23

5 2 0
                                    

ELIA

Sono passati due giorni dal compleanno di Eva e lei e Tommaso stanno vivendo finalmente la loro relazione. Per quanto la cosa possa farmi male, sto cercando di abituarmi a questa novità, è giusto che entrambi abbiano la loro dose di felicità. Li vedo, il modo in cui si guardano...sembrano giurarsi amore eterno ad ogni sguardo. Ed è bello, davvero, perché quando non ci sarò più Tommaso si prenderà cura del mio sole e si assicurerà che non si spenga. Gli ho consegnato tutto quello che di più bello ho, spero che non mi tradirà mai.

Oggi ho l'ennesima chemio in ospedale, Tommaso ha insistito per accompagnarmi. Non mi piace quando qualcuno mi vede in quello stato. Debole, intubato, sudato. In quella stanza mostro il peggio di me, mi sento debole. Un perdente.

<<Andiamo?>> Mi domanda Tommaso entrando in cucina. Al polso ha un elastico per capelli di Eva. L'ho notato subito, come potrei non farlo.

<<Ci ho ripensato, non voglio andarci.>> Poggio la testa sul tavolo e sono quasi sicuro che Tommaso stia alzando gli occhi al cielo in questo momento.

<<Ne abbiamo già parlato, non fare il bambino e andiamo.>> Mi prende per il braccio e mi fa alzare dalla sedia, mi libero dalla sua stretta protestando.

<<Non voglio andarci.>> Ripeto.

<<Puoi spiegarmi il motivo?>> Mi chiede.

<<Tanto morirò lo stesso.>>

<<Smettila. Metti in moto i piedi e andiamo.>> Si sta incazzando.

<<Che senso ha?>> Gli chiedo sbuffando.

<<Te lo dico io che senso ha.>> Esce dalla cucina per poi rientrare qualche secondo dopo mostrandomi una foto mia e di Eva al suo compleanno. Lei è bellissima nel suo abito nero che ride mentre io le bacio la guancia e la tengo stretta a me.

<<Ecco che senso ha. Vuoi lasciarla da sola?>> Quasi urla ed io guardo ancora la foto, accarezzando il profilo di Eva.

<<Non sarà sola, ci sarai tu.>> Lo guardo e lui scoppia a ridere.

<<Non mi amerà mai come ama te Elia, smettila di pensare che io possa prendere il tuo posto. Nessuno può farlo.>> Risponde serio, esausto dei miei capricci.

<<Cosa intendi?>>Gli chiedo ed il cuore inizia a palpitare tanto forte che sono costretto a sedermi. Non reggo questa emozione.

<<Sai cosa intendo. Siete perfetti, tra voi c'è complicità, rispetto, alchimia. Siete anime gemelle. Sono del parere che la tua anima gemella può essere anche un tuo familiare o un tuo amico. E' esattamente quello che siete voi. Smettila di dire che con me sarà al sicuro, che con me sarà felice, perché non lo sarà mai al 100% se non ci sei tu nella sua vita. Non puoi negarlo. Vi lega un filo indistruttibile, un amore che va oltre ogni cosa e persino oltre la morte. Purtroppo ti sei ammalato, di questo non possiamo incolpare nessuno, ma puoi permetterle di starti accanto in questo percorso. Quindi, per favore, andiamo a fare la chemio.>> Mi dice tutto ad un fiato e sento le lacrime solcarmi le guance. Le asciugo velocemente e spero che lui non mi abbia visto. Annuisco tirando su col naso, poi mi alzo e lo seguo fuori dall'appartamento.

Durante il tragitto nessuno dei due osa fiatare. Le cose che mi ha detto, mi hanno fatto sentire tremendamente in colpa, ma sono cose vere. Io e lei abbiamo un legame talmente tanto stretto da non riuscire a respirare quando uno dei due si allontana. Sto male quando lei sta male, sono felice quando lei è felice e piango quando lei piange.

Non so spiegarmi come questo sia possibile, come due persone così diverse tra loro, siano così in sintonia e in armonia. Siamo il sole e la luna, eppure, stiamo così bene insieme. Formiamo un eclissi perfetta. Ci completiamo a vicenda, lei è il pezzo di puzzle che compone la mia vita incasinata ed io sono il pezzo di puzzle che compone la sua vita ben organizzata.

17 Metri sopra il livello del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora