Capitolo VII

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Arrivata la sera finalmente mi butto sul letto e mi sdraio vicino al cuscino, ripensando a tutto quello che è successo oggi. Qualche lacrima solitaria scende dal mio viso bagnando le lenzuola e al pensiero di dover rivedere quegli occhi azzurri divento particolarmente nervosa. Di una cosa sola però, devo essergli grata, ovvero aver cancellato kik. Mi rendo conto solo adesso di essere stata un incosciente ad aver mandato ad estranei foto e video del mio corpo, sono stata così stupida e lo sono ancora di più  adesso visto che mi sono ritrovata a dover assecondare un perfetto sconosciuto.
Una sensazione fastidiosa allo stomaco mi attanaglia da quando sono tornata a casa.
Soffoco un urlo nel cuscino, quando il suono di un messaggio mi risveglia dalla trance in cui ero.

WhatsApp: Emily

"Ei"

"Che fine hai fatto?"

"Ei, scusa te l'ho detto ero da mia zia e mi si era scaricato il telefono"

"Volevo solo sapere come stavi, oggi ti ho visto un po' agitata..."

"e in più ti volevo chiedere se domani c'eri per uscire con noi"

"io sto bene, non so ti faccio sapere domani mattina con calma ok?"

"Ok perfetto allora a domani "

"Ah volevo chiederti l'hai fatta letteratura? Io non ci capisco niente non è che me la passi?"

"L'ho già mandata a Lara fattela mandare da lei"

"Grazie Mia mi hai salvato"

"Di niente."

La conversazione finisce in fretta, non avevo voglia di scriverle e non ho neanche intenzione di uscire, non sono proprio dell'umore. 

Mi sento così stanca delle persone che mi stanno in torno... 

 Mi sento così inutile, forse aveva ragione Edoardo, mi sono esposta in quel modo solo perché avevo bisogno di attenzioni, le quali mi sono sempre state negate. A tutti basta un: "sto bene" per far si che si parli solo di loro e dei loro problemi. 

Mi metto finalmente dentro il letto e penso alla mia vita inutile e a come la mia reputazione sia in bilico tra il cadere e rompersi del tutto o rimanere nascosta nella sua banalità, scelta che ovviamente sta nelle mani del mio aguzzino.
Tutte e due sono condizioni abbastanza penose che mi mettono davanti a un bivio: stare al volere di Edoardo e obbedirgli oppure ribellarmi a lui, ma dire addio alla mia vita. Tutto è in mano sua. 

Lui è uno dei ragazzi più strani che io conosca, anche per chat era un tipetto abbastanza particolare, gli piacciono molto tutte quelle cose che riguardano la sottomissione e le punizioni corporali, anche se in modo leggero.
Mi ricordo che gli piaceva trattarmi come un oggetto, dirmi cosa fare e avere il pieno controllo su tutto e posso ben constatare che anche dal vivo le cose non cambiano. Gli piace dominare sugl'altri, ama sapere di incutere paura e ama vedere il terrore negli occhi delle persone, soprattutto nei miei.

 Il solo pensarlo mi fa venire una forte stretta allo stomaco e i suoi comportamenti di oggi pomeriggio mi compaiono davanti agli occhi più vivi che mai, mi sembra di star rivivendo nuovamente le medesime sensazioni come parti di un film che ormai si sa a memoria. Ho paura di lui e ho paura di quello che vuole, so benissimo di dargli solo un motivo in più per usarmi, oggi so di aver alimentato il suo desiderio di farmi del male, ma non posso fare a meno di chiedermi il perché del suo atteggiamento, il perché gli piaccia recare dolore al prossimo.

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