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TOMMASO

Mentre le nostre labbra sono unite e le nostre lingue danzano insieme, sono sempre più convinto che lei sia lo spiraglio di luce che stavo aspettando da tempo. Come se fosse il primo giorno di primavera, dopo un lungo e freddo inverno. Vorrei dirle che la amo, che mi fa impazzire, che voglio sposarla, ma sono solo tre mesi che siamo l'uno nella vita dell'altra e mi sembra prematuro. Ci stacchiamo solo quando entrambi rimaniamo senza fiato. Facciamo sempre così, i nostri baci sprizzano fuochi d'artificio da tutti i pori, ci godiamo tutto, fino all'ultimo respiro. Si stacca da me ed un senso di vuoto mi pervade

<<Stai meglio?>> Mi domanda lei. Le guance arrossate, le labbra gonfie e macchiate dei miei baci, i capelli scompigliati ed il respiro che lentamente si regola. E' così bella, l'ottava meraviglia del mondo è qui davanti ai miei occhi ed è mia. Solo mia.

<<Sempre, quando ci sei tu.>> La vedo sorridere. Ultimamente, sorride così poco ed io vorrei solo proteggerla dalle brutte cose che la vita, spesso, ci riserva.

<<Torniamo a casa?>> Domanda poi ed io annuisco. Faccio per mettere in moto ma qualcuno bussa al suo finestrino, lancia un piccolo gridolino per lo spavento e poi abbassa il vetro. E' Filippo.

<<Portatemi con voi, non voglio restare qui un altro minuto in più.>> Ha una valigia che non è riuscito a chiudere e gli occhi gonfi di lacrime. Io ed Eva ci guardiamo per qualche secondo, poi lei annuisce, sospirando.

<<Filippo, aspetta, ti prego.>> La madre gli corre dietro e lui si rifugia in auto con noi.

<<Parti, per favore.>> Non posso credere che sto facendo questo ad Eva.

D'un tratto la vedo appoggiare la testa al finestrino e tremare.

<<Hai freddo?>> Lei scuote la testa e si stringe nelle spalle. Dopo qualche minuto i suoi occhi sono chiusi ed io alzo il riscaldamento. E' stata una lunga giornata.

Nel piccolo abitacolo dell'auto regna un silenzio tombale. Ogni tanto, io e Filippo, ci scambiato un occhiata veloce dallo specchietto retrovisore, ma nessuno dei due osa parlare. Le cose che oggi sua madre ci ha confessato, mi hanno turbato parecchio. Come può una madre fare una cosa del genere? Come può la mente umana arrivare ad elaborare un piano così astuto e malvagio? Scoprire che Filippo è mio fratello, senz'altro, mi ha cambiato la vita ma non lascerò che me la stravolga. Faremo esattamente come abbiamo fatto fino a qualche ora fa, lui per la sua strada ed io per la mia, com'è giusto che sia.

<<Allora...>> Comincia e poi si ferma, i suoi occhi si sono sgonfiati e sembra essere più tranquillo, poi continua <<Quindi state insieme?>> Che razza di domande fa? Pensavo fosse chiaro. Sta forse pensando di tornare con Eva? Dopo quello che le ha fatto?

<<Già.>> Mi aggiusto sul sedile e d'un tratto sento la rabbia che mi ribolle nelle vene. Ricordi sfalsati di Eva stesa sul letto d'ospedale, esausta e con il cuore a pezzi per quello che aveva visto, si fanno spazio nella mia mente.

<<E come sta?>>

<<Che t'importa? Dopo quello che le hai fatto hai anche il coraggio di chiedermi come sta? Avrei dovuto lasciarti in preda alle lacrime di tua madre.>> Sbotto, spiandolo dallo specchietto retrovisore.

<<E' anche tua madre.>> Alza la voce ed i miei nervi ne hanno davvero abbastanza.

<<Per prima cosa, abbassa la cazzo di voce, Eva sta dormendo e, come seconda cosa, lei non è e mai sarà mia madre e tu non sarai mai mio fratello.>> Rispondo, alzando leggermente il tone della voce al 'mai'. Lui non risponde, si limita ad incrociare le braccia al petto e a guardare fuori dal finestrino.

17 Metri sopra il livello del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora