CARLOTTA'S POV.
Non mi capacito di quello che è successo,non riesco a pensare in modo lucido.
Penso di aver perso la parte più grossa di me,ed è stata tutta colpa mia.
Cristo,sono un disastro.Non riesco a stare un minuto ancora in questo posto,sapendo che lui è qui,che sta piangendo.
Chiamo velocemente mia madre in modo che possa venire subito per firmare le carte d'uscita e andarmene via da queste mura in cui mi sento intrappolata.
Sento l'aria iniziare a farsi pesante,e non so quanto ancora potrò resistere senza perdere i sensi.Una decina di minuti dopo vedo la figura lontana di mia madre avvicinarsi,notando la sua espressione preoccupata in volto.
"Carlotta,che è successo?Cos'hai?Rispondi" Mi dice velocemente.
Mi rendo conto solo dopo un po' di star guardando un punto fisso sul pavimento,mentre mia madre continua a parlare senza che io la ascolti.
"Voglio tornare a casa,non voglio stare più qui,mamma" Dico con le lacrime che mi bagnano il viso.
Penso abbia compreso la motivazione di questa mia improvvisa voglia di andarmene.
Annuisce lentamente mentre mi accarezza una spalla.
"Va bene" si ferma "vai a preparare le tue cose,ci metto un attimo" Mi dice prima di inseguire un'infermiera che non mi sembra di conoscere."Devo prendere solo un paio di magliette ancora e poi ho finito" Le dico mentre mi guarda sulla soglia della porta.Non dice nulla,si limita ad annuire.
Piego le due maglie e le posiziono per bene nel borsone.Infine chiudo la cerniera e me lo sistemo in spalla,cercando di regalare un sorriso,anche piccolo,a mia madre,nonostante per me sia uno sforzo grande dato come sto.
Raggiungiamo l'ingresso ed iniziamo a salutare le infermiere che con me sono sempre state fin troppo disponibili.
Dopo aver finito di baciare guance a destra e a manca,noto che mia madre ha intrapreso un discorso,ed ho come la sensazione che non sarà tanto breve.
A quel punto decido di allontanarmi,lasciando il mio borsone per terra.
Voglio cercare solo di poter vedere un attimo com'è la situazione.
In punta di piedi,molto silenziosamente,raggiungo il suo reparto,e in pochi minuti sono ad un passo dalla sua stanza,dove l'unica cosa a dividerci è una porta.
Dalla fessura della chiave provo a vedere cosa sta facendo.
E con grande sollievo noto che niente di quello che avevo pensato sta accadendo,sta semplicemente dormendo,la situazione sembra piuttosto tranquilla.
Non credo di aver visto qualcuno oltre lui,perciò faccio un sospiro per prendere coraggio e abbasso quella dannata maniglia.
Mi avvicino.
Come avevo visto qualche secondo prima sta dormendo,ma la situazione è diversa da come avevo pensato.
Il suo viso è rosso,le guance sono calde e bagnate,deve essersi addormentato poco fa.
I ricci sono più scompigliati del solito,ed è molto agitato,continua a girarsi e a rigirarsi nel lettino,non sta avendo un sonno tranquillo.
Inizio a piangere in modo silenzioso,iniziando ad inghiottire i singhiozzi che stanno minacciando di uscire.Non so quanto resisterò ancora.
"So che forse non ci crederai,ma ti amo" Gli sussurro all'orecchio.
Gli lascio un bacio dolce tra i capelli,e mi affretto ad uscire da quella stanza.
Raggiungo poco dopo mia madre all'ingresso,e noto che sta ancora parlando con il tipo con cui l'ho lasciata prima.
"Andiamo" Dico mettendo il borsone in spalla.
Mi affretto a raggiungere l'uscita,ed una volta fuori un senso di tranquillità mi pervade.
Non voglio tornare mai più qui.
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Sei la mia ancora e sarai il mio ancora||Mirko Trovato
FanfictionCarlotta è nuova a Pomezia,ed all'inizio non si sentirà proprio a suo agio. Il primo giorno conosce Mirko,a primo impatto per nulla gradevole. Però poi col passare del tempo il loro rapporto migliorerà,fino a diventare qualcosa che va oltre il senti...