Capitolo XLIV

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POV Edoardo:

Osservo attentamente il suo viso cambiare espressione un infinità di volte, sembra ogni volta voler aprir bocca ma poi si ferma ancor prima di aver proferito anche una sola sillaba.

Entriamo dentro casa e Mia ancora non è riuscita a chiedermi nulla, probabilmente è talmente preoccupata di sprecare una tale opportunità che sta pensando attentamente a quale domanda pormi.

Mi sfugge un sorriso divertito, è particolarmente piacevole vedere quanto potere esercito al momento su di lei, non solo perché ciò mi permette di manipolarla, ma anche perché vuol dire che il rapporto che ci lega sta iniziando a diventare più solido.

Mi segue fino in camera mia, ma ancora non sento la sua voce.

"Hai intenzione di chiedermi qualcosa ho ritiro la mia offerta di sincerità?" le chiedo sedendomi sul letto.

I suoi occhi nocciola mi scrutano in profondità e con un intensità che mai avrei associato alla ragazzina che è solita guardarmi con innocenza e sconforto... mi sembra persino di essere di fronte a un'altra persona.

"Perché nella tua vita ci siamo io, Carolina e Marina?" la domanda esce con una tale spontaneità che sorprende entrambi.

"E io che pensavo mi chiedessi quale fosse la mia canzone preferita" affermo con un sarcasmo dal sapore amaro.

Prendo più spazio sul letto sbilanciandomi all'indietro, i palmi delle mie mani sprofondano nella morbidezza del piumino nero sorreggendomi.

"Distrazioni piacevoli".

Attendo impaziente l'accenno di una reazione, ma questa mi viene sorprendentemente negata.

"Tutte voi siete delle distrazioni piacevoli" sottolineo ripetendomi.

"Non è la risposta che ti aspettavi?" le chiedo incuriosito dal suo silenzio prolungato.

Si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio e anche se leggermente intimidita mi guarda dritto negli occhi.

"Credo che tu non mi stia dicendo tutta la verità. Sei più complesso di quello che vuoi far credere in questo momento, quindi detto con franchezza non credo che questa sia la giusta risposta alla mia domanda".

"Sei sicura di non star cercando solo una risposta che ti aggrada di più, magari la semplice verità è quella che fingi di non voler sentire".

"Mi hai promesso di rispondermi sinceramente" la sua voce esce labile dissolvendosi nel silenzio.

Si tocca nervosamente le mani e continua a guardarmi.

L'avevo giudicata male.

Avrei giurato da parte sua più superficialità e invece il discorso che ha iniziato si sta rivelando molto più interessante del previsto.

"Ti supplico Edoardo..." sospira.

Mh, starei ore ad ascoltare queste parole.

Gliele farei ripetere ancora e ancora, senza mai farla fermare, gliele farei urlare mentre si riversa contro di me in preda a un orgasmo talmente intenso da farle mancare il fiato.

"Voglio solo entrare nel tuo mondo, cercare di capirlo al meglio perché io ci tengo davvero ad avvicinarmi realmente a tutto questo" ancora una volta la sua voce risulta incerta e tentennante.

"Oh, davvero Mia, ci tieni davvero così tanto a diventare un mio oggetto?" mi sposto in avanti allargando le gambe e unendo le mani tra loro.

So benissimo perché mi ha posto una domanda del genere e di certo non è solo perché brama ardentemente la sottomissione, lei è molto più interessata dall'intensità dell'emozioni che i miei gesti le fanno provare, vuole sapere se anche le altre provano ciò che tormenta lei, desidera conoscere i miei pensieri per cercare una logica che le permetta di giustificare tutti i suoi più bassi istinti, proprio perché non è ancora in grado di accettarli per quello che sono.

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