Chapter six.

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|𝑺𝒉𝒆'𝒔 𝒈𝒐𝒕 𝒃𝒐𝒕𝒉 𝒉𝒂𝒏𝒅𝒔 𝒊𝒏 𝒉𝒆𝒓 𝒑𝒐𝒄𝒌𝒆𝒕
𝑨𝒏𝒅 𝒔𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒏'𝒕 𝒍𝒐𝒐𝒌 𝒂𝒕 𝒚𝒐𝒖, 𝒘𝒐𝒏'𝒕 𝒍𝒐𝒐𝒌 𝒂𝒕 𝒚𝒐𝒖

𝑺𝒉𝒆 𝒉𝒊𝒅𝒆𝒔 𝒕𝒓𝒖𝒆 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒆𝒏 𝒔𝒖 𝒃𝒐𝒍𝒔𝒊𝒍𝒍𝒐
𝑺𝒉𝒆'𝒔 𝒈𝒐𝒕 𝒂 𝒉𝒂𝒍𝒐 𝒂𝒓𝒐𝒖𝒏𝒅 𝒉𝒆𝒓 𝒇𝒊𝒏𝒈𝒆𝒓, 𝒂𝒓𝒐𝒖𝒏𝒅 𝒚𝒐𝒖.|

Il riflesso in questo specchio non mi appartiene, io non sono una persona che si spaventa di quello che può succedere se uscisse anche solo per un secondo fuori casa, sono quella che affronta le giornate con il sorriso sulle labbra e un diavolo pe...

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Il riflesso in questo specchio non mi appartiene, io non sono una persona che si spaventa di quello che può succedere se uscisse anche solo per un secondo fuori casa, sono quella che affronta le giornate con il sorriso sulle labbra e un diavolo per capello come contorno, in fondo era proprio questo il nomignolo che avevo a casa mia.

«Sei come tua madre, un vero e proprio diavolo.» Mio padre me lo ripeteva spesso, però non ci avevo mai fatto così caso come adesso che sento la sua mancanza fin dentro le mie ossa, mi sembra banale da dire ma non credevo che la sua assenza potesse distruggere tutte le mie speranze e i miei sogni, non mi trattavano come dovevano però erano la mia famiglia, me li hanno portati via come se non contassero nulla per me e invece solo adesso mi rendo conto che lo erano davvero.

«Nottataccia?» Robert mi porta un del tè bollente dalla cucina, ho notato che si girava e rigirava nel letto pensando che non lo sentissi mentre invece quella che non riusciva a dormire ero proprio io, prendo la tazza fra le mani e cerco di sorseggiare a poco a poco per evitare di scottarmi la lingua, vedo Robert su di giri e mi chiedo subito cosa gli passi per la testa.

«C'è qualcosa che vuoi dirmi? Ti vedo un pò strano, dico sul serio!» Mi sorride timidamente e torna a guardare fuori dalla finestra, c'è qualcosa di più importante che rispondere alla propria migliore amica? «Sto parlando con te, sono proprio qui di fianco... Chissà se noti ancora la mia presenza.» Dico ridendo e prendendolo in giro, mi sembra così sospettoso il suo comportamento ultimamente.

«Credo di non capire più chi sono, a cosa credo e cosa a penso sopratutto Selene, sembro un'altra persona e mi intimorisce il fatto che non potrò mai sapere se sono cambiato per davvero o è solo una mia impressione.» Sento il suo tono di voce spezzarsi il un pianto leggero e addirittura piacevole, si sfoga contro la mia spalla e accarezzo i suoi capelli scuri sperando che in qualche modo possa consolarlo dal terribile dolore che ha dentro il petto, anzi sembra che in realtà si tratti di me e non di lui, sto cercando di evitare di piangere a tutti i costi di fronte a lui, ormai è all'ordine del giorno.

«Tu credi che i miei genitori meritassero di morire? Insomma non erano dei santi, però credi che avranno sofferto?» Dio quanto sono stupida, perché devo chiedere delle cose così difficili proprio a lui? Mi ci metto anche io con il mio vittimismo a rovinare la sua vita.

«Nessuno merita di morire, quando arriva quel momento è inevitabile che accada e basta, si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato e così via dicendo, credimi Selene farei di tutto per tornare indietro e magari non portarti a casa di quello stronzo di Benjamin.»  Mi vengono i brividi al pensiero delle sue mani sopra il mio corpo e della sua premura di ottenere ciò a cui ha sempre mirato, il mio corpo e la mia innocenza o purezza se così vogliamo definirla.

𝐂𝐚𝐫𝐨𝐮𝐬𝐞𝐥 |𝐇.𝐒|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora