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EVA

Il sole che attraversa la mia finestra mi irrita fin troppo, ma costringo le mie gambe a mettersi in moto, controllo l'ora sul cellulare, sono le nove passate, mi alzo a sedere sul letto stropicciandomi gli occhi e mi metto a controllare i vari messaggi. Due da parte di Filippo ed uno da parte di Elia che mi da il buongiorno con una nota vocale in cui rutta e successivamente annuncia che mi aspetta al suo appartamento per parlare di cose serie. In realtà penso solo che abbia bisogno di una mano con la lavatrice, non è in grado di farla e ancora ricordo di quella volta in cui ha fatto il bucato mischiando colorati e bianchi insieme, tinteggiando tutte le sue camice per il lavoro di rosa. Gli rispondo che andrò per pranzo e leggo i messaggi di filippo.
"Eva, scusami, ero uscito con i miei amici." Leggo l'ora in cui è arrivato il messaggio, mi è arrivato alle due e un quarto del mattino, bravo, Filippo, facciamo progressi. Il secondo messaggio dice: "E' successo qualcosa in particolare?" No, Filippo, non deve esserci un valido motivo se la tua fidanzata ti chiama.
Sbuffo, la giornata è iniziata proprio bene, speriamo solo che siano già usciti i risultati del test, nel mentre mi arriva una telefonata, è Valentina.

"Eva !! Buongiorno." Squittisce lei, allungando troppo l'ultima lettera.

"Buongiorno". Rispondo e mi avvio in cucina per fare colazione.

"Sono così in ansia, tra pochi minuti i risultati saranno online, ti prego, guardali tu per me." Sorrido, è così tenera.

"Rilassati Vale, li guardo io, tranquilla." Cerco di tranquillizzarla, anche se sono più in ansia di lei.

"Anzi" Inizia, la sento muoversi e sbadigliare, poi continua "Ce la fai a preparanti in venti minuti? Vengo a prenderti con l'auto e andiamo a fare colazione insieme." Mentre accetto entra mia sorella in cucina, io e Vale ci salutiamo e le invio tramite messaggio l'indirizzo di casa.

<<Buongiorno scimmia.>> Mi dice e mi scompiglia i capelli. Odio questo gesto, sa che mi dà fastidio, ma continua a farlo, ogni santo giorno.

<<Buongiorno.>> Rispondo, stiracchiandomi.

<<Che programmi hai per oggi?>> Mi chiede sedendosi accanto a me per poi addentare una mela.

<<Vado al bar con una mia amica dell'università e poi pensavo di andare a trovare Elia al suo appartamento, ha detto che deve parlarmi.>> La informo, lei annuisce e dopo di chè salgo per prepararmi.

Venti minuti dopo, puntuale come un orologio svizzero, Valentina, varca la soglia del mio cancello con la sua auto bianco perla e perfettamente pulita, premendo il clacson per troppe volte e troppo a lungo, mi fa cenno di salire. E' così esuberante ed energica.

<<Ciao Amica.>> Strilla per poi abbracciarmi. Ricambio l'abbraccio e il saluto.

<<Bene, andiamo a quel bar di quel tuo amico Adamo.>> Scoppia in una fragorosa risata quando alzo gli occhi al cielo.

<< Sì, andiamo da Elia, che non è il mio Adamo.>> Dico, specificando le ultime parole.

Per il resto del viaggio mi racconta di come ha conosciuto la sua fidanzata e di come i suoi genitori l'abbiano accolta a braccia aperte. Sono così felice di aver trovato una persona come Valentina, esuberante, energica e allegra, e spero che anche se i test dovessero andare male, continueremo a vederci.

Arrivati al bar, cerco con lo sguardo Elia, ma poi mi ricordo che oggi è il suo giorno libero; conosco a memoria i suoi orari, spesso li dimentica ed io sono costretta a chiamarlo ripetutamente per costringerlo ad andare a lavoro. Nonostante sia lui il più grande tra i due, sono io quella che bada a lui, ma non mi dispiace.

17 Metri sopra il livello del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora