Chapter ten.

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|𝑮𝒊𝒓𝒍, 𝒕𝒆𝒍𝒍 𝒎𝒆 𝒘𝒉𝒂𝒕 𝒚𝒐𝒖'𝒓𝒆 𝒅𝒐𝒊𝒏𝒈 𝒐𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒔𝒊𝒅𝒆
And 𝒕𝒆𝒍𝒍,𝒋𝒖𝒔𝒕 𝒕𝒆𝒍𝒍 𝒎𝒆 𝒘𝒉𝒂𝒕 𝒚𝒐𝒖'𝒓𝒆 𝒅𝒐𝒊𝒏𝒈 𝒘𝒊𝒕𝒉 𝒕𝒉𝒂𝒕 𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒈𝒖𝒚'

𝑪𝒂𝒖𝒔𝒆 𝑰 𝒂𝒊𝒏'𝒕 𝒈𝒐𝒕 𝒑𝒂𝒕𝒊𝒆𝒏𝒄𝒆 𝒕𝒐 𝒔𝒍𝒐𝒘 𝒅𝒐𝒘𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒃𝒂𝒔𝒔.|

𝙃𝙖𝙧𝙧𝙮 𝙥𝙤𝙫'𝙨

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𝙃𝙖𝙧𝙧𝙮 𝙥𝙤𝙫'𝙨.

Sento russare da qui il mio migliore amico, non so nemmeno se è già mattina o se sto semplicemente immaginando di vedere il volto di Selene sopra la mia spalla e i capelli che cadono leggeri sopra le sue guance, provo a spostarli cercando di non svegliarla o altrimenti sarebbe capace persino di uccidermi.
Ha il viso così freddo e pallido in questo momento, non è una cosa poi così normale dopo tutto, quindi mi chiedo se stia davvero bene come sembra.

«Non sei male sai? Insomma non mi piaci, però...» Trattengo quello che in realtà vorrei dire perché potrei pentirmene amaramente il giorno dopo, mi conosco e non voglio allontanarmi da lei ancora una volta, anche se tendo a fare questo continuamente e so di spezzare il suo cuore tutte le volte che accade, non provo però dei sensi di colpa anzi è tutto il contrario.

Io so che Selene c'è, proverà sempre a farmi cambiare idea e semmai dovessi sbagliare per la millesima volta lei mi perdonerebbe, è da egoisti parlare in questo modo e me ne rendo conto, ma è la dannata verità che non voglio rivelare a nessuno se non a me stesso, al mio cervello che non connette quando mi ronza attorno con quelle sue gambe lunghe e gli occhi di ghiaccio, non smetto mai di osservarla quando ne ho l'occasione visto che è l'unica che riesce a sorreggere il mio sguardo, se proprio deve.

Mi piacerebbe sapere cosa pensa, a chi e se ogni tanto gli viene il mio nome in mente, se riflette su quello che vorrebbe fare in proposito, ma Selene non mi lascerà mai entrare nei suoi pensieri se non sarà lei stessa a decidere di farlo.
Selene non è un libro aperto, riesce a confondermi con un semplice sguardo e qualche strana espressione delle sue, non è come me.

Non può essere come me perché voglio che sia migliore, non dev'essere disprezzata da chiunque gli si pari davanti e gli dica cosa fare, Selene dev'essere libera di esprimere i suoi sentimenti tranquillamente e non nasconderli, reprimerli a tal punto da dimenticare di avere un cuore che batte dentro il petto, di non essere fatta di pietra ma di carne e sangue.

Un lampo in questo preciso istante squarcia il cielo, interrompendo di colpo ciò a cui stavo dando un vero peso, credo la mia vita prima di arrivare in questa città era più che vuota e non c'era nessuna motivazione valida per vivere, i miei genitori sono morti quando avevo solo 10 anni e la loro perdita ha fatto nascere qualcosa di oscuro dentro di me, far soffrire le persone e vederle chiedere pietà mi faceva sentire qualcuno che non ero mai stato, un vincente.

𝐂𝐚𝐫𝐨𝐮𝐬𝐞𝐥 |𝐇.𝐒|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora