Nel 1960 il circo arriva nella città di Jupiter, in Florida dove Selene Porter ha solo 18 anni quando scappa di casa per vivere una vita diversa, odia la monotonia e i problemi della sua famiglia non fanno altro che alimentare questo suo malumore.
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«This is the end Hold your breath and count to ten Feel the Earth move and then Hear my heart burst again.»
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Avete presente quando la voglia di scoprire cosa si nasconde dopo la morte diventa talmente presenta nella nostra mente che non si riesce a farne a meno? Ho sempre pensato che dopo il distacco dell'anima dal nostro corpo ci fosse qualcosa di molto più grande, un altra vita che è riservata solo a chi lascia questo mondo fin troppo presto e dopo? Cosa accade dopo? Dopo che hai lottato per vivere, per fare ciò che ami, per crescere e trovare l'amore della tua vita, cosa ci resta se non un silenzioso oblio che non lascia via d'uscita?
Stai per cadere in quell'oblio senza nemmeno accorgertene, in punta di piedi percorri quella strada che ti conduce verso la fine e giorno per giorno ti avvicini a ciò che più assomiglia al buio eterno, al terrore di non risvegliarti più perché sei troppo spaventata nell'aprire gli occhi e non trovare di fronte a te la luce splendente del sole che illumina il tuo viso.
Come ci si sente a sapere che forse questa sarà l'ultima volta che riuscirai a poter vedere il sole? Non ho mai pensato bene a questo fino a quando non ho cominciato a capire quanto in realtà fosse assurda la mia esistenza, come tutto girasse solo a una singola persona in tutto il pianeta. Vivere per qualcuno che prima non sapevi nemmeno chi fosse, non conoscevi il suo volto e il suo sguardo fino a quando tu stessa non l'hai incrociato per la prima volta.
È stata una scelta tua, che scelta stupida direbbero alcuni. Come si può donare la propria anima a qualcuno? Come puoi solo pensare una cosa del genere? Qualcuno potrebbe dire che essendo giovane non ragiono con la mente bensì con il cuore, ma forse non è proprio così. In realtà è più una questione di legami, non respiri se lui non c'è, non vivi se lui non è al tuo fianco, non puoi andare avanti se Harry non ti tiene per mano mentre cammini per strada con un sorriso sulle labbra.
Ma in fondo cosa ne sanno gli altri dell'amore? Dell'oblio e del paradiso? Loro non sanno assolutamente niente! Ma nemmeno io so realmente cosa c'è, farlo credere a chi me lo chiede sembra un'impresa complessa e anche se un giorno me lo dovesse chiedere Harry non saprei cosa rispondere, mi sentirei bloccata dalle sue parole e dal suo sguardo pungente sopra la mia pelle.
Perché non possiamo semplicemente vivere per sempre? Potremmo fare tutto, non soffrirei nel vedere qualcuno che amo sparire da un giorno all'altro per una malattia o per un incidente stradale, niente di niente. Perché allora se c'è un Dio lì sopra come diceva mia madre, non può donarci la vita eterna come professa esattamente nella Bibbia? È incredibile come queste teorie mi vengono solo adesso, non ho mai espresso il mio pensiero a voce alta e probabilmente farlo mi costerà caro ma chi lo sa. Un giorno magari potrò dirlo direttamente a lui di persona, e potremmo riderci sopra.
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Qui dentro non si respira, sono sicuramente nel cofano di qualche auto ma lo spazio intorno a me è davvero ridotto. Credo di essere davvero diventata più claustrofobica rispetto a prima, sarà che la gravidanza porta le mie emozioni a livelli decisamente più alti.
