32- Momenti Padre-Figlia

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"Svegliaaa" la voce di Sirius rimbombava per il tutto il numero 12 di Grimmauld Place.

Alle 7:00 di mattina era entrato in camera della figlia senza preoccuparsi di bussare visto che era sicuro che stesse dormendo, e così fu.

Aveva spalancato le pregiate tende color verde smeraldo facendo si che i raggi di sole invadessero la stanza, cosi triste e spoglia.

"Ma che..." sussurrò Selene ancora assonnato.

"Devi svegliarti principessa, ora" disse Sirius a due centimetri dal suo volto al settimo cielo.

"Perché?" mugugnò la ragazza mentre si sotterrava nelle coperte.

"Oggi andremo da una parte. Io e te. Non bisogna perdere tempo susu"

"Ma che ore sono?" disse tra uno sbadiglio e l'altro la Black.

"Mh credo le 7. Ora però svegliati" e come un uragano usci dalla porta per dirigersi in cucina.

Molto controvoglia la ragazza si alzò.

Avrebbe dato oro per dormire qualche ora in più.

Dopo aver fatto la doccia più veloce della sua vita, prese il primo vestito comodo che trovò: era verde a maniche corte.

Fortunatamente fuori il caldo non era asfissiante, anzi, tirava un leggero venticello fresco che riportò gli abitanti alla consueta routine giornaliera, fatta senza ritagli di tempo in cui le persone dovevano tornare a casa a cambiarsi dopo l'eccessiva sudata sotto il sole cocente di agosto.

"Dove andiamo?" chiese di nuovo la ragazza dopo essersi seduta a tavola.

"Ti ho già detto che è una sorpresa" sbuffo felicemente Sirius.

Sembrava quasi che fosse tutto normale, una delle tante giornate di agosto, ma non era così, perché Voldemort era tornato, Selene non rivedeva Theo dal giorno del ballo e Sirius, all'insaputa di tutti, tranne che di suo fratello, era riuscito a ricostruire insieme agli altri l'Ordine della Fenice.

Black aveva un sacco paura per sua figlia. Avevano tutti ragione sul dire che Selene non era lui, che era cresciuta in una società che odiava il padre ma amava lei, e che nessuno poteva sapere come Voldemort avrebbe visto la ragazza, se come una giovane strega da reclutare o una stupida figlia di un traditore da uccidere.

Il tutto sarebbe stato aggravato che qualcuno avesse saputo del ritorno dell'Ordine.

Ma quella giornata Sirius si era promesso che non avrebbe pensato a niente di ciò, ma solo a lui e a Selene.

***

"Ma dove siamo?" chiese Selene guardandosi intorno nel vicolo stretto in cui si erano materializzati.

"Bhe detto sinceramente non sono nato per organizzare viaggi, ma conosco Londra come le mie tasche quindi niente, pronta per questo viaggio d'avventura nella Londra babbana?" chiese Sirius con tono incalzante.

Selene si limitò a fissarlo ridendo divertita.

Passarono la mattina da un museo all'altro, da un parco all'altro e da delle guardie infuriate all'altre.

Perché? perché Sirius era un idiota e si era dimenticato di cambiare i galeoni con i soldi babbani.

Aveva provati a scambiarli ma le guardie si erano arrabbiate all'inverosimile fino ad inseguirli fuori dal museo.

Selene maledí suo padre e la sua sbadataggine tutta la mattina fin quando le disse "Indovina dove andremo ora?"

"mhh... in un museo?" disse ridacchiando.

L'ultima BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora