CAPITOLO 30

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(il ragazzo nella foto è Lucas)

KYLE'S POV💙

"Allora amori miei. Mi raccomando fate i bravi, ascoltate sempre quello che vi dice la sorvegliante e chiamatemi ogni giorno. Kyle ti ricordi come si usa il telefono?" Mamma è davanti a me e Evie, che mi tiene stretta la manina. Dietro di noi Daphne ci sta aspettando per prendere il volo diretto a Lione. Daphne sarà la nostra sorvegliante per tutti i 6 lunghi mesi che aspettano me e mia sorella.
Annuisco con la testina.
"Venite qui, abbracciatemi forte forte." Mia madre si slancia verso di noi e ci stringe. "Mi mancherete tantissimo."
"Anche tu ci mancherai mamma." La vocina di Evie è delicata e sottile. Ha solo 7 anni e sta già andando dall'altra parte del mondo.
Dopo tutti i saluti seguiamo Daphne verso l'imbarco. Evie trotterella accanto a me stringendo sul suo petto il suo delfino peluche.
"Papà non è venuto a salutarci." Piagnucola la bimba accanto a me.
"È meglio così Evie."
"Non gli mancheremo?" Cosa dovrei dirle? Gli mancheremo? Non penso. Non gli è mai importato di noi. Ma come posso dirglielo? La mia sorellina non sa tutta la storia. Sa che papà ultimamente era strano ma non ha mai capito il reale motivo. E non ha mai capito che gli schiaffi che ha preso in realtà non erano educativi ma colmi di cattiveria.
Neanche io ho capito molto in realtà. Ma so che papà non è una brava persona.
"Non lo so Evie." Lei sta un po' in silenzio guardandosi i piedi mentre cammina.
"Kyle?"
"Si?"
"Il nostro papà è cattivo?"
Non penso che esistano persone buone o cattive. Ci sono semplicemente persone che reagiscono i modo diverso ai traumi della vita. E il mio papà non è stato capace di controllarsi.
"Non lo so Evie."

"Hey!! Terra chiama Kyle. Kyyyyyyyyyle! KYLE DELACORTE!"

"Mh si? Che urli si può sapere?" Dico ad Easton.
"Che ne so fratello sono 40 minuti che sei imbambolato. Il prof ti ha anche fatto una domanda ma ho dovuto rispondere io visto che a quanto pare il tuo cervello è scollegato."

Siamo a lezione di biologia ma non ho seguito mezza parola di quello che ha detto il professore.

La mia mente in questi giorni sta viaggiando parecchio.

I ricordi si stanno facendo più vividi e non ne capisco il motivo.

In più è passata una settimana da quando sono stato in ospedale con Leila e da allora è strana.

"East?"
"Mh?"
"Tu hai sentito Leila nell'ultima settimana?"
"Perché? Non hai detto che vi siete visti?" Dio.

Odio quando risponde ad una domanda con un'altra domanda.

"Tu ne peux pas répondre?" Non puoi semplicemente rispondere?
"Calme-toi, mon frère. Si l'ho sentita l'altro ieri. Pourquoi?"
"E come ti è sembrata?"
"Come sempre direi. La solita fredda ed evasiva Leila. Va tutto bene?"

Non lo so in realtà. Non mi ha detto molto dell'ospedale e di cosa le avesse detto il medico. Mi ha detto solo che ha bisogno di una settimana di riposo e che doveva cercare di mantenere gli zuccheri alti nel sangue.

Non credo molto a ciò anche perché Axel mi ha detto che le fitte al cuore non c'entrano niente con gli zuccheri.

E so che non dovrei fidarmi troppo di Axel considerando i suoi scarsi risultati negli esami, ma Leila mi sembra sempre sospettosa perciò decido di non dare troppo peso ne a quello che dice lei ne a quello che dice il mio amico.

"Sisi. Domani ci vediamo. Il medico le ha detto di riposare ed è quello che ha fatto per tutta la settimana. Perciò per domani le ho organizzato una bella gita allo zoo."

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