|𝑰 𝒃𝒆𝒈𝒈𝒆𝒅 𝒉𝒊𝒎 𝒕𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒚.𝑻𝒓𝒚 𝒕𝒐 𝒓𝒆𝒎𝒆𝒎𝒃𝒆𝒓 𝒘𝒉𝒂𝒕 𝒘𝒆 𝒉𝒂𝒅 𝒂𝒕 𝒕𝒉𝒆 𝒃𝒆𝒈𝒊𝒏𝒏𝒊𝒏𝒈.|
Un terribile incubo risveglia in me nuovi timori, il volto di Harry terribilmente mutilato e l'artefice di questo orrore ero proprio io.
Le mie mani impregnate del suo sangue e il sorriso consapevole di quello che ho appena fatto proprio a lui, al suo fianco vedo Jimmy e tutti i freaks che giacciono per terra con la bava alla bocca, un proiettile conficcato nel cuore e io con la pistola in mano.
È tutto un malinteso, non posso essere stata davvero io a fare una cosa del genere e ho paura di non poter fare niente per rimediare all'orrore commesso, le persone a cui tengo di più al mondo sono state massacrate dalla sottoscritta? No è assurdo, devo tornare nella realtà e fermare tutto questo.«Selene? Selene svegliati.» Ethel mi sta chiamando, posso sentire benissimo quello che sta cercando di fare e altre due mani mi sollevano la schiena dal letto, perché non posso muovermi? Sembro bloccata da una forza oscura che non mi lascia in pace, questa visione mi perseguiterà per tutta la vita ne sono certa.
«Portatemi quel secchio laggiù, ci vorrà qualcosa per svegliarla e non basteranno dei semplici schiaffi a farlo.» Finalmente riesco a riaprire gli occhi però non posso muovere le mani, il cuore mi si blocca nel petto quando incrocio lo sguardo preoccupato di Harry insieme a Jimmy, la sua espressione sorpresa e un sospiro di sollievo nel vedermi ancora tutta intera e senza nemmeno un graffio!
Nonostante sentissi davvero qualcuno che mi teneva ferma al letto e non mi faceva alzare per nessuna ragione al mondo, che spavento...
Spero non accada mai più una cosa del genere, non sarei pronta a sopportare ancora tutto quel dolore che non cessava di finire, Harry mi prende la mano poco dopo e cerca di sentire il battito del mio cuore, credo di non sentirlo più come prima e la colpa sarà della tensione.«Ti senti meglio? Ci hai fatto prendere un tale spavento piccola...» Mi ha davvero chiamata in quel modo? Strano che non abbia usato il nomignolo di Cenerentola questa volta, sta letteralmente migliorando e ne sono più che felice.
«Sto bene adesso, non pensavo ti preoccupassi così tanto per me Harry.» Di solito lasciava che le cose seguissero il suo corso, mentre invece mi è stato vicino tutto il tempo e la paura di perdermi l'ha avuta anche lui, proprio come me l'altra notte.
Siamo più simili di quanto sembri, collegati da una forza invisibile che ci attira come calamite e poi ci fa scontrare di continuo, mi sembra surreale dire o pensare che possa davvero esistere un filo che ci unisce, magari è davvero così.«Devo dirvi una cosa!» Priscilla entra sconvolta nella mia roulotte, spaventata corre da Harry e alcune lacrime scendono lungo il suo viso, credo sia accaduto il peggio poiché è una di quelle giornate che se iniziano male finiscono allo stesso modo, Harry accarezza i suoi lunghi capelli scuri e dando il conforto che cerca, Priscilla riesce a calmarsi dopo qualche secondo e comincia a parlare.
«Non riesco a trovare le gemelle, sono forse andate via? Tu ne sai qualcosa Jimmy?» Siamo tutti scossi e delusi nel sapere che sono scomparse, erano ormai parte della famiglia e se dovessero rapirle per farne dei macabri esperimenti da laboratorio? No dobbiamo trovarle, provo ad alzarmi dal letto e quando tocco il pavimento freddo un brivido percorre la mia schiena, Harry si stacca dall'abbraccio di Priscilla e viene ad aiutarmi.
«Sei più vecchia di Elsa sotto questa prospettiva sai?» Sorrido e metto il mio braccio sotto la sua spalla, Priscilla ci sta fulminando con lo sguardo e Ethel sembra essersi accorta del rapporto che ho instaurato con Harry, forse ormai lo sanno tutti e non vedo perché dovrei nasconderlo se entrambi siamo sicuri del nostro legame.
Usciamo dalla roulotte e finalmente torno a respirare regolarmente, mi sento meglio di prima e Harry capisce subito che volevo solo "scappare" da loro per qualche secondo, mi sembra una cosa da egoisti ma non importa, le vicende di questo posto sono troppe e non riesco mai a starci dietro per via dei pensieri che affollano la mia mente.
«Hai rischiato tutto ieri sera, solo per no farmi andare all'inferno con Mordrake... Perché fai tutto questo per me Selene? Non lo merito, per come ti ho sempre trattata sopratutto.» Appoggio la testa sopra la sua spalla, non potrei mai avercela con lui perché ormai credo di provare qualcosa di molto profondo per Harry..
«Perché farebbe più male perderti con la consapevolezza di non aver fatto nulla per salvarti, mentre io invece sarei andata all'inferno per salvarti la vita Harry.» Harry mi guarda con gli occhi lucidi e colmi di tristezza, nessuno probabilmente gli ha mai detto una cosa simile e sapere di essere la prima riempie il mio cuore di pura gioia.
Prima di abbracciarlo rivedo il suo volto sfigurato, mi blocco immediatamente e urlo per lo spavento.
Perché adesso non vedo altro che quel sogno? Voglio dimenticare tutto quello che ho fatto in quel momento e guardare Harry con i miei veri occhi, non quelli della ragazza che lo ha ucciso.«Non devi avere paura Selene, sono io guardami! È tutto finito, niente e nessuno ti farà del male adesso. Te lo prometto.» Inspiro e espiro allo stesso tempo più volte, cercando di calmarmi e di non pensare più alle orribili visioni.
Devo concentrarmi solo su Harry, capirò così che devo distaccare semplicemente la realtà dai sogni e potrò continuare a vivere tranquillamente.«So che starò bene se sarai al mio fianco, che tenderai sempre la tua mano verso di me..» Harry preme le sue labbra sulle mie per un tempo che sembra infinito, per la prima volta non c'è malizia nel suo gesto, quello che riesco a percepire da parte sua è solo un semplice bacio colmo di speranza e anche quel pizzico d'amore che prima non capivo se lo fosse per davvero.
Sto perdendo la testa, perché mi crea così tanta dipendenza?
STAI LEGGENDO
𝐂𝐚𝐫𝐨𝐮𝐬𝐞𝐥 |𝐇.𝐒|
FanfictionNel 1960 il circo arriva nella città di Jupiter, in Florida dove Selene Porter ha solo 18 anni quando scappa di casa per vivere una vita diversa, odia la monotonia e i problemi della sua famiglia non fanno altro che alimentare questo suo malumore. D...