Vorrei portarti al mare
anzi portarti il mare.
(La musica non c'è, Coez)LEILA'S POV💜
Il fiume davanti a me scorre lento.
Onda dopo onda trascina via la spuma creatasi.
Le luci di New York oscurano le stelle.
Ho lasciato Kyle da solo a casa mia. Mi sento in colpa? Si. Lo rifarei? Si.
Non volevo ferirlo, ma guardarlo negli occhi e continuare a mettergli mi stava logorando l'anima."Oh mio dio..." sussurro a bassa voce continuando a tenere gli occhi fissi sullo schermo del mio computer. "OH MIO DIO CE L'HO FATTA!!" Urlo verso i miei genitori. L'università di Cambridge mi ha appena ammesso alla facoltà di Astronomia.
"Oh piccola mia sono cosi fiera di te." Mi dice mia madre mentre mi abbraccia. Papà invece mi guarda e posso leggere tutto il suo orgoglio nei suoi grandi occhi marroni.
Sto piangendo dalla gioia e prendo subito il cellulare per chiamare Landon.
"Hey amore che succede?" Mi risponde la sua voce calda.
"CE L'HO FATTA LAN!!! MI HANNO ACCETTATA!!" Non c'è bisogno di specificare perché lui sa perfettamente a cosa mi riferisco.
"ODDIO LILLI SONO COSI CONTENTO PER TE!!"
"SONO TROPPO FELICE!! Preparati che tra 1 ora ti passiamo a prendere. Andiamo a festeggiare!!!" Gli dico.
Corro in camera mia a truccarmi e vestirmi e poi verso le 19.30 passiamo a prendere Lan sotto casa per andare a mangiare nel mio ristorante preferito."Basta, basta..." dico alla mia mente. Non voglio pensare a niente. Voglio solo stare da sola in pace con me stessa.
"Ti rendi conto piccola che andremo a studiare a Cambridge insieme?" Mi dice Landon seduto alla mia sinistra nei sedili posteriori. È bellissimo stasera. Indossa un pantalone elegante e una camicia nera. La sua colonia invade l'abitacolo e mi punge le narici.
"Sono davvero troppo emozionata ma allo stesso tempo deconcentrata dal tuo profumo. Ci hai fatto il bagno dentro? Poi ti lamenti che devi comprartene due boccette al mese." Dico al moro accanto a me.
"Ha ha. Io mi lamento quanto mi pare e piace." Mi risponde lui facendomi la linguaccia.
Mi sporgo verso di lui per dargli un bacio.
"Ti amo." Mi dice.
"Je t'aime"
"Adoro quando me lo dici in francese. Sei stupenda.""HO DETTO BASTAAAA!" Urlo al fiume, alla notte, alle stelle, alla vita. Urlo a me stessa, urlo a Cambridge, urlo a quella maledetta strada, a quel maledetto camion.
Urlo a quel ristorante che non ci ha mai visto arrivare e a quei due ragazzi che non mi hanno lasciata morire."Piccola?" La sua voce mi colpisce come uno schiaffo in faccia.
"Non sei qui. Non sei reale." Gli rispondo. Landon non è qui e non lo sarà più.E invece mi appare davanti agli occhi. Vestito con la sua camicia nera, ormai lacerata e sporca di sangue.
Gli guardo il volto che è ricoperto di tagli e lividi. Un vetro è conficcato sopra la sopracciglia destra e un rivolo di sangue gli cola lungo lo zigomo. L'occhio sinistro invece è nero e semichiuso.
"E invece sono qui. Guardami."
"Che ci fai qui?" Gli chiedo con gli occhi lucidi.
"Ho sentito che mi pensavi."
"Io ti penso sempre Lan..."
"Si ma adesso più intensamente.""Perché non sei arrabbiato con me? Perche non sei arrabbiato con la persona che ti ha rovinato la vita?" Si avvicina, si accovaccia davanti a me e posa le sue mani longilinee sulle mie ginocchia.
"Perché lo sai che non sei stata tu. Lo sai ma non riesci a smettere di pensare il contrario. Perché hai paura che il dolore sia l'unica cosa che ti faccia tenere vivo il mio ricordo. Ma non è cosi. Perché io sarò sempre con te e tu non potresti mai dimenticarti di me."
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𝓢𝓱𝓸𝓰𝓪𝓷𝓪𝓲
Teen FictionLeila ha 21 anni ed ha già perso la voglia di vivere. La vita le ha tolto tutto costringendola ad un'esistenza fatta di dolore, senso di colpa, vuoto e sofferenza. Poi un giorno, due occhi verdi di speranza incrociano i suoi in un angolo della Grand...