38 - Ancora Dolore

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Il cuore sembrò fermarsi e il respiro mancare, delle lacrime scendevano con forza sul volto di Selene, una mano allo stomaco e una alla bocca, un giro di scatto per dare le spalle alla nonna.

Il suo mondo era veramente crollato.

Non aveva mai dimostrato a suo padre quanto gli volesse bene, e fidatevi, gliene voleva.

Dalla morte di suo nonno non era mai più riuscita a dimostrare affetto per nessuno.

Ora la sua testa vagava su mille idee. Come? Perché? C'entrava Voldemort?

Ma anche quelle idee venivano oscurate dal pensiero che Sirius Black fosse morto pensando che sua figlia lo odiasse.

Per tutta la vita aveva voluto conoscerlo e quando ne ha avuto l'opportunità non l'aveva sfruttata, e a meno di due anni, non poteva più rimediare.

La testa iniziava a girarle e farle male, sua nonna provava a dirle qualcosa, ma Selene non la stava ascoltando.

Si era avvicinata a lei, ma era andata via di corsa.

Non era da lei comportarsi così ma tutto lo stress di quel periodo, della sua intera vita forse, scoppiò in quel momento.

Senza pensarci due volte andò sulla Torre di Astronomia, scontrandosi anche con qualcuno ma poco le importò.

Si sedette davanti la ringhiera con le mani in testa mentre le lacrime continuavano a scendere violentemente sul volto.

"Black tutto ok?" una voce dietro di lei interruppe quel silenzio terrificante che Selene amava, in quel momento ancora di più.

La rabbia e la tristezza invadevano Selene, che era un mix di sentimenti contrastanti pronti ad esplodere. Ed esplose.

"Diamine Theodore, LASCIAMI IN PACE, SMETTILA DI SEGUIRMI OVUNQUE" urlò con tutta la rabbia che aveva dentro, come mai aveva fatto.

Theodore rimase spiazzato, mai aveva visto Selene così, nemmeno alla morte di suo nonno.

Senza parlare si avvicinò a lei con calma per poi sedersi.

Stava vedendo Selene piangere per la prima volta in vita sua.

"Selene..." disse sottovoce, e inaspettatamente lei si buttò tra le sue braccia, continuando a piangere.

Con il cervello in tilt come non succedeva da tempo, Theodore accarezzò la ragazza stringendola in un abbraccio amorevole.

Lei tremava, non per il freddo, e Theodore, che non era abituato a tutte queste emozioni messe insieme, non sapeva come comportarsi.

Aveva paura di dire qualcosa di troppo, oppure di non dire ciò che doveva dire, e cosi facendo rimasero cosi per circa 20 minuti.

Con coraggio il ragazzo si staccò leggermente per prendere il volto di Selene tra le mani "Selene che succede?!" chiese con sicurezza.

"Papà..." sussurrò la ragazza, ma Theodore non capì.

"Che succede a Sirius?" chiese con ansia.

"È morto" rispose Selene prima di ritornare a poggiarsi sul petto di Nott.

Theodore rimase con gli occhi spalancati. Sapeva che Selene anche se non lo dimostrava voleva veramente bene a suo padre.

Non chiese né come né perché, non gli importava molto a dire il vero, l'unica cosa che contava in quel momento era che Selene si tranquillizzasse.

***
La mattina seguente Selene si svegliò con un gran mal di testa.

Era nel suo comodo letto, ancora con i vestiti del giorno prima.

L'ultima BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora