Capitolo 28

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Mirko è li,steso per terra.
Un grande livido sulla fronte,un taglio che arriva quasi fino al mento,ed il naso che sanguina.
E lui lì,svenuto per il colpo per strada.

Mirko ha avuto un incidente.

Corro verso di lui con le lacrime che scendono senza fermarsi un secondo,e mi butto per terra per cercare di vedere cos'ha.
Lo guardo,buttata su di lui,impalata.
Siamo soli qui,e non so che fare.
Prendo il telefono e singhiozzando chiamo il 118.
Fra 1 minuto saranno qui.
Io continuo a guardare il suo viso,i suoi occhi chiusi.
E le sue labbra..con un piccolo taglietto sul labbro inferiore.
Nonostante la situazione,lo bacio lievemente.
Poi arriva l'ambulanza.
Tre uomini corrono velocemente verso di noi,con una barella dove faranno stendere Mirko.
Con tutta velocità lo sollevano e lo poggiano sulla barella,correndo verso l'ambulanza.
"Piano.." Sussurro sperando che mi abbiano sentito.
Arrivati davanti il furgoncino uno di questi uomini mi chiede:
"Sei una parente?"
"Si,sono la ragazza." Rispondo,e mi aiutano a salire.
Per tutto il tragitto rimango a guardare il suo viso.
Non riesco a smettere di piangere nel vederlo così,e gli stringo sempre più forte la mano,sperando che magari facendo così si sveglierà.
Cinque minuti,e siamo davanti all'ospedale.
Tutto succede così in fretta,che io non so neanche più dove sono.
Lo portano in una stanza,e prima che io possa accedere in essa,un infermiera mi blocca.
"Scusa,ma qui non puoi entrare.." Mi dice accarezzandomi una spalla,e facendomi accomodare su una sedia,e poi se ne va,lasciandomi sola.
Mi passo le mani sulla faccia,devastata.
Devo chiamare la mamma subito.
Inizio a cercare il suo numero in rubrica.
Inizio a comporlo sulla tastiera,ma cambio idea.
Non ho la forza per dare io la notizia alla mamma.
Chiamerò prima mia madre,e lei avviserà Francesca.
"Mamma.." Dico con voce rotta dal pianto.
"Carlotta?Che è successo?" Alle sue parole inizio a singhiozzare di nuovo.
"Carlotta?!Parla.." Dice preoccupata.
"È-e che s-stavo c-cercando Mirko p-perché mi aveva s-scritto una lettera e-e m-mentre lo cercavo l-l'ho trovato a t-terra,ha avuto un i-incidente.
Ho c-chiamato l'ambulanza,e-e ora s-sono qui in ospedale..
Ti prego,c-chiama tu Francesca.." Singhiozzo.
"Okay Carlotta calmati,ora arrivo insieme a Francesca." Dice ed io attacco.
Voglio sapere cosa sta succedendo lì dentro.
Mi sento morire qui,soprattutto perché sono senza sue notizie.
Ho dato a mia madre un incarico troppo forte,Francesca morirà.
Però io non ce la faccio,vorrei che tutto ciò non fosse successo,e mi sento in colpa.
Se io non lo avessi rifiutato lui non avrebbe portato la lettera,e quindi è colpa mia.
Vorrei stare io al posto suo,non se lo merita,non se lo merita affatto cazzo.
In pochi minuti Diego,Erika e Francesca con mia madre sono qui,il padre non so dove sia.
Corro verso Francesca e la stringo forte.
Lei è così debole che se potesse si butterebbe a terra,o non so cosa.
Saluto tutti,e poi mia madre,che mi abbraccia cercando di aiutarmi,ma non può,è impossibile.
Esce un dottore.
"Siete la famiglia del ragazzo?" Chiede riferendosi a tutti noi.
"Si." Risponde Erika.
Prima di parlare esita,e guarda in basso,poi guardando negli occhi ognuno di noi dice:
"Il ragazzo è in coma."

Sei la mia ancora e sarai il mio ancora||Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora