Capitolo XII

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"Potrei usare il bagno per un attimo?" dico a bassa voce raccogliendo i miei vestiti per coprirmi come meglio posso.

"Certo è proprio qui di fronte" dice lei leggermente a disagio.

Appena mi allontano sento che parla con Edoardo per cercare di capire meglio la situazione. Chiudo alle mie spalle la porta del bagno e sospiro sonoramente cercando di rilassarmi, ho il cuore che batte all'impazzata e una forte sensazione di fastidio allo stomaco mi attanaglia. 

Mi avvicino allo specchio trovandomi ripugnante, il trucco completamente sbavato, le guance arrossate e gli occhi rossi...

 Bella prima impressione che ho dato. 

Scaccio i pensieri negativi e mi limito a lavarmi il viso con cura, ripulendomi completamente e rivestendomi con rapidità. Esco silenziosamente e mi avvicino alla camera di Edoardo, non si accorgono della mia presenta e io riesco a sentire qualcosa di sfuggita:

"Non lo so mamma, eravamo lì a baciarci e poi è scoppiata a piangere, è stato abbastanza scioccante anche per me" finge l'ipocrita.

"Immagino... " dice la dolce signora toccando la spalla del figlio come a supportarlo.

"Edoardo lo sai che però preferisco quando vengo avvertita di avere ospiti, soprattutto se sono le tue amiche" lo ammonisce sottolineando l'ultima parola.

 "Comunque vedi di trattarla bene sembra essere molto carina" aggiunge dopo.

Sento un forte senso di confusione, voglio solo tornare a casa, dimenticarmi di questa giornata e affogare nel mare di lacrime che voglio versare.

Busso cordialmente ed entro nella stanza per prendere il resto delle mie cose, lo sguardo freddo di Edoardo mi invita ad andarmene immediatamente, come se non volesse più vedere la mia brutta faccia.

"Devo proprio andare" annuncio cogliendo l'occasione per scappare.

"Se vuoi puoi restare" dice la dolce signora.

Penso si sia davvero bevuta la storia e per questo sembra essere molto preoccupata per me.

"No guardi, lei è gentilissima, ma non vorrei disturbare più di quello che io abbia già fatto e inoltre, mia madre non vuole che faccia tardi.

"Meglio non far preoccupare tua madre allora, comunque non voglio che torni a casa da sola Edoardo ti accompagnerà".

"Non serve" dico prontamente, sorridendo dolcemente subito dopo.

"Insisto" afferma.

Io guardo Edoardo e lui alza lo sguardo al cielo per poi prendere la sua giacca e uscire dalla camera.

"Allora arrivederci e grazie per l'ospitalità" saluto la gentile signora seguendo suo figlio.

Camminiamo in silenzio per tutto il tragitto, fin quando non arrivo alla fermata del pullman, dove trovo il coraggio di aprir bocca.

"Puoi benissimo tornare a casa, tanto il pullman mi lascia praticamente sotto casa".

Non dice niente si limita a darmi un occhiata fredda per poi girarsi e andarsene.

****

Ormai sono a casa e mi sto facendo una doccia calda, dopo aver cenato non c'è cosa migliore per alleviare lo stress di tutta la giornata e io oggi ne ho accumulato davvero troppo.

L'acqua tiepida mi scalda la pelle mentre sfrego tutto il mio corpo con la speranza di cancellare la sensazione delle mani di Edoardo che mi accarezzano e che mi stringono con decisione. 

Il ricordo della paura e dello sconforto mi tornano alla mente, ma ben presto  vengono rimpiazzati dall'eccitazione, mi mordo le lebbra in balia del più perverso desiderio. Inizio ad accarezzarmi travolta dal ricordo di quelle mani rudi che si intrufolano sotto la mia gonna con decisione.

Le mie dita scendono come controllate da una forza alla quale non riesco opporre resistenza e la mia pelle viene attraversata da mille brividi, accarezzo i miei seni nudi ripensando al suo respiro profondo sul mio petto, poi scendo toccandomi il ventre e mi lecco le labbra immaginando il sapore delle sue.
La mia eccitazione diventa incontrollabile e non posso fare a meno di toccarmi per lui.

"Non istigarmi a farti del male".

Le parole di oggi pomeriggio però non lasciano spazio a nessuna fantasia.  Non riesco a non ripensare a quello che è accaduto poche ore fa...
Allontano immediatamente la mano maledicendomi per aver anche solo provato a fare una cosa del genere pensando a lui.

Non riesco a scordare la sua eccitazione nel vedermi fragile e tremante mentre piangevo e la cosa mi disgusta profondamente.

Mi siedo nel box doccia lasciando che l'acqua scorra ininterrotta sopra alla mia testa mentre la musica riempie il silenzio che ho dentro.

Vorrei poter scomparire in questo momento perché non c'è niente di me che vada bene: questi pensieri perversi e questi desideri così strani che sono costretta a nascondere non si addicono a una ragazza come me.
Chiunque mi veda non penserebbe mai che mi piacciano certe cose e sono sicura che se ciò venisse fuori io non sarei più guardata allo stesso modo.

Piango sconsolata sentendo di nuovo quella dannata morsa allo stomaco che mi impedisce di fare qualsiasi cosa.
Cosa c'è di sbagliato in me?
Perché non posso permettermi di esprireme me stessa senza essere considerata una ragazza facile...

Aver introdotto Edoardo nella mia vita è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, credevo che non sarebbe mai potuto accadere e invece è accaduto e adesso sono impreparata.
Impreparata ad affrontare un ragazzo ormai adulto con desideri ben specifici che intende chiaramente soddisfare con me.
Sono alle prese con la mia vita da adolescente e nonostante la mia tenera età sono già finita in un mondo fuori dalla concezione di molti.

Il mondo del BDSM non è cinquanta sfumature di grigio, dove la parte messa in risalto e la violenza e l'erotismo di questa.
In un rapporto tra master e slave si instaura un rapporto basato sulla fiducia reciproca che porta entrambi a superare i propri limiti e io non so se sono pronta a tutto questo.

Tuttavia, anche se non  riesco a sopportare l'idea che gli piaccia vedermi piangere dalla paura devo per forza farmelo andare bene perché se no le conseguenze saranno terribili e purtroppo ho più paura di essere scoperta che si essere punita.

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