TOMMASO
Tornati a casa, Eva mette via tutti i suoi acquisti e comincia a pulire il salotto per decorarlo. Mi offro di aiutarla ma lei mi allontana, sgarbatamente e scoppio a ridere. E' talmente tanto fissata che deve pulire a modo suo. La amo e devo assolutamente dirglielo. Elia è in camera sua ed io lo raggiungo.
<<Dormi?>> Esordisco entrando dalla porta e chiudendola alle mie spalle, per evitare che Eva senta. Ma ha messo sù la sua playlist preferita, quindi dubito che ci senta a prescindere.
<<Dormivo.>> Sbuffa, scoprendosi il viso che prima era sotto il pesante lenzuolo.
<<Come ti senti?>> Mi appoggio alla scrivania, incrociando le braccia al petto.
<<Come una pezza da piedi.>> Si alza a sedere sul letto e mi guarda, annuendo, come se volesse dirmi di continuare con la ramanzina.
<<Non capisco perché tu abbia voluto mentire ad Eva in merito al trapianto.>> Mi lascio scivolare sulla sedia, appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
<<Non le ho proprio mentito, le ho detto una mezza verità.>> Si giustifica.
<<Perché non dirle tutta la verità?>> Mi acciglio, facendogli capire che non sono d'accordo.
<<L'operazione la farò, ma il medico mi ha detto che al settanta percento non servirà a un cazzo, non voglio metterle altri casini in testa.>> Sbuffa, soffocando un piccolo urlo in un cuscino.
<<Lo so, ma non se lo merita. Le stiamo mentendo di continuo. Prima la tua malattia, poi l'adozione, poi la mia laurea ed ora questo. Fidati, quando verrà a sapere di queste situazioni, ci lascerà entrambi.>> Il solo pensiero di vivere senza di lei mi fa sprofondare giù, fino alle fiamme degli inferi.
<<Lei non mi lascerà mai.>> Afferma duramente, rivolgendomi un'occhiataccia di fuoco, che brucia come la fiamma di un drago. Io lo guardo, voglioso di pensare che questa sia l'effettiva verità, ma ne dubito, perché nessuno può resistere a tanto dolore. Nemmeno Eva, che è forte quanto un gigante.
<<Vorrei che fosse vero.>> Mi alzo dalla sedia, sgarbatamente.
<<Cosa intendi dire?>> Si alza dal letto e barcolla verso di me.
<<Che per quanto Eva possa amare te, amare me, non sopporterà queste bugie. Le odia, lo sai.>> Lui sospira. Sa che ho ragione, sa che non può contraddirmi e sa anche che, Eva se ne andrà, se verrà ferita ancora. <<Tanto vale dirle tutto, no?>> Gli domando poi, guardandolo negli occhi azzurri, ormai cupi e imbruttiti dalla malattia che lo sta logorando.
<<Tempo al tempo, non adesso, non a Natale. Dopo Capodanno, prometto che le diremo tutto.>> Torna a sedersi sul letto, si poggia una mano sul petto, ansimando. Non riesce nemmeno più a stare in piedi. Devo distogliere lo sguardo e tentare di non mostrare le mie emozioni, che in questo momento, sono in subbuglio. Vedere il mio migliore amico in queste condizioni mi uccide. Ad ogni suo respiro affaticato, ne seguo uno mio, addolorato.
<<Adesso riposa, Eva vorrà farsi aiutare ad addobbare casa.>> Lui annuisce e chiude gli occhi. Esco dalla sua stanza e mi lascio scivolare accanto alla porta fredda. Sospiro, ansimo e mi tiro i capelli che stanno ricrescendo. La vita di Elia và via giorno per giorno ed io non sono pronto ad affrontare la sua perdita. Sarebbe per me, un dolore troppo grande, e per Eva, un dolore mortale. Non riesco a capire, perché certe cose debbano accadere. Perché esistono abomini del genere? Sarebbe bellissimo se la vita fosse facile, tutta in discesa e invece, la maggior parte delle volte, ci capita una salita ripida, piena di ostacoli e interruzioni.
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17 Metri sopra il livello del mare
Chick-LitEva è una ragazza pronta a varcare la soglia del "mondo dei grandi". Il suo sogno è fare la psicologa ed è pronta a tutto pur di realizzarlo. E' sostenuta dal suo migliore amico, Elia e dalla sua famiglia. Eva scoprirà che la vita però, è imprevedib...