CAPITOLO 24

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KYLE'S POV💙

"Tu non sai cosa cazzo sto passando! Devi stare zitta!" Urla e rumori di cocci infranti.
Evie mi abbraccia forte e io le copro le orecchie con le mie manine.
"Non ti azzardare ad andare da loro! Lasciali in pace!" Le urla di mia madre riecheggiano per la casa e poi il rumore di uno schiaffo.
Le lacrime di Evie le bagnano il pigiamino rosa con le ciambelle che lei ama tanto.
Poi la porta si spalanca e nostro padre avanza a passo deciso verso di noi.

Mi sveglio tutto sudato da uno dei miei soliti incubi.

Ormai non mi fanno più alcun effetto, ho sconfitto la paura ed il dolore. Sono ineluttabile.

Mi alzo dal letto solo perché oggi ho l'esame più importante e difficile del mio corso.

Sbadiglio e mi passo una mano tra i capelli mentre cammino verso la cucina alla ricerca di qualcosa di dolce da ingerire.

Chissà se Leila stamattina mangerà i suoi soliti cereali al cioccolato con il latte al cioccolato. Ama il cioccolato più di qualsiasi cosa, ma meno dei suoi strambi calzini. Ho amato la faccia che ha fatto quando glieli ho regalati.

Con oggi sono 5 giorni che non vedo Leila.

Dopo essere rimasto a dormire da lei venerdì notte, abbiamo pranzato insieme e poi mi ha letteralmente cacciato da casa perché doveva immergersi in una sessione di studio disperato.

Mi è mancata ogni singolo giorno e sto facendo il conto alla rovescia per quando la rivedrò, ovvero domani.

"Buongiorno ma chérie" le invio il solito messaggio di buongiorno del quale non aspetto una risposta perché so che lei non usa mai il telefono, quindi quando mi risponderà probabilmente sarà già pomeriggio.

"Buongiorno signorino Kyle." Saluto di rimando Carla e mi lancio sulla crostata alle albicocche che ha appena sfornato.
"Mamma mia...non so come farei a vivere senza di te." Le dico con la bocca piena e gli occhi chiusi per assaporare meglio questa prelibatezza.

"Ma perché non ti metti una maglietta?" Mia sorella Evie è già pimpante e fastidiosa e sono solo le 9 di mattina.

"E tu perché non ti metti in silenzioso?" Mi fa la linguaccia di rimando e poi esce dalla cucina dopo aver preso una mela rossa dal cesto della frutta.

La guardo ancheggiare via, con i lunghi capelli castani che le ricadono lungo la schiena coperta da un vestitino azzurro.

La mia bimba è cresciuta così tanto, ma qualche volta torna ad essere piccola. Come quando ci sono i temporali e viene ad infilarsi nel mio letto. O come quando vede un insetto e viene da me piagnucolando perché lei ha paura.

"Buongiorno amore mio." Entra anche mia madre, con la sua postura sicura e i capelli raccolti in uno chignon ordinato.

Mi lascia un bacio sulla tempia e si mette a confabulare con Carla in vista di una cena programmata per domani con dei soci di mamma.

Torno in camera mia, dopo essermi ingurgitato mezza crostata, per darmi una sistemata.

"Café chez Starbucks avant de partir?" Caffè da Starbucks prima di andare? È Easton.

Accetto e poi scendo per andare a prendere la macchina e passarlo a prendere.

Il mio amico è già sotto casa sua, avvolto dalla sua classica t-shirt blu navy.

"Ciao Ky." Dice accomodandosi accanto a me.
"Ciao East. Come hai dormito?" Gli chiedo guardando il suo viso scavato da profonde occhiaie.

"Uno schifo. Ieri sera ho come avuto una paralisi cerebrale e non mi ricordavo più niente così ho passato tutta la notte a ripassare per la 500esima volta."

𝓢𝓱𝓸𝓰𝓪𝓷𝓪𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora