosa è successo? Perché onestamente non l'ho proprio capito."

"Oh è una lunga storia. È complicato... E finché non finisce, be, non posso fare niente."

Tyler annuì per poi andare a servire una donna. Chloe rimase a lavorare alla cassa; aveva già parlato abbastanza di Luke in quella giornata.

Dopo che ebbe finito il suo turno, Chloe se ne andò con Tyler per andare a Manhattan. No, non era lì per il biondino con il piercing al labbro, ma perché Becky voleva un dolcetto e i due ragazzi un frappé.

Si recarono nel loro negozietto preferito e dopo aver pagato la loro roba, decisero di andare a mangiare il tutto a Central Park, come al solito, pieno di turisti.

"Chloe, guarda, ci sono Alex e Zayn!" la bambina indicò gli amici che si avvicinavano a loro.

"Hey ragazzi!" Chloe si alzò per salutarli "che ci fate qui?"

"Eravamo venuti per fare una passeggiata, e voi?"

"Anche."

"Bene allora ci uniamo a voi." disse Zayn sedendosi accanto a loro sull'erba per poi prendere il bicchiere pieno di frappé di Chloe e bere un sorso.

"Non gli dici niente, Chloe?" chiese Alex sorpresa "Di solito ti incavoli subito se qualcuno si prende la tua roba da bere o il tuo cibo."

"Non oggi. Sento che è un bel giorno questo, non lo so." alzò le spalle, sorridendo.

"Okay, allora ne approfitto anche io." Alex prese quel bicchiere e assaggiò il contenuto al gusto di frutta.

Tutti risero, mentre Baily correva verso Becky per abbracciarla. Salutò anche Chloe per poi sedersi vicino alla sua amica.

"E tu che ci fai qui?" domandò la bionda.

"Mi ha portato qui Lukey."

"Oh, e lui dov'è adesso?" Chloe ignorò la fitta allo stomaco, e le occhiate dei suoi amici, quando sentì quel nome.

"Credo sia andato a prendere da bere, ma poi io sono venuta qui perché ho visto Becky e ora non so dove sta." rispose Baily, prima di ridere.

"Va bene, Baily, allora resta qui con noi, okay?" replicò Chloe, divertita, e la bimba annuì.

Neanche cinque minuti più tardi, il biondo arrivò a prendere sua cugina. E salutò tutti, Chloe compresa.

Si sedette con loro, dopo che le due bambine furono corse via verso il parco per giocare insieme.

"Ho saputo che avete risolto." disse Tyler "Sono felice... E scusa per l'altra sera, amico, non sapevo come stavano le cose."

"È okay, almeno credo. Basta non tornare sull'argomento." sforzò un sorriso.

"Già... Okay, chi vuole una ciambella?" chiese il moro, aprendo la scatola appena comprata.

Ovviamente i tre ragazzi che erano arrivati poco prima si fiondarono letteralmente sui dolci. Chi non amava le ciambelle di Dunkin' Donuts?

"Chloe! Chloe!" Becky corse verso la sorella "Questa sera Baily fa una festa con tutti gli altri bambini, posso andare?" mise il broncio, sapevano tutti che nessuno avrebbe resistito.

"Va bene... Solo io questa sera devo andare a casa. Non posso venire a riprenderti..."

"Te la riporto io." disse Luke.

"Oh, okay, allora." Chloe sorrise, nel vedere le due bambine saltare di gioia "Grazie, Luke." lui rispose con un occhiolino.

Almeno un'ora più tardi, Chloe si alzò e dopo aver salutato tutti, bambine comprese, se ne andò a casa.

Durante il viaggio in metro se ne stava seduta ad ascoltare la musica; o meglio sentiva a ripetizione quell'unica canzone che le era stata regalata da Luke. Eppure non gli aveva detto che l'aveva sentita.

Sorrise alle parole, che le calzavano a pennello. C'era lei in quella canzone. Era la voce di Luke che descriveva il suo primo amore.

Osservava le persone sul treno. Quel giorno vedeva tutto a colori. Si era svegliata di buon umore e le buone notizie si susseguivano. Insomma, era filato tutto liscio fino a quel momento.

Non appena tornò a casa, chiuse la porta e si spogliò, per poi indossare il suo pigiama, in modo da stare più comoda; o meglio una vecchia maglia che le aveva dato Luke, e che lei non aveva mai restituito, che le arrivava a metà coscia.

Stava per andare in cucina, quando senti dei rumori provenire dalla stanza di sua madre. Si avvicinò lentamente e aprì la porta, sorprendendosi di vedere proprio quella donna seduta sul letto.

"Mamma? Che succede?"

Chloe la guardava confusa. Non tanto perché fosse a casa, ma perché era impegnata in un pianto isterico.

Si avvicinò lentamente per poi sedersi accanto a lei, ma la donna non riusciva a calmarsi.

Chloe provò a parlare di nuovo, quando sentì qualcuno bussare violentemente e con una certa urgenza alla sua porta.

Si alzò, dicendo alla madre che sarebbe tornata subito, e andò ad aprire, ritrovandosi davanti un Colton con un espressione indecifrabile sul viso, che era molo più pallido del solito.

"Colton? Che hai?"

Senza dire niente lui entrò in casa e si sedette sulla sedia della cucina, per poi poggiare un giornale sul tavolo e spingerlo verso Chloe.

Lei lo prese con una certa riluttanza, neanche fosse una bomba che stava per esplodere.

Continuava a guardare Colton e a lanciare occhiate verso la stanza di sua madre, quando finalmente prestò l'attenzione alla prima pagina di quel quotidiano.

"Omicidio nel Bronx: morto uomo del posto, Ricky Moretz."

Bronx Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora