CAPITOLO 19

135 6 11
                                    

Abbiamo più punti interrogativi che punti di riferimento.
(Generazione boh, Fedez)

LEILA'S POV💜

Ho deciso di far tornare Kyle nella mia vita.

Mi sono fatta convincere dal cuore invece di seguire il mio intelletto, e l'ho fatto in maniera egoista.

Nei 4 giorni in cui non ci siamo visti ho pensato e ripensato più volte di impormi categoricamente di non farlo tornare per non farlo più soffrire, ma poi quando mi ha aperto il suo cuore raccontandomi di lui e sua sorella non ce l'ho fatta.

Mi è mancato più dell'ossigeno, come alle piante manca la pioggia, come al sole manca la luna.

Ormai è mezz'ora che siamo arrivati ma degli altri ancora non c'è traccia.

Kyle è stupendo stasera, come il resto del tempo, naturalmente.

Quasi mi chiedo come sia possibile aver creato un essere umano cosi perfetto sotto tutti i punti di vista. È oggettivamente un ragazzo bellissimo ma le qualità che possiede lui sono così rare che lo invidio. Emana empatia da tutti i pori nonostante non faccia niente, è sempre gentile e premuroso con tutti, è intelligente, ha passioni e sogni da realizzare, ha superato il dolore uscendone vincitore.

"Stai bene L?"

Ecco. Empatia sempre e in ogni momento. Si preoccupa più per il bene degli altri che del suo. Assorbe il dolore mentale e fisico accumulandolo tutto dentro di se.

"Si grazie. Voglio solo entrare, mi iniziano a far male le gambe a forza di stare in piedi qui ferma." 

Ed è la verità. Mi sento così debole da un periodo a questa parte, vomito spesso, il mio corpo sembra denutrito.

Ma non voglio pensarci stasera, sono uscita appunto per distrarmi.

In questi giorni mi è anche capitato di aver sognato Landon. Mi ha parlato ma per quanto mi sforzi non riesco a ricordare ciò che mi ha detto. 

Vorrei sapere se è arrabbiato con me, se è felice per me, se pensa che io sia un mostro o se mi merito una seconda possibilità. Ma è tutto svanito dal mio cervello.

In lontananza vedo un mucchietto di ricci che saltella in aria verso di noi e riconosco subito Easton, seguito da Caleb e Axel. East salta praticamente in braccio a Kyle e poi mi stringe in un abbraccio fortissimo e mi sussurra una cosa all'orecchio: ti prego non lasciarlo più, era disperato.

"Wow donzella siete meravigliosa codesta sera di metà primavera." Dice poi ad alta voce con tono teatrale.

Non posso fare a meno di sorridere, il suo buon umore non può che migliorare anche il mio.

Poi East si mette in mezzo a me e Kyle e dopo averci preso sottobraccio ci trascina verso l'entrata.

Il locale è davvero bello ma affollatissimo, sembra che l'intera Manhattan tra i 18 e i 25 anni si sia riversata tutta qui dentro.

Ci avviciniamo al bancone perché Easton ha espressamente richiesto dell'alcol.

"Vuoi qualcosa da bere?" Urla Kyle. Non so se dovrei, sono anche a stomaco vuoto.
"Si grazie. Un vodka lemon." Urlo di rimando al moro accanto a me.

Dopo due minuti ho il cocktail in mano e anche Kyle. "È un Midori Sour vero?"
"Si esatto. È il mio preferito."

È impossibile conversare in questo posto caotico, non credo parlerò più per tutta la sera o rischio di uscire da qui senza voce.

𝓢𝓱𝓸𝓰𝓪𝓷𝓪𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora