EVA
Dopo esserci accomodati in pizzeria, Elia mi guarda, impaziente di avere una risposta alla sua domanda. Sospiro.
<<El, non so in che stato siamo, lo sai quanto tengo a lui.>> Il mio migliore amico mi guarda e fa lunghi respiri prima di rispondere.
<<Sinceramente, raggio di sole, non capisco perché tu gli vada ancora dietro. E' inconcepibile, per me, vederti in questo stato. Ti ha tradita e sono sicuro che l'ha fatto molteplici volte, ma tu hai il prosciutto sugli occhi e non ti rendi conto di quanto in alto potresti puntare.>> So che ha ragione, ma a Filippo, ci tengo davvero tanto.
<<Gli sto dando un'ultima occasione, prima di tagliare definitivamente i ponti con lui. Questo weekend è il suo compleanno, vado lì a Roma, gli faccio una sorpresa e poi scendo di nuovo a Napoli. Lo amo, e penso che anche lui ami me.>> Dico, senza prendere fiato. Elia si passa una mano tra i capelli sbuffando. E la discussione si chiude lì, so che, se continuassimo a battibeccare su Filippo, lui finirebbe per fare le valige e venire a Roma con me, così da poterlo prendere a pugni nel caso in cui andasse storto qualcosa.
Mi rendo conto che Elia mi vuole bene, è come se fossi la sua sorellina e lui il mio fratellone, e so anche che Filippo ha messo a dura prova la mia fiducia molteplici volte, ma nutro nei suoi confronti un affetto che non riesco a spiegare. Mia madre e mio padre, ovviamente, sono d'accordo con Elia, loro pendono dalle sue labbra, anzi, se fosse per loro, ci costringerebbero a sposarci. Io ed Elia ci amiamo, di quell'amore eterno tra fratelli, di quell'amore che provi per un libro, o per il tramonto. Questo ragazzo con i capelli neri, lo sguardo da duro e tutti quei tatuaggi, mi ha teso la mano talmente tante volte da perdere il conto. Ed io ho fatto lo stesso con lui, sono rimasta sempre lì, attenta a non fargli fare cazzate, a sorreggerlo ad ogni caduta, e lo farò sempre.
Sorrido ai miei pensieri e lo guardo mentre impreca per esseri sporcato la maglietta nera con il sugo della pizza.<<Cosa c'è da ridere, ragazzina impertinente?>> Chiede, cercando di nascondere il sorriso. Scuoto la testa.
<<Ti voglio un bene immenso, lo sai, no?>> Lui mi guarda e alza gli occhi al cielo, scimmiottandomi subito dopo.
<<Dici così solo perché non vuoi che spacchi la testa a quel coglione con cui stai da due anni a questa parte.>> E' vero, ogni volta che gli ricordo quanto gli voglio bene, di colpo si placa, è come se avessi un potere speciale su di lui. E sì, lo faccio per evitare che lui salga in sella alla sua moto che ama tanto e vada fino a Roma da quel ragazzo che non mi porta rispetto.
Dopo aver divorato le nostre pizze, litighiamo su chi deve pagare il conto, io gli faccio un comizio sul femminismo e sulla parità dei sessi, poi lui sbuffa e mi lascia pagare.<<Ti odio quando fai così.>> Dice voltandomi le spalle.
<<Lo sai che mi fa solo piacere offrirti una pizza. Ogni volta che mi inviti a pranzo o a prendere un caffè paghi tu. Sei il mio migliore amico, non il mio bancomat.>> Puntualizzo, lasciandogli un bacio sulla guancia.
Ci sediamo sugli scogli a guardare il mare, lui porta le gambe al petto e poggia le braccia sulle ginocchia, io appoggio la testa alla sua spalla e lui posa la sua testa sulla mia.<<Forse non ti rendi conto che meriti di più. Abbiamo appena discusso in pizzeria perché ritieni di non aver bisogno che un uomo ti paghi il pranzo, ma quando si parla di quel Filippo perdi la testa, dipendi completamente da lui.>> Si acciglia e alza la testa per guardarmi, io resto nella stessa posizione di prima e chiudo gli occhi, sapevo che la discussione non sarebbe finita lì.
<<Non è così, Elia, e lo sai. Sto bene quando sto con lui.>> Dico e alzo la testa dalla sua spalla per scrutare i suoi occhi che non smettono di guardarmi, lui sospira ed io anche.
E' il nostro modo per alzare bandiera bianca.******
Sdraiata sul mio letto, mi costringo a chiamare Filippo per chiedergli se ha programmi per il suo compleanno. Dopo la terza chiamata senza risposta, ci rinuncio e raggiungo mia sorella in camera sua.
Mi butto sul suo letto e la osservo mentre sceglie i vestiti per uscire. Sospiro e lei si volta a guardarmi.
<<Vieni qui.>> Mi dice e si siede accanto a me, facendomi rifugiare nelle sue braccia. <<Cosa c'è?>> Continua accarezzandomi i capelli, come faceva quando eravamo piccole.
<<Sono molto in ansia per i risultati del test, e Filippo non mi aiuta.>>
<<Eva, lo sai che ti amo con tutta me stessa, ma seriamente dovresti andare avanti.>> Mi dice, staccandosi da me e sparendo nella cabina armadio. Mi alzo a sedere sul letto.
<<Perché mi dite tutti di lasciar perdere?>> Sbotto lasciandomi cadere sul letto. Lei si affaccia quel minimo per guardarmi e farmi capire che non è il caso di chiedere, perché so esattamente il motivo. Mi alzo sconfitta dal letto e le lascio un bacio sulla guancia per poi costringermi a rientrare in camera mia.
Filippo è stato infedele, a Gennaio è andato in vacanza con i suoi amici dell'Università, forse era ubriaco o totalmente cosciente, non ne ho idea, ma una sera mi arrivò una foto da parte di un numero sconosciuto, una foto che mi fece vomitare poco dopo averla vista. C'erano Filippo e una ragazza bionda, fin troppo truccata, stesi nudi nel letto di una camera d'albergo. Chiamai Filippo in lacrime, lui mi spiegò che non era successo nulla, che non era come sembrava e le solite cazzate che si dicono quando si tradisce ma non lo si vuole ammettere. Dopo il suo ritorno, scese a Napoli, mia sorella non voleva farlo entrare e minacciava di dirlo ai miei genitori se lo avessi fatto entrare in casa, così ci incontrammo in albergo. Gli spiegai che dopo due anni di relazione, mi sembrava che andasse tutto bene, una volta a settimana ci vedevamo, a turno, andavo io da lui a Roma o veniva lui a Napoli da me, gli spiegai anche che non mi meritavo quel tradimento, lui mi giurò che non era successo nulla e che i suoi amici volevano farmi uno scherzo. Tutte cazzate, lo conosco, e so quando mente e in quel momento, mentiva, e troppo. Ma l'ho perdonato.
La mia fiducia nei suoi confronti svaniva col passare del tempo, soprattutto perché lui non faceva nulla per farmela riacquistare, quando stavamo insieme era strano, freddo e a stento mi baciava.
Ed eccomi qua, a sfasciarmi la testa per un ragazzo che probabilmente non mi ama e mai mi amerà, nessuno dei due però, ha il coraggio di tagliare i ponti, forse perché siamo troppo coinvolti l'uno con l'altra, o forse, perché abbiamo paura entrambi di rimanere da soli.Mi costringo a chiudere gli occhi e a cercare di non pensare al perché Filippo non abbia risposto alle mie ultime trenta telefonate.
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17 Metri sopra il livello del mare
Literatura FemininaEva è una ragazza pronta a varcare la soglia del "mondo dei grandi". Il suo sogno è fare la psicologa ed è pronta a tutto pur di realizzarlo. E' sostenuta dal suo migliore amico, Elia e dalla sua famiglia. Eva scoprirà che la vita però, è imprevedib...