39 - Non anche tu

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Per volere di sua nonna, come anni prima, una settimana dopo tornò a scuola per concludere l'anno.

Tutti la guardavano, chi insospettito, chi impaurito, chi schifato.

Di nuovo nella sua vita, per la milionesima volta, aveva gli occhi addosso di chi gioiva delle sofferenze della sua famiglia.

Remus le aveva scritto il giorno dopo il funerale chiedendole se volessero passare una giornata insieme, per parlare diceva lui.

Selene rifiutò. Qualsiasi persona vicina ad Harry era un bersaglio per la ragazza. Non avrebbe vissuto in pace finché Potter non avrebbe pagato per averle rovinato la vita, sin da quando era nata.

Il pensiero che senza di lui, lei sarebbe potuta crescere con i suoi genitori la torturava giorno e notte.

Aveva occhiaie profondissime. Non dormiva mai. Sempre sdraiata sul suo letto a fissare il soffitto mentre pensava.

Il dolore per la morte di suo padre era completamente messo da parte dall'odio e dal desiderio di vendetta contro Harry.

Selene sapeva che i suoi pensieri l'avrebbero spinta troppo in là, in un punto oscuro, un punto di non ritorno, ma erano più forti di lei.

Due giorni prima del rientro a scuola riprese a leggere i suoi libri di magia oscura.

Anche qui si sentiva in colpa perché era come se non stesse onorando la memoria di suo padre, ma ciò che faceva era per qualcosa di più grande, qualcosa che avrebbe reso la sua vita più semplice.

Non era sicura di cosa o come vendicarsi, ma voleva che lui pagasse.

A scuola Blaise cercava di starle vicino, cosi come Theodore, anche se lui cercava di essere più discreto possibile.

Selene non voleva nessuno, non aveva bisogno di nessuno con cui parlare, sfogarsi o men che meno aggrapparsi.

La cosa importante ora era finire quel disastroso anno e pensare a se stessa.

***
Cosi fu.

Passò tutti gli esami con il massimo dei voti e tornò a casa.

Tra lei e Blaise continuava ancora la loro storia ma non come prima. Forse potevano essere più considerati amici che fidanzati. Per lei niente aveva più importanza.

A Grimmaul Place tutti cercavano di allontanarla da quel posto, convincendola di andare da qualche amica e passare un po' di tempo in quella casa piena di ricordi dolorosi.

Ad aggiungere dispiacere e preoccupazione c'era Walburga. Dall'ultima volta che l'aveva vista sembrava invecchiata di 10 anni. Era sempre debole e stanca, ma Regulus continuava a dirle che stava bene e che era solo l'età.

Selene cercava di allontanare ogni brutto pensiero ma non poteva fare a meno di pensare che suo zio le nascondesse qualcosa.

Per sua sfortuna un giorno arrivò un invito dei Nott che invitavano lei e sua nonna a casa loro, e ovviamente, Walburga accettò senza pensarci due volte.

Il problema arrivò la mattina della visita. Walburga si era sentita talmente male che non poteva di certo andare.

"Io resto con te" disse convinta Selene, ma Walburga e Regulus insistevano.

"Non morirà nessuno se non andiamo dai Nott oggi, io resto con te." disse convinta.

"E invece no, Selene tu andrai, e non costringermi a trascinarti lì" disse Regulus puntandole un dito addosso.

"Peccato che tutti pensano che tu sia morto, non puoi farmi niente" disse con presunzione la ragazza.

"Significa che oggi sarà il mio grande ritorno. VAI"

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