12- Vecchio amico

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Era passata una settimana da quando Sirius Black era riuscito ad entrare nel castello e la tensione era alle stelle. Se prima Selene in ogni corridoio poteva incontrare qualcuno che la insultasse, ora ad ogni passo riceveva insulti e minacce.

Non gli dava peso, certo, ma era veramente seccante non riuscire a camminare tranquillamente.

Aveva persino litigato con Potter, perché a detta sua, aveva divulgato tra i Grifondoro che fosse stata lei a far entrare Black nel castello. Non diede peso a quelle accuse, ma zittirlo le costó 10 punti, tolti dalla professoressa Sprout alquanto stizzita dai continui mormorii proveniente dalla loro direzione.

***

Una domenica mattina, complice il bel tempo decise di andare in giardino insieme a Theodore, portando con sé il libro di pozioni.

"Veramente ti piacciono quelle cose?" chiese lui sorpreso e l'amica annuì.

"Non capisco cosa abbiate tutti contro pozioni" disse lei ridendo.

Dopo pochi minuti sotto un albero, un Corvonero del quinto anno arrivò a passo spedito verso di loro. Theodore lo guardò male e Selene lo ignorò totalmente.

"Dai Black vieni se hai il coraggio, dimostra a tutti che sei la figlia di Sirius Black" disse sfoderando la bacchetta.

Selene non si mosse né accennò un minimo movimento con la testa. Il ragazzo, non avendo la reazione voluta, continuò a dire cose maligne su lei e sulla sua famiglia, fino a quando non resistette più e con la bacchetta urlò qualche incantesimo, pronto a colpire Selene, che però, non fu nemmeno sfiorata grazie all'incantesimo di protezione di Theodore.

"Cos'è Black ti serve un cagnolino che ti protegga?" chiese lui ridendo e starnazzando verso i suoi amici.

Lei chiuse il libro e alzò il volto per parlare, "Non so chi tu sia, non mi interessa saperlo, ma mi basta vedere come sei vestito e come parli per capire che sei un Nato-Babbano, o sbaglio? Evidentemente tra voi vandali non esiste l'educazione, non te ne faccio una colpa, bisogna convivere con il sangue che si ha, e se tu, non sei altro che un lurido Sanguemarcio, ritieniti fortunato che io ti abbia rivolto la parola, una purosangue come me non parla con gente come voi e men che meno cede a un duello, noi lo abbiamo in ogni singola vena del corpo, non potresti ferirmi nemmeno se lo volessi" disse lei irritata.

Tutti li fissavano, il ragazzo Corvonero, evidentemente ferito, tornò dai suoi amici in silenzio, mentre Selene e Theodore si recavano in biblioteca.

La rabbia per l'umiliazione appena avvenuta erano troppo però per il ragazzo, che si mise a correre e prendendo una pietra abbastanza grande, la lanciò verso Selene, ma a causa della sua pessima mira, colpì Theodore, il quale iniziò a sanguinare e svenne.

Il ragazzo Corvonero era alquanto soddisfatto, fino a quando Lupin lo mando immediatamente dal Preside.

"Chiama qualcuno idiota" urlò Selene ad un ragazzino. "Non c'è ne bisogna signorina Black" intervenne Lupin, facendo levitare Theodore fino in infermeria.

Dire che Selene era arrabbiata era poco. Avrebbe ucciso quello stupido Sanguemarcio appena ne avesse avuto la possibilità.

"Susu uscite, devo fasciare la sua testa, appena finirò potrete rientrare" disse Madama Chips, cacciando Selene e Lupin.

"Ho visto la scena, ma ero troppo lontano per capire cosa stesse succedendo, quindi, potresti spiegarmi questo atto di violenza molto grave?" disse Remus "Questo atto di violenza - iniziò Selene pronta ad esplodere - è dal primo anno che gentaglia del genere, come quel Corvonero, insulta me e la mia famiglia, ma cercare di uccidermi è una cosa totalmente diversa, e Theodore non c'entrava assolutamente niente. Oh appena mia nonna lo saprà, quello stupido Sanguemarcio si potrà dimenticare la parola magia"

L'ultima BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora