CAPITOLO 6

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Tieni a mente che per te io darei tutto anche se non ho niente.
(Conta su di me, Guè Pequeno)

LEILA'S POV💜

Sono passate solo 3 ore da quando Kyle è andato via e io sono 3 ore che, seduta sul divano, continuo a fissare il tovagliolo poggiato sul tavolino.

La mia mano, indipendentemente da quello che il mio cervello le ordina, afferra il cellulare e compone il suo numero.

4 interminabili squilli prima che la sua voce risuoni dal microfono.

"Pronto? Chi è?" Dice in modo calmo.

Il mio cervello non riesce ad elaborare un pensiero coerente perciò rimango in silenzio.

"Chi è?" Chiede ancora, alzando un po' la voce.

"Sono io." La mia voce è bassa e timorosa.
Anche lui tace per qualche secondo.

"Hey ciao. Va tutto bene?" Chiede preoccupato.
"Sisi è tutto apposto."
"Come mai mi hai chiamato?"

Non so cosa rispondere perché non posso dirgli che in questo periodo lui è diventato l'unica persona con cui voglio parlare e passare il mio tempo.

"Volevo invitarti a cena qui se ti va. So che è tardi." Lancio uno sguardo al mio orologio e leggo le 9. "Ma se magari non hai niente da fare puoi venire."
"Si certo va bene. Dammi mezz'ora e sono da te" sorrido felice della sua risposta.

"Ti piace il giapponese?" Chiedo per organizzare la cena.
"Si molto, ma non ti preoccupare penso a tutto io." E mette giù il telefono.

Tutto il mio corpo inizia ad invadersi di ansia e ripensamenti. Non so perché l'ho fatto e sinceramente non credo nemmeno di volerlo sapere.

Vado in bagno e davanti allo specchio mi passo lentamente la mano sulla cicatrice.

Piccole scosse di dolore attraversano il mio corpo. Ma non è dolore fisico. È il tipico dolore mentale che ti distrugge piano piano.

Decido di sistemarmi e di sciogliermi i capelli, controllo che il mascara non sia scivolato via dalle mie ciglia e mi infilo dei jeans neri, un maglione a collo alto in cachemire nero e dei calzini con dei peperoncini disegnati sopra.

"Il peperoncino è considerato un simbolo di fortuna in Italia. Spero che la fortuna ti assista per tutta la vita amore mio." 
Ti vorrei dire che non è cosi. Che non sarà mai cosi.

Ma in questo esatto istante di tempo invece ti dico che ho avuto un po' di fortuna. Ho avuto fortuna nell'incontrarlo.

Tornata in salotto accendo delle piccole candeline al cocco e le dispongo sul tavolino.

Proprio mentre sto posando l'accendino, alle 21.30 in punto sento bussare alla mia porta.

La mia mano esita sulla maniglia ma quando la apro è come se ogni dubbio scivolasse via lavato dalla pioggia.

Kyle è in piedi davanti a me con due buste in mano da cui fuoriesce un odore di sushi incredibilmente forte, e un sacchetto più grande che non so cosa contenga.

"Prego accomodati" e gli faccio cenno con la mano di porgermi un sacchetto per aiutarlo.
Mi sorride ed entra in casa.

Lo osservo per un attimo mentre si dirige verso la cucina e mi accorgo di come mi sembra di conoscerci da anni. La sua disinvoltura in casa mia, come cammina, come si muove, ogni cosa di lui mi ricorda lui ma allo stesso tempo è come se non li accomunasse niente.

"Hey Leila, ci sei?" Vedo una mano sventolarmi davanti agli occhi.

Non mi ero accorta ne che si fosse avvicinato ne che mi stesse parlando.

𝓢𝓱𝓸𝓰𝓪𝓷𝓪𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora