Capitolo XLII

816 27 6
                                    


"Mia possiamo parlare?" Emily mi ferma in corridoio.

Ormai l'orario di lezione è finito e anche se parlarle è l'ultimo dei miei desideri ho del tempo libero prima di andare a casa di Edoardo.

"Andiamo al bar però" le rispondo guardandola appena.

Usciamo da scuola in religioso silenzio senza mai nemmeno alzare lo sguardo l'una verso l'altra. Arrivate al bar ordiniamo due focacce farcite e ci sediamo in un tavolo infondo.

"Di cosa volevi parlarmi" cerco di fare la superiore.

"Semplicemente non mi va giù che per parlarci ultimamente dobbiamo urlarci addosso".

"Hai fatto tutto da sola Emily" le rispondo con arroganza.

"Non dire cazzate Mia, sei tu che continui ad ignorare ogni segnale che ti suggerisce di girare alla larga da un tipo come quello".

"Ancora, la vuoi smettere non sai cosa c'è tra di noi" mi irrigidisco.

Scoppia a ridere.

"Perché cosa ci sarebbe tra di voi scusa?" mi guarda con un sorriso subdolo sulle labbra.

"Niente che potresti capire" distolgo lo sguardo.

"Secondo me non hai idea nemmeno tu di che cosa ci sia tra di voi" mima delle virgolette con palese sarcasmo.

"Ma mi hai chiesto di parlare perché non ti bastava la litigata di questa mattina?" mi metto sulla difensiva.

"Voglio solo capire perché ti piaccia così tanto" questa volta mi risponde con un tono decisamente più basso.

La guardo per alcuni minuti senza riuscire a dirle nulla poi parlo:

"Lui mi fa sentire davvero me stessa..."

"So che non capirai mai ciò che sto provando a spiegarti perché come hai detto tu nemmeno io capisco fino in fondo cosa c'è tra di noi, però ti posso giurare che quando sto con lui riesco a vedere il mondo con altri occhi" le confesso con non poco timore.

"Non ti senti a tuo agio con noi?"domanda sconvolta.

"Mi piace stare con voi, vi adoro e lo sapete, ma ..."

"Non è la stessa cosa" finisce lei per me la mia frase.

Annuisco abbassando lo sguardo.

"Cosa fate quando state assieme?"

La domanda è più diretta di quello che mi aspettassi.

"Scopate?"

"No!" quasi strillo.

"Dio Emily, ma come ti viene in mente".

"Allora cosa fai con un ragazzo di 19 anni Mia, vi guardate negli occhi tutto il tempo?" chiede scettica incrociando le braccia al petto.

"Beh usciamo, parliamo e cose così" cerco di eludere la sua domanda.

"Mia vuoi dirmi che non ti ha provato a toccare nemmeno per sbaglio".

"Non ho detto questo, ma non scopiamo!" sottolineo diventando paonazza.

"Mia da quanto lo conosci, poche settimane e già ci fai cose... non voglio giudicarti perché non è quello il mio obbiettivo, ma se ciò che avete instaurato è prettamente fisico secondo me è meglio che ridimensioni le tue aspettative sul vostro rapporto" afferma con franchezza.

Incredibile come qualsiasi cosa io faccia vista dalla sua prospettiva sia sempre sbagliata.

"Possiamo evitare di parlare di questa cosa, non credo che la mia vita intima sia l'argomento fondamentale di questo discorso e inoltre preferirei che quello che ci siamo dette rimanesse tra noi" torno nuovamente sulla difensiva sentendomi costantemente attaccata.

Darkside Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora