Capitolo 34

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La lezione di matematica grazie al cielo vola in un attimo oggi,Dio avrà voluto farmi una grazia per una vola.
Sarà anche perché non ho seguito una parola detta dal professore,ma decido di dare il merito al signore molto sopra a noi.
Camilla passa davanti al mio banco per uscire dall'aula proprio mentre completavo la mia opera,ovvero mentre disegnavo la lettera 'A' a caratteri cubitali su un pezzo di carta.
Mi strappa il foglio da sotto le mie mani,ed inizia a rimproverarmi per non aver seguito la lezione come avrei dovuto.
"Signorina,le sembrano scarabocchi da fare questi durante l'ora di aritmetica?" Tenta di fare una voce grave per imitare il prototipo di professore.
"No,mi perdoni.
E ora ridammi quel foglio." Me lo riprendo con forza ficcandolo con forza insieme a tutte le altre cose poggiate sul mio banco nello zaino.
Prendo in mano i libri in più che mi appesantiscono la cartella e li vado a lasciare nell'armadietto.
Apro il telefono per vedere se ho messaggi,e nel frattempo ho tipo tre libri enormi in mano pesantissimi e una scarpa slacciata.
Faccio un passo,ma a causa del mio laccio,inciampo sui miei piedi facendo cadere me e i miei libri per terra.
In sottofondo sento delle risate che rimbombano nel corridoio,e pochi sono gli sguardi preoccuparti che mi fissano e che non hanno coraggio di venire ad aiutarmi per il giudizio di altri.
Per fortuna,come sempre,arriva lui in mio soccorso.
"Amore,oddio mio,stai bene?" Mi chiede guardandomi fisso negli occhi e accarezzandomi il gomito per alleviare il dolore che mi sta uccidendo.
"Si,diciamo tutto bene." Inizio a piegarmi per raccogliere tutto quello che ho fatto cadere,ma mi blocca,facendolo lui al posto mio.Lo guido al mio armadietto,aprendolo e poi facendogli spazio per permettere di poggiare con le sue grandi braccia i miei libri.
Lo ringrazio lasciandogli un piccolo bacio a stampo sulle labbra,uno di quelli piccoli ma di una dolcezza enorme.
Velocizzo il passo nonostante mi senta un po' indolenzita,ma la mia stanchezza e la voglia di tornare a casa per buttarmi sul divano stanno crescendo.
Mi avvicino alle scale che inizio a scendere con rapidità,fino a quando non metto un piede proprio nella parte dove c'era dell'acqua,finendo di scendere le scale rotolando.
Da lì,il colore bianco inizia a diffondersi intorno a me.

***

Riapro dolcemente gli occhi,vedendo tutto un po' sfocato.Strofinandoli un po',la mia vista torna pian piano ad essere limpida.
Mi accorgo di essere in un luogo a me non estraneo,ma anzi piuttosto familiare.
L'ospedale in cui è ricoverato anche Mirko.
Appena realizzo lacrime amare iniziano a farsi spazio sulle mie guance.
Tutti gli ultimi ricordi che ho di Mirko mi fanno pensare solo alla sofferenza,a tutto il dolore che ho provato e che pensavo aver superato.
Mia madre si precipita in camera avendo visto che mi ero svegliata,ed inizia a tartassarmi di domande su come è avvenuto l'accaduto.
Non appena si accorge che il mio viso è bagnato,si ferma.
"Figlia mia,Carlotta,stai bene?" Mi chiede prendendomi le mani.
"No..." Sbotto in un pianto liberatorio.Senza esitare mia madre apre le braccia,ed io mi faccio strada.
Pensavo di aver dimenticato tutto ciò che riguardava Mirko e l'ospedale,pensavo che fosse un capitolo chiuso della mia vita.
Ma Mirko mi manca tanto,più dell'ossigeno,e sapere di essere qui e non poterlo vedere mi fa male.
Mi mancano tutti i suoi sorrisi.Tutte le risate che mi provocava.Tutti i baci che mi ha dato.Gli abbracci.Tutte le volte in cui mi prendeva come se fossi una principessa,la sua principessa.
Mi manca tutto di lui,tutto.

~AngoloAutrice.
Ragazze,non so cosa cazzo è successo.Nei primi di maggio avevo aggiornato il capitolo 34,ma non so per quale motivo,Wattpad me l'ha cancellato.
E quindi,eccomi qui.
Scusate se il capitolo è diverso da quello dell'altra volta,ho cercato di ricordare qualcosa.
Spero vi sia piaciuto.
Baci. Xx

~Emiliana.💘

Sei la mia ancora e sarai il mio ancora||Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora